Tortola, il paradiso ci aspetta

Il porto di Tortola fotografato nel 2011

Qualche esperto ha recentemente dichiarato che quando la pandemia sarà alle nostre spalle, niente sarà più come prima e in questo contesto anche il turismo, in tutto il mondo, sarà costretto a cambiare il proprio modo di essere.
Niente più viaggi, solo turismo interno, si tornerà – sempre secondo questi esperti piuttosto pessimisti – addirittura agli anni ’50 del secolo scorso, quando compiere un viaggio di poche centinaia di chilometri era quasi un azzardo, possibile solo per pochi.

Sage Mountain National Park

Se da un lato restare nel proprio Paese, per scoprirlo attraverso le sue città, i suoi villaggi, è, e sarà, sicuramente piacevole, noi tuttavia siamo convinti, anche senza essere esperti di pandemie, che prima o poi questa “cosa” passerà e, poco alla volta, torneremo a guardare il mondo che ci circonda, non più dal divano di casa, ma salendo su un aereo, su una nave, un treno.

E proprio per questo, continuiamo e continueremo a raccontarvi il mondo dal divano di casa, per ricordarvi che l’Italia è bella, forse il più bel Paese del mondo, ma che sul nostro pianeta vi sono anche altri luoghi bellissimi che ci aspettano, che vi aspettano.

E proprio per questo, oggi, dall’Italia, attraversiamo l’Oceano Atlantico, sino al mar dei Caraibi, per scoprire, solo un po’ però, le Isole Vergini Britanniche, una vera e propria perla naturalistica.
Si tratta di un arcipelago di origine vulcanica, formato da circa 60 isole, situato a circa 50 miglia ad est di Portorico, nell’area nord-occidentale del mar dei Caraibi.

L‘arcipelago deve il proprio nome a Cristoforo Colombo, primo europeo a giungere da queste parti, che battezzò le isole “Sant’Orsola e le 11 mila vergini”, (in base alla leggenda legata a Sant’Orsola), nome poi abbreviato in “Isole Vergini”: quattro le isole principali che ne fanno parte, Tortola, Virgin Gorda, Jost Van Dyke e Anegada.
Noi oggi, attraverso i nostri occhi, vi faremo conoscere l’isola maggiore dell’arcipelago, la più importante, Tortola, con la sua capitale Road Town.

Secondo la tradizione il nome “Tortola” fu scelto sempre da Cristoforo Colombo che, una volta sbarcato, rimase colpito dal numero di tortore che popolavano l’isola.
Oggi sbarcando nell’aeroporto Terrance B. Lettsome dal piccolo aereo che ci ha portato da Porto Rico – sull’isola si può arrivare anche dagli aeroporti di Antigua o St. Maarten – scopriamo che Tortola non è solo il centro economico delle BVI ma un’isola stupenda da scoprire: è vulcanica, come il carattere dei suoi oltre venti mila abitanti; le sue spiagge sono bianche, abbaglianti e le montagne rigogliose.

L’isola si estende per 55 chilometri (un terzo della sua superficie) e, per gli amanti della natura, da non perdere assolutamente una salita al Sage Mountain National Park, il primo parco nazionale dell’arcipelago per la tutela e la conservazione dell’ecosistema locale.
Fondata nel 1964, quest’oasi verde protegge la ricchezza naturale unica di questo territorio: si sviluppa attorno alla Sage Mountain, che con i suoi 523 metri di altezza rappresenta il punto più alto di tutte le isole e la vista a 360 gradi che si gode dalla cima, al termine di un non troppo faticosa camminata, è davvero mozzafiato.

Ovviamente, una volta arrivati in città, depositate le valige in albergo, non può mancare una visita alla capitale Road Town, in particolare alla zona del porto, alla scoperta di negozietti e ristoranti tipici affacciati sul mare per una piacevole cena a base di pesce: la sua Promenade è la passeggiata ideale per scoprire i gusti e i sapori dell’arcipelago, un ricco mix di tradizioni che unisce tutte le culture che sono passate da qui, caraibica, africana ed europea.

Sempre affollato di barche, panfili e navi da crociera, il porto rappresenta anche il luogo perfetto per partire alla scoperta delle altre isole che compongono l’arcipelago: dal servizio di traghetti che collegano le isole principali alle compagnie charter che organizzano crociere di più giorni ed escursioni giornaliere, le opzioni per salpare all’avventura sono numerose.
Ma di questo, dell’avventura vissuta su un’altra isola dell’arcipelago, parleremo un’altra volta.

Rod Town è l’unico centro abitato oltre alle due frazioni di West end e East end alle estremità dell’isola e è proprio attorno a West End che si trovano tutte le strutture turistiche più importanti e le spiagge migliori.
Un’esperienza decisamente elettrizzante che offre Tortola è il Virgin Canopy Tour, un’adrenalinica zip-line che permette di “volare”: un’avventura adatta a tutta la famiglia, bambini compresi, che regala una straordinaria prospettiva sull’arcipelago, per ammirare tra l’altro, la città, il porto e il suo mare cristallino. Tra le tante zip lane che abbiamo provato in giro per il mondo, questa è veramente spettacolare e indimenticabile.

Ma torniamo al mare e alle sue fantastiche spiagge: una tra le più amate e dalle quali, una volta appoggiati i piedi sulla sabbia non ci si vorrebbe più allontanare, è certamente Long Beach, sulla punta ovest dell’isola. Lunga circa 1,5km, è famosa per la sabbia finissima e le acque cristalline e tranquille che la rendono un luogo sicuro e adatto a tutti: camminare su questa straordinaria sabbia e, un passo dopo l’altro, entrare in mare è un’esperienza indimenticabile.
Ma non solo: per gli amanti degli sport acquatici, in particolare il surf, troveranno pane per i loro denti ad Apple Bay, considerata dagli appassionati uno dei migliori punti dei Caraibi per cavalcare le onde.

Una tra le spiagge più movimentate è Cane Garden Bay, sul versante atlantico dell’isola: davanti ai vostri occhi si aprirà uno scenario paradisiaco, un lungo arco di sabbia candida lambito dall’azzurro del mare e bordato di palme, dietro cui si staglia lussureggiante la vegetazione tropicale e dove i chiringuito e i beach bar propongono musica e ottimi drink, naturalmente a base di rum.
Proprio qui si trova la famosa Callwood Distillery, un’antica distilleria di rum ancora attiva e oggi adibita anche museo di questo distillato, un museo che dovrete visitare, magari con un bicchiere di rum in mano.