GUARDAMI. Io sono Mantova

Potrebbe essere una nuova “mappa del tesoro”, 16 opere di poster-art realizzate da 9 artisti contemporanei, che dal 3 al 31 agosto saranno disseminate per strade e piste ciclabili per condurre il visitatore al cuore della città di Mantova, in uno straordinario itinerario, tra passato e contemporaneità, realtà e immaginario, una “mappa” che cercherà di raccontare storia, natura e segreti di una delle città più affascinanti d’Italia.

GUARDAMI. Io sono Mantova”, è un’iniziativa curata da Simona Gavioli, in collaborazione con Lavinia Bottini, dell’Associazione Caravan SetUp, che da oltre 5 anni organizza in città il festival di arte contemporanea e di riqualificazione urbana “Without Frontiers”, in programma dal 31 agosto al 6 settembre.
La scelta dei poster pubblicitari come supporto alle opere d’arte, si ricollega al passato rinascimentale della città di Mantova: icartelloni pubblicitari oggi sono lo spazio per eccellenza dedicato ai brand, al logo, all’espressione d’identità.

Gli artisti coinvolti nel progetto “GUARDAMI. Io sono Mantova” sono stati chiamati a reinterpretare in chiave contemporanea il tema rinascimentale dell’impresa della città, evidenziando le caratteristiche identitarie salienti di Mantova e, in particolare, quelle che più contribuiscono alla rinascita culturale, artistica e sociale del luogo. I nomi selezionati differiscono volutamente fra loro per stile e poetica, così da generare una narrazione eterogenea e vivace.

Questi gli artisti che hanno preso parte al progetto: l’abx, l’incontro di due professioniste che hanno scelto di unire le proprie forze per creare un ecosistema di lavoro nuovo e diversificato: Roberta Boncompagni e Xiao Mei Hu; Angelo Camilleri, con “Muri di Luce”; Giuseppe Gradella, con “Manto” e “Stupisci! Mantova”; Marta Lonardi, con “Tracce nella nebbia”; Margherita Paoletti, con “Mantova distesa”; Chiara Riberti, con quegli elementi che caratterizzano il vivere a Mantova, zanzare e nebbia; Alessandro Sanna, con “Nuvolari lento”; Laura Scala, con “Mantova onirica”; Zualindro, con una reinterpretazione di alcuni soggetti della Camera degli Sposi di Palazzo Ducale, in chiave ironica e psichedelica.