Visita al Forte di Finale Ligure

Sfortunatamente la pandemia da Coronavirus ci costringe a restare a casa, niente gite fuori porta, niente fine settimana nelle seconde case, nemmeno nella propria regione e, a quanto pare, nei prossimi giorni potrebbe essere anche peggio.
Tuttavia, secondo una ricerca compiuta sul nostro Paese da ricercatori americani, con l’inizio dell’estate le cose non solo la situazione sanitaria migliorerebbe, ma si potrebbe addirittura pensare al Covid solo come ad un brutto sogno.
E allora potremmo tornare ad andare in vacanza, a viaggiare: a questo proposito va però detto che a quanto sembra gli italiani, almeno per l’estate 2021, non avrebbero alcuna intenzione di pensare a viaggi fuori dai nostri confini, ma sarebbero indirizzati a “scoprire” l’Italia, con vacanze anche di soli pochi giorni.
E allora, mare, monti, città d’arte, ma anche centri minori, borghi, tutto il Paese a disposizione.

Forte San Giovanni visto dall’alto

Noi oggi, proprio per questa ragione, ce ne andiamo allora in Liguria, a Finale Ligure, città che vanta uno dei più ricchi patrimoni monumentali di tutta la Regione.
Qui la storia ha lasciato moltissime testimonianze artistiche e culturali che, dalla preistoria, passando per il medioevo, sono arrivate sino ai giorni nostri: tra castelli, chiostri e altri edifici di valore storico, questo territorio è custode di beni da proteggere, rispettare e valorizzare, tra questi, il Forte San Giovanni.
Comunemente noto con il nome di Castel San Giovanni, l’edificio sorge a 50 metri s.l.m. ed è raggiungibile in cinque minuti a piedi dal Borgo lungo l’antica Strada Beretta (o “dell’Imperatrice”), percorribile anche in bicicletta e della qualke parleremo più avanti.

Perfettamente inserito sul pendio collinare del Becchignolo, dalle sue terrazze si ha una splendida vista su Finalborgo tra cui si riconosce il campanile e il complesso di Santa Caterina, sede del Museo Archeologico del Finale e, volgendo lo sguardo a est, si può vedere l’imponente profilo della Chiesa barocca di San Biagio e del suo campanile quattrocentesco costruito sulle mura medievali, mentre a ovest, si nota all’orizzonte il Promontorio della Caprazoppa
Dalle terrazze superiori che affiancano la torre del Forte, si apre alla vista l’entroterra con i borghi che punteggiano la Valle dell’Aquila a est e la Valle del Pora a ovest, da cui si ergono due tra i più importanti monumenti rinascimentali del finalese: la cosiddetta “torre dei diamanti”, costruita alla fine del Quattrocento e caratterizzata dal particolare bugnato di forma piramidale in pietra di Finale (elemento distintivo di Castel Gavone) e il caratteristico profilo della Chiesa di Nostra Signora di Loreto, nei pressi dell’abitato di Perti, nota come “Chiesa dei cinque campanili”, anch’esse in pietra di Finale. I due monumenti sono raggiungibili dal Forte proseguendo il tracciato di Strada Beretta.

Forte San Giovanni venne eretto tra il 1640 e il 1644 sullo sperone roccioso del Becchignolo, sui ruderi dell’omonima torre costruita nel Medioevo a difesa di Finalborgo e collegata alle mura di cinta del borgo. Insieme a Castelfranco, il Forte è oggi uno degli esempi meglio conservati tra le fortezze costruite dalla Corona spagnola durante il loro dominio sul Finalese (1602-1707), a difesa del territorio.
Progettato da Francesco Prestino, ingegnere militare al servizio dello Stato di Milano, assunse la sua forma definitiva nel 1644 grazie all’impiego quotidiano di centinaia di uomini. Nei decenni che seguirono la sua costruzione, tra il 1674 e il 1678 la struttura venne restaurata e ulteriormente ampliata con alcuni interventi eseguiti dall’ingegnere Gaspare Beretta.
Abbandonato nel 1703, dopo oltre settant’anni trascorsi nelle mani degli spagnoli, la sua storia cambiò nel 1713 quando il finalese venne ceduto alla Repubblica di Genova; i genovesi ne smantellarono l’artiglieria e ne demolirono la parte verso l’entroterra con l’obiettivo di renderlo inutilizzabile.

Finale Ligure, inizio Strada Beretta

Nel 1822 la struttura divenne un carcere femminile che fu dismesso nel primo dopoguerra del secolo scorso. Rimasto per lungo tempo abbandonato e in stato di forte degrado, il Forte è oggi di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT) ed è stato oggetto di un lungo e attento restauro che nel 1999 lo ha restituito all’antica bellezza dell’epoca di dominazione spagnola, ma ha anche preservato alcuni elementi legati al tempo in cui la struttura fu prigione, come le porte delle celle e i sostegni per i pagliericci.
Ed eccoci ora alla Via Beretta o Via dell’Imperatrice, progettata e realizzata nel 1666 dall’ingegnere Gaspare Beretta – uno dei principali ingegneri militari dell’epoca – in occasione del passaggio di Margherita Teresa, figlia di Re Filippo IV di Spagna, diretta a Vienna per sposare l’imperatore d’Austria.

Strada Beretta

Un’opera maestosa per l’epoca, una strada meravigliosa e ben strutturata per chi doveva attraversarla in carrozza, messa a punto in sole 3 settimane, che doveva collegare Finale con la Val Bormida, passando per il Castel Govone, Pian Marino, Rialto e il Melogno, rappresentando così una comoda via di transito tra le ripide Alpi Liguri verso la Pianura Padana.
Nel corso del tempo, la strada venne in parte danneggiata e rovinata perché considerata militarmente strategica, ma oggi è possibile percorrere il tratto che collega Finalborgo all’abitato di Perti, perfettamente conservato.
Dalla Piazza del Tribunale di Finalborgo si percorre la stretta via che sale sulla collina, una caratteristica “crosa” ligure e si oltrepassa la Porta Mezzaluna, una delle quattro antiche porte del Borgo.
Immersi nella macchia mediterranea si raggiunge la prima fortificazione, Forte San Giovanni e continuando l’ascesa lungo la dorsale collinare del “Becchignolo”, si giunge ad un bivio: a destra si raggiunge l’abitato di Perti dopo un lungo tratto rettilineo, mentre a sinistra si arriva alla seconda fortezza, il Castel Govone, dimora dei marchesi Del Carretto che da qui dominavano il Borgo.

Giunti nella suggestiva frazione di Perti, si può ammirare la Chiesa di Sant’Eusebio che domina la città e, poco distante, la cappella di Nostra Signora di Loreto, conosciuta comunemente come “Chiesa dei cinque Campanili”, da cui si ha una splendida vista su tutto il finalese.
È un percorso ricco di storia, collocato in un ambiente naturale variegato e di grandi suggestioni, che vale la pena percorrere, calpestando quelle pietre che furono posate nel ‘600 per il passaggio dell’infanta di Spagna.
Info:
Forte San Giovanni – Strada Beretta
Finale Ligure – Savona
Tel. 338.1276580
www.musei.liguria.beniculturali.it
https://www.facebook.com/fortesangiovanni/
www.mudifinale.com