Arte al Masi di Lugano

F. Hodler – Abend am Genfersee (1895) © Kunsthaus, Zürich

Dalle luminose cromie di Hodler e Segantini al poliedrico geometrismo di Giacometti, passando per Gertsch, Gauguin e Munch: nell’arco del 2019, il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano, getta luce sugli ultimi due secoli di arte svizzera, con un occhio di riguardo alla scena artistica emergente elvetica, presentando il lavoro del giovane artista Julian Charrière, e anche alla grande fotografia internazionale rappresentata dallo statunitense William Wegman.
Ecco, in breve, il calendario delle esposizioni in programma.

J. Viollier – L’Épouvantail charmeur III (1928) © 2018, ProLitteris, Zürich

Surrealismo Svizzera”, sino al 16 giugno. Organizzata in collaborazione con l’Aargauer Kunsthaus, la mostra indaga, in un’ampia retrospettiva sul Surrealismo svizzero, sia l’influenza che il movimento ha avuto sulla produzione artistica elvetica, sia il contributo degli artisti svizzeri nel definire il Surrealismo in modo globale. Questi alcuni tra gli artisti in mostra: Hans Arp, Alberto Giacometti, Paul Klee, Meret Oppenheim.
Ora è la volta di “Hodler – Segantini – GiacomettiCapolavori della Fondazione Gottfried Keller”, in programma sino al 28 luglio 2019. In collaborazione con il Museo nazionale svizzero di Zurigo e l’Ufficio federale della cultura, il MASI riunisce dopo oltre 60 anni i principali capolavori della prestigiosa collezione d’arte della Fondazione Gottfried Keller, normalmente dislocati nei musei svizzeri.
Il percorso espositivo ripercorre le tappe salienti della storia dell’arte svizzera degli ultimi due secoli, con opere di Ferdinand Hodler, Alberto Giacometti e il maestoso Trittico delle Alpi di Giovanni Segantini. Quest’ultimo, ceduto in prestito una sola volta negli ultimi cent’anni, rimarrà in seguito al centro di uno allestimento dedicatoEcco “Gertsch – Gauguin – Munch.
Cut in Wood”, dal 12 maggio al 22 settembre. In occasione dell’imminente 90esimo compleanno di Franz Gertsch, il MASI invita l’artista a concepire una mostra dedicata alla sua stessa opera. Ne nasce un sorprendente incontro tra le monumentali xilografie di Gertsch e le incisioni su legno di due artisti, che sono stati per lui molto più che dei precoci rivoluzionari della tecnica xilografica, Paul Gauguin e Edvard Munch. Nonostante la distanza storica e le differenze stilistiche, i tre artisti rivelano profonde e inaspettate affinità, che oltrepassano ampiamente la sola condivisione della tecnica

F. Gertsch – Dominique (1988) © Franz Gertsch

E in estate si inaugura “SublimeLuce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini”, dal 25 agosto al 10 novembre. Il celebre Trittico delle Alpi di Giovanni Segantini, dopo essere stato esposto nella precedente mostra Hodler – Segantini – Giacometti. Capolavori della Fondazione Gottfried Keller, viene ora messo in dialogo con opere della collezione del MASI, in un allestimento che ripercorre la pittura di paesaggio e la sua evoluzione fino ai giorni nostri
In autunno, “William Wegman: Being Human”, dall’8 settembre al 5 gennaio 2020. Il MASI, in collaborazione con la Fondation for the Exhibition of Photography, presenta William Wegman: Being Human, una grande mostra dedicata al celebre fotografo americano. Wegman, che occupa una posizione particolare nell’arte contemporanea, ha sviluppato il suo linguaggio fotografico sul rapporto con i suoi cani Weimaraner, abbinando allo sguardo documentaristico un’attenta scenografia e un sottile senso umoristico.
La mostra Being Human conta un centinaio di opere che evidenziano l’abilità del fotografo a creare immagini allo stesso tempo divertenti, impressionanti e surrealiste
Con il prossimo inverno, ecco “Julian Charrière Towards No Earthly Pole”, dal 27 ottobre al 14 marzo 2020
Il MASI presenta uno dei più innovativi artisti svizzeri della sua generazione: Julian Charrière. Attraverso una serie di nuovi lavori, tra video, fotografie ed installazioni, toccando la storia della scienza, lo sviluppo della cultura dei media, il romanticismo dell’esplorazione e la crisi ecologica contemporanea, la mostra induce ad una meditazione visiva e concettuale sull’immaginario geografico contemporaneo.

M. Mertz – Senza titolo (1976)

La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta, sino al prossimo 16 giugno, un nuovo e inedito allestimento di A Collection in Progress con nuove acquisizioni, tra cui importanti opere di Günther Förg, Pino Pascali, Ugo Rondinone, Harold Ancart, Christopher Wool e Markus Raetz.
Inolgtre, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati inaugura la stagione autunnale, dal 22 settembre al 12 gennaio 2020, con una prestigiosa mostra monografica dedicata a un’importante esponente dell’arte contemporanea italiana, Marisa Merz, prodotta e curata in collaborazione con la Fondazione Merz, in parallelo a un nuovo e inedito allestimento di A Collection in Progress
In autunno, da ottobre, il MASI vedrà nuovamente aperta la sede storica di Palazzo Reali, in precedenza sede del Museo Cantonale d’Arte, che ospiterà mostre temporanee e allestimenti della collezione, in parallelo alla sede del LAC. La riapertura vedrà allestita una mostra dedicata ai capolavori della Collezione del Museo.
Parte del circuito museale del MASI Lugano, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati apre periodicamente al pubblico per mostrare allestimenti e installazioni temporanee volti ad approfondire le linee guida della raccolta. Due saranno gli appuntamenti del 2019.