Circondati dalle lucciole

C’erano una volta le lucciole: qualche decina di anni fa, difficile dire quando, se verso il tramonto si andava in campagna o in collina, era facile imbattersi nelle lucciole, non tante, ma tuttavia sufficienti a creare un piacevole spettacolo, uno dei tanti che è in grado di proporre la natura.
Poi, l’inquinamento, acustico e luminoso, ma anche quello dell’aria, ne hanno decretato, praticamente, la scomparsa. Certo può ancora capitare di vederne alcune, in zone isolate, lontane dai centri abitati e in particolari condizioni del tempo, ma sempre si è trattato e si tratta di fenomeni abbastanza rari.
In Malesia invece, certamente un Paese non a portata di mano, c’è un luogo “abitato” da milioni di questi insetti, talmente tanti da esserne diventato l’attrazione principale: siamo  Kuala Selangor, a poco più di un’ora di macchina dalla capitale del Paese asiatico, Kuala Lumpur.
Kuala Selangor è un villaggio costiero a nord-ovest della capitale ed è diventato famoso, come detto, per l’incredibile spettacolo naturale creato dalla presenza di milioni, si avete capito bene, di milioni di lucciole, (Kelip-Kelip in Bahasa), visibili dalla sera alla notte, lungo il fiume Selangor che attraversa la città.
Queste incredibili creature si adagiano solo su un tipo di mangrovie chiamato berembang e rappresentano una delle più grandi colonie di lucciole del mondo: a volte capita che il loro lampeggiare intermittente si sincronizzi, creando uno scenario da favola, fatto di luci scintillanti simile a un albero di Natale.
Le barche elettriche che accompagnano il visitatore nell’ escursione sono completamente silenziose e funzionano a batteria, senza quindi inquinare  l’ambiente di questo santuario delle lucciole.
Per poter assistere a questo straordinario spettacolo, è necessario prima raggiungere la capitale e quindi trasferirsi alla città di Kampung Kuantan, poi trasferirsi in auto o in pullman per altri nove chilometri sino a Kuala Selangor.
E’ qui che inizia lo spettacolo, che si può vedere anche da terra, ma il piacere maggiore è dato da un ‘escursione in barca lungo il fiume Sungai  Selangor  per trovarsi circondati da migliaia, milioni di piccolissime “gialle fiammelle”: l’orario migliore per assistere a questo straordinario fenomeno è tra le 20 e le 22.30 di tutti i giorni, per ritrovarsi, aggiungendo alla gita un poco di fantasia, sull’isola “che non c’è”, con Peter Pan e Trilly, assorti in una notte magica.

Le lucciole: ma come fanno questi insetti a emettere la luce?
E’ tutta una questione di chimica: la bioluminescenza, così è chiamato il fenomeno, è causata dall’ossidazione della luciferina, una proteina che in presenza di ossigeno reagisce con un enzima – la luciferasi – liberando energia sottoforma di luce.
Le lucciole possono controllare la propria luminosità grazie a speciali muscoli del ventre che permettono all’insetto di regolare la quantità di aria, e quindi di ossigeno, che reagisce con la luciferina.

Le lucciole emettono una luce fredda, su lunghezze d’onda che oscillano fra i 500 ed i 650 nanometri. L’intensità invece varia a seconda della specie, ne esistono circa 2000: l’emissione luminosa non è però continua: si manifesta nella fase di corteggiamento precedente all’accoppiamento. I maschi emettono luce ad intermittenza e a diverse intensità in cerca della femmina, che risponde al richiamo con un flash:
Nel loro piccolo le lucciole sono meglio delle lampadine: hanno infatti un’efficienza energetica del 90% rispetto al 10-20% delle migliori lampade a led.
Questi insetti emettono luce fredda: ciò significa che, a differenza delle lampadine, utilizzano la quasi totalità dell’energia per illuminare, senza sprecare nulla o quasi sotto forma di calore.