Escursione tra i caffè di Praga

La storia francese ci insegna che la rivoluzione culturale è avvenuta tra i tavolini dei caffè letterari: come a Parigi questo è accaduto anche a Praga, capitale della Repubblica Ceca. Proprio come nella capitale francese è nelle caffetterie praghesi sono nati i più importanti manifesti artistici, si sono incontrate menti illuminate, si sono fatte opposizioni e coltivato la cultura. Qui è nata la corrente Bohème praghese e l’avanguardia artistica tra le due guerre mondiali.
I clienti dei caffè letterari praghesi erano di due tipi: semplici clienti che vi si recavano unicamente per godersi un buon caffè e letterati e politici che utilizzavano questi luoghi come propri uffici: qui invitavano amici e colleghi e davano inizio a discussioni di politica, economia, storia, arte e cultura. E’ questo il motivo per cui i caffè storici di Praga, diffusi tra fine ‘800 e inizio ‘900, vengono considerati la forma spontanea degli attuali centri culturali concepiti per favorire l’aggregazione e lo scambio di idee.
Negli Anni ‘60 Vaclav Havel guidò, proprio all’interno di questi luoghi, l’inizio de crollo del sistema comunista. Ma non solo: le vetrine delle caffetterie di Praga hanno assistito allo sfilare della marcia studentesca del 1989, poi brutalmente fermata da forze d’emergenza proprio nel tratto tra il Café Louvre e il Café Slavia. Insomma, i caffè di Praga furono il cuore della Rivoluzione di Velluto. Qualcuno di questi storici luoghi esiste amncora, perciò se decidete di fare un viaggio a Praga non potete non bere un caffè, per esempio, al Cafè Louvre, sedendovi dove un centinaio di anni fà si sono sedute menti illuminate come Max Brod, Franz Kafka, Albert Einstein o Franz Werfel, che aveva un tavolo riservato a suo nome.
Nel periodo immediatamente successivo alla costituzione della Repubblica, il Café Louvre divenne insegna-simbolo per artisti, intellettuali, politici e rappresentati di quale che fosse avanguardia.

Il cafè Louvre nel 1925 è diventato la sede del PEN Club cecoslovacco, diretto dallo scrittore Karel Capek, e tra gli ospiti della prima Penclub dinner al Cafè Louvre si annovera il presidente della Repubblica T. G. Masaryk.

Altro locale di rilievo storico fu il Cafè Slavia situato al piano terra del Lazansky Palace. Anche qui, come al cafè Louvre, tra i suoi tavolini si sono avvicendati noti personaggi come il compositore de “La Moldava” Bedrich Smetana, lo scrittore e drammaturgo Karel Capek, i pittori e illustratori Vaclav Spala e Jan Zrzavy ed il poeta e giornalista Jaroslav Seifert.

Il Cafè Imperial,  famoso per i tavoli da biliardo e come sede di un club letterario, oggi conserva le splendide decorazioni in ceramica, davvero uniche.
Il Savoy, famoso per gli arredi ed il soffitto decorato in stile neorinascimentale, è una bolla sospesa nel tempo: qui tutto, dal menu al servizio, riecheggia ancora alla Prima Repubblica.
Il Municipal House Café, ospitato al pianterreno di un edificio che è un capolavoro dell’Art Nouveau praghese, conserva ancora gli arredi originali, compresi i preziosi candelabri di Frantisek  Krizik, magnificamente restaurati.
Una vera chicca, il Grand Café Orient è “nascosto” nell’edificio cubista Casa della Madonna Nera, opera di Josef Gocar. E’ davvero unico al mondo: il cubismo è una corrente artistica e architettonica che appartiene esclusivamente alla Repubblica Ceca.
Tutti questi locali, oltre ad essere perle di storia, sono anche superbe realtà gastronomiche.
Al Louvre con il caffè ordinate anche una fetta di Sacher o di Schwarzwald e allo Slavia, sciegliete i tavoli accanto alle vetrine con vista sul castello di Praga e lasciatevi tentare da crepes, cioccolatini ed éclair. All’Imperial non dovete perdere la crème brûlée e al Savoy l’omonima la torta. Un’esperienza unica anche i profiteroles cubisti del Grand Orient.

Info:
www.czechtourism.com