Namibia e vivere la libertà

Un viaggio attraverso le aree del centro e del nord della Namibia, tra paesaggi grandiosi e incontaminati che trasmettono una grande sensazione di libertà: un viaggio di 13 giorni proposto dall’operatore I Viaggi di Maurizio Levi, con quattro partenze già previste,  il 19 di marzo e il 9 e il 23 di aprile.
Un viaggio alla scoperta del deserto del Namib, con i suoi panorami desertici dalle infinite sfumature di colori, isolate montagne e le enormi dune color rosso-ocra di Sossusvlei che si innalzano attorno a bacini di sale bianchissimi; delle dune di sabbia che arrivano fino all’oceano a Sandwich Harbour.

E ancora, la straordinaria navigazione a Walvis Bay, per ammirare otarie e delfini; la traversata della spettacolare regione del Damaraland, con le sue montagne rosse, le dune, le vallate selvagge, le incisioni rupestri boscimani di Twyfelfontein, la foresta pietrificata e la montagna nera di basalto colonnare.
E, infine, il Parco Etosha, con l’incontro con gli animali selvaggi che si potranno ammirare in tutta la loro libertà, tra pianure di sale e boschetti di acacie; infine la riserva di N/A‘an Ku Se, uno straordinario esempio di salvaguardia della fauna locale, nonché di conservazione e sostegno delle comunità indigene.
Un viaggio che porta a conoscere una natura spettacolare, un condensato di tutti gli ambienti africani più belli, con un elevato grado di confort: lodge e hotel di ottima qualità, automezzi confortevoli ed esperte guide di lingua italiana.

Ma torniamo al viaggio e al deserto del Namib: il nome di questo deserto deriva da un vocabolo ottentotto, che significa “luogo senza nessuno”. Relativamente stretta, la fascia costiera che costituisce il Namib si estende su 1900 chilometri in lunghezza per circa 80-140 in ampiezza..
L’età di questo deserto è stimata a circa 80 milioni di anni: il più antico deserto del mondo. La corrente di Banguela, che sicuramente esiste da oltre 5 milioni di anni, gioca un ruolo essenziale nel mantenere arida questa zona e nell’impedire le piogge.
Il Parco Nazionale è stato creato a protezione del delicato ecosistema ambientale; gli entomologi hanno qui scoperto un universo unico al mondo: lucertole che possono immagazzinare l’acqua a loro necessaria per due mesi, scarabei che si posizionano nella parte alta delle dune per raccogliere tutta l’umidità della nebbia; l’antilope oryx, che ha sviluppato un sistema particolare di raffreddamento del sangue nelle narici; uno scoiattolo che per proteggersi dall’estremo calore utilizza la coda come parasole.

Il deserto del Namib nasconde anche molte curiosità geologiche: la valle della Luna, uno spettacolare canyon scavato dal fiume Swakop; enormi monoliti di roccia granitica tondeggiante; la piana delle Welwitscie Mirabilis, pianta endemica di questa regione simile ad un’agave con solo due enormi foglie lunghe svariati metri che può raggiungere anche i 2.000 anni di età.
E poi le dune del Namib Park, con il mare di sabbia che si estende da nord a sud  per più di 400 chilometri, tra i letti di due fiumi ormai secchi, il Koichab ed il Kuiseb. Questo erg immenso ricopre una superficie di 34.000 kmq. ed è costituito, per lo più, di cordoni di dune parallele.

Proprio fra queste enormi dune si trovano i resti di antichi laghi ormai prosciugati: Sossusvlei e Deadvlei. Quest’ultimo è un bacino perfettamente piano e liscio, di un bianco abbacinante, circondato da dune rosse con i resti di alberi morti di colore nero. Un ambiente unico e stupefacente che ha fatto da soggetto a innumerevoli libri fotografici. Il Parco fu fondato nel 1907 per volere dell’amministrazione coloniale tedesca. Gli attuali confini del Parco furono fissati però nel 1978.
Il vivido colore rosso-arancione delle dune, è dovuto all’ossidazione delle particelle di ferro presenti nella sabbia; poiché l’ossidazione aumenta col passare del tempo, le dune più antiche sono quelle dal colore più intenso. Il deserto del Namib viene considerato il più antico deserto del mondo.

Le dune sono sicuramente la caratteristica principale del deserto del Namib: dinamiche, mutano per l’azione dei venti che fa loro variare sagoma, colore, altezza e composizione. La loro formazione è il risultato di venti che soffiano con uguale forza da differenti direzioni nel corso dell’anno.  La sabbia delle dune tende lentamente a muoversi verso Nord e viene fermata nel suo avanzare solo dai letti dei fiumi più grandi. Per questo le zone a Nord del fiume sono completamente prive di sabbia. Sono le piene, che periodicamente riempiono questi letti asciutti, a trasportare verso l’oceano la sabbia accumulatasi. Qui, le correnti marine la ridepositano lungo la costa e ricomincia il ciclo.

E non potevamo chiudere questa nostra carrellata senza ricordare il Parco Etosha, creato nel 1907, uno dei primi parchi sorti per la protezione della fauna e della flora. Con un’area di 100.000 kmq, il Parco era all’epoca la più grande area protetta del mondo. Verso il 1960 il Parco venne progressivamente ridimensionato, fino a raggiungere l’attuale estensione di circa 23.000 kmq, il cui centro è costituito dal “pan”, bacino perfettamente piano di sale che brilla alla luce del sole, lungo un centinaio di chilometri e largo una quarantina. Questa nudità biancastra offre, paradossalmente, una protezione agli animali più vulnerabili visto che l’assenza di vegetazione non lascia nascondigli ai pericolosi predatori.

Il nome “Etosha significa “grande luogo bianco”, con riferimento al colore del suolo del deserto salino che costituisce il 25% dell’area del Parco. Si ritiene che fino a circa 12 milioni di fa quest’area fosse un tempo un lago poco profondo, alimentato dal fiume Kunene; in seguito il Kunene mutò il proprio corso e la zona si trasformò in un semi-deserto. Seguendo piste in terra battuta si scoprono gruppi di elefanti, raccolti attorno alle pozze d’acqua; branchi di erbivori, in perenne movimento fra i boschetti di acacie e di leoni in agguato tra i cespugli attorno alle pozze.

La scarsità dei bacini d’acqua rende necessario un curioso rispetto per la gerarchia degli animali che si abbeverano: in ordine di importanza, elefanti, predatori, erbivori e poi volatili, con gli animali che aspettano impassibili il loro turno, disponendosi a gruppi attorno alla pozza. Il viaggio è proposto dall’operatore milanese, a partire da 4.180 euro.
Info:
www.viaggilevi.,com
info@viaggilevi.com