Nessuno è solo . . .

La luce è vita: Eindhoven, città olandese della provincia del Brabante Settentrionale, celebre come centro tecnologico e del design, è avvolta da un enorme manto di luce blu, con mille punti rossi, illuminati fissi e galleggianti, assumendo così l’immagine dall’aspetto spaziale, progettata per ricordarci che la luce rappresenta la vita e ci unisce tutti.
Visibile – in tutta sicurezza – dalle case degli abitanti di Eindhoven e delle zone circostanti, si estende anche al cielo con un bagliore blu e rosso visibile dalla distanza di 60 km nell’aria: il suo nome, Connecting the Dots”.

Creata da Kari Kola e Ivo Schoofs, la più grande opera d’arte al mondo basata sulla luce  è stata realizzata in occasione del festival annuale della luce denominatob “Glow Light Festival” per inviare un messaggio di speranza al mondo intero.
L’istallazione copre più di 80 chilometri quadrati e sono state utilizzate più di 1500 lampade a Led distribuite in oltre 600 luoghi della città: mille puntui luce rossi nel cielo, ciascuno di 90 centimetri di diametro e più di 20 mila punti rossi alle finestre.

Connecting the Dots ha tre elementi in particolare:
la cupola blu che proietta la luce sopra la città è come detto opera dell’artista finlandese Kari Kola che quest’anno ha già creato l’illuminazione della montagna “Savage Beauty” in Irlanda. Nella carriera di Kola anche un particolare riconoscimento come artista della luce nel 2018, per aver illuminato il famoso sito archeologico di Stonehenge, in Inghilterra. La cupola blu crea una connessione con la natura e vuole creare consapevolezza per il nostro pianeta.

L’altro particolare è dell’olandese Ivo Schoofs che ha aggiunto il suo personale contributo grazie ad un mare di eterei punti rossi che galleggiano sulla città, diffondendo luce dentro e fuori. In realtà si tratta di mille palloncini luminosi- completamente riciclabili – che simboleggiano il senso di connessione di cui la gente ha bisogno.
Infine, come estensione dell’idea, ventimila bambini delle scuole elementari della città, ispirati dal design olandese Hugo Vrijdag, hanno realizzato i loro “Glowdots”.
Gli organizzatori contano che l’opera diventi un memento, atto a ricordare che nessuno di noi è solo in questo mondo.

Ogni anno circa 750.000 persone visitano le grandiose installazioni d’arte del festival della luce GLOW: oggi, nonostante la sua cancellazione, gli organizzatori di Glow e il comune di Eindhoven, che quest’anno festeggia il suo centenario, hanno voluto creare un momento unico e magico che prende lo spirito “la luce è vita” di Glow e lo ripropone in un’edizione speciale.
In questi tempi nei quali non possiamo farci visita, lavorare insieme in ufficio, fare sport o uscire, è più importante che mai sentirsi legati“, ha spiegato John Jorritsma, sindaco di Eindhoven.
https://www.gloweindhoven.nl/en/glow-2020/livestream