Bahamas: non solo mare

Quando si immaginano le Bahamas, è facile vedere l’arcipelago come una distesa di gemme splendenti incastonate nel blu profondo e limpido dell’oceano, tra gigantesche barriere coralline e una biodiversità unica che costituisce il vero tesoro di questi mari.
E poi?

E poi ci sono i bahamiani! La cultura delle Bahamas è quanto di più complesso e variegato si possa immaginare, un melting pot che ha radici ben più antiche dell’arrivo di Cristoforo Colombo che proprio qui, nell’isola di San Salvador, poté finalmente gridare “terra, terra” dopo mesi e mesi di navigazione.


Nelle città si respira davvero la storia dell’arcipelago, la si legge nei volti delle persone e nella musica, la si assapora nella cucina popolare: in fondo, se le Bahamas sono l’angolo di paradiso che tutti sognano di visitare almeno una volta nella vita, è anche e soprattutto per i modi in cui un territorio straordinario è stato plasmato in modo unico e irripetibile dalla cultura locale, che vale la pena di conoscere da vicino.

A cominciare dalla musica, dai costumi e dai colori: Junkanoo, il festival più atteso dell’anno, che più che un festival, è un’occasione di incontro per la comunità locale: dopo aver impiegato mesi a preparare i costumi da sfoggiare in occasione delle sfilate che si tengono nella notte tra il 25 e il 26 dicembre e tra il 31 dicembre e Capodanno.

I bahamiani si ritrovano in strada per assaporare un momento di comunità e condivisione: il ritmo lo scandiscono campanacci, fischietti, corni e tamburi, tra danze esuberanti e il clima di euforia diffusa che solo una festa così attesa e amata può regalare.

Lenny Kravitz

Lenny Kravitz, leggendaria rockstar di origini bahamiane, ha voluto realizzare, insieme a musicisti locali, una versione Junkanoo del suo grande successo Fly Away: per dirla con le parole di Lenny, “non c’è nulla come il Junkanoo, con i suoi costumi, i suoi colori, il ritmo davvero contagioso di questo popolo, così orgoglioso e coraggioso!”.

Il Junkanoo è diffuso in tutto l’arcipelago, ma in Bay Street, a Nassau si ha modo di vedere gli abitanti fare davvero le cose in grande non solo a dicembre, ma anche ogni sabato di luglio con il Junkanoo Summer Festival, dove insieme ai colori e alla musica del Junkanoo, è possibile gustare tutti i sapori delle Bahamas.

Natura Bahamiana

Per immergersi nello spirito del Junkanoo, osservarne da vicino i costumi, gli accessori, gli strumenti si deve visitare l’Educulture Bahamas : l’esperienza al museo del Junkanoo prevede anche una presentazione sulla sua storia; un video della sfilata; la dimostrazione interattiva della musica Junkanoo e l’illustrazione della realizzazione dei costumi nel corso dei secoli; manufatti storici raffiguranti la vita delle Bahamas.


Eleuthera è famosa tutto il mondo per la dolcezza dei suoi ananas, ed è proprio qui che va in scena ogni anno, nel fine settimana del Labour Day, il 2 giugno 2023, il Pineapple Festival, un evento imperdibile a cui, oltre che i locali, accorrono visitatori da ogni parte del mondo.

I partecipanti si sfidano in competizioni culinarie, sport e giochi impensabili basati su questo frutto delizioso, oltre ad una gara a chi mangia più ananas: ad accompagnare il tutto, naturalmente, i ritmi del Junkanoo e intrattenimento dal vivo.

La scena artistica delle Bahamas è giovane e dinamica, e riflette appieno l’orgoglio e la forza della popolazione locale, rappresentandone la mentalità e la cultura attraverso forme e colori: Nassau, in particolare, capitale dell’arcipelago, ha visto i suoi muri riempirsi, negli ultimi anni, dei lavori delle più talentuose street artist delle isole, da Darchell Henderson ad Angelika Wallace-Whitfield.

Legacy di Darchell Henderson, ad esempio, celebra il popolo delle Bahamas e la sua complessa stratificazione storica con un volto maschile severo che guarda davanti a sé con fierezza, posto tra i visi di un nativo americano e quello di un capotribù dell’Africa occidentale.

Le nuove minacce che l’umanità si trova a fronteggiare richiedono determinazione e coraggio, senza le quali la speranza diventa vana: è questo quello che sembra suggerire Angelica Wallace-Whitfield con il suo progetto “Hope is a Weapom” che, con la diffusione di questo messaggio in vari punti della città di Nassau, intende restituire al concetto di speranza una sfumatura “attiva”, svincolata dall’attesa che le cose, da sole, si mettano a posto.

Dal 2019, in collaborazione con la National Art Gallery of The Bahamas, Wallace-Whitfield ha avviato un’attività di merchandising i cui proventi sono stati devoluti alle vittime dell’uragano Dorian.

Anche l’artista June Collie ha lavorato su commissione della National Art Gallery of The Bahamas, con una serie di murales dedicati a personaggi femminili ritratti nella loro quotidianità: le donne di June Collie sono disinvolte e sicure nell’ordinarietà delle loro vite, nei cui profili è semplice riconoscersi, ma anche paladine di confidenza e autostima.

Una storia così ricca non poteva restare senza un capillare apparato di musei e gallerie, ricchi di testimonianze e di narrazioni avvincenti dai secoli passati ai giorni nostri a partire dal Balcony House Museum, gioiello architettonico risalente al XVIII secolo e presumibilmente la residenza più antica a Nassau.
All’interno dell’antica ‘borsa’ di Nassau è ospitato il Museo della Schiavitù e dell’Emancipazione, dedicato a Pompey, uno schiavo coraggioso delle Exuma: dal 1992 museo, la Vendue House – così si chiama l’edificio della borsa – era utilizzata come mercato inclusa la compravendita di schiavi.

All’Heritage Museum di Nassau, è esposta una vasta collezione di oggetti legati alla storia locale, comprendente reliquie e tesori che abbracciano i secoli dai giorni di Colombo all’era della pirateria, la schiavitù e la vita nelle piantagioni, la vita nelle Out Islands durante i primi anni del 1900, i giorni del Duca di Windsor, le varie edizioni della famosa corsa automobilistica Bahamas Speed ​​Week e molto altro ancora.
Chiudiamo questa nostra breve carrellata con il museo dedicato alla vita dei pirati che un tempo infestavano queste isole: un’esperienza interattiva e divertente, adatta alle famiglie.