Le mille e una storia del Al Borducan

Nell’epoca degli standard turistici e dell’omologazione alberghiera, ci sono luoghi che traggono il loro fascino proprio dalla capacità di essere diversi, perché credono ancora nel valore delle storie. Questo accade perché sono loro stessi ad averne una, che si intreccia con quelle di chi, giorno dopo giorno, ne varca la soglia e ne attraversa gli spazi.
Appollaiato sul Sacro Monte come uno di quegli animali notturni che osservano sempre e con attenzione tutto ciò che succede intorno a loro, Al Borducan Romantic Hotel & Restaurant di Varese mantiene ostinatamente il proprio legame con la forza di un racconto che non si legge ma si respira in ogni dettaglio di un’architettura in stile liberty che ti avvolge letteralmente nella sala da pranzo circolare, forse pensata proprio per indurre quella vertigine capace di riportarti con la fantasia agli anni ’20, quando il mondo era diverso ma il panorama che oggi si intravede dalle vetrate e poi si abbraccia in maniera quasi tangibile sulla balconata era lo stesso.

I laghi alle spalle, il massiccio del Campo dei fiori e la sagoma degli Appennini in lontananza, tutto partecipa alla costruzione di una sorta di leggenda sospesa, nata – ancora una volta – da una storia: quella di Anita, che per rimanere in un certo senso stretta a Mario, l’amore della sua vita (scomparso in giovane età), decise di costruire un’elegante palazzina Belle Époque, il luogo perfetto per far conoscere al mondo lo storico liquore.
Un edificio che, adesso come allora, profuma del legno delle colline e delle tradizioni lombarde ed è la casa ufficiale dell’Elixir, il liquore in cui Davide Bregonzio – padre di Mario – si prefisse di riassumere i sapori e i profumi del suo passato di erborista varesino e la propria esperienza al seguito di Garibaldi nella spedizione dei Mille. Ecco un’altra delle storie custodite dall’Hotel Al Borducan.
Sembra quasi che questo albergo abbia la capacità di continuare il racconto all’infinito, come una Shahrazād di pietra che trae ispirazione dal tramonto, appeso alla pari di un esclusivo quadro panoramico fuori dalle finestre della sala da pranzo invasa dai profumi di piatti come la Sandra del Lago Maggiore e i Tagliolini al Volo, o dalle stanze, che mantengono ancora l’aspetto originale d’inizio Novecento.

Ad arricchire i dettagli della sua narrazione, ci sono i sapori tipici di tête-à-tête e brindisi di coppia, che a loro volta sono passaggi di romanzi d’amore, al quale l’hotel vuole contribuire mettendo a disposizione la propria complicità in straordinarie proposte di matrimonio o con le sue famose cene al lume di 87 candele per rischiarare un percorso degustazione Belle Époque e un aperitivo di caviale e Champagne. O, ancora, con le notti romantiche del pacchetto Lusso di Coppia, un autentico trionfo di passione, condito da un menu degustazione Liberty a base di crostacei e Champagne, mazzo di rose rosse, Tortino 24 carati e pernottamento in una suite allestita per sciogliere anche il più arcigno dei cuori.
È difficile spiegare Al Borducan, perché nessuno sa parlare di questo luogo come questo stesso luogo, con la sua presenza e con il suo implicito invito a essere scoperto ed esplorato. E poi, ancora una volta, raccontato.