Castelli, natura e sapori

Con la stagione estiva si fa sempre più forte il desiderio di evadere dalle bollenti città per immergersi in una dimensione più rilassante, magari a stretto contatto con la natura, in Valle d’Aosta, senza rinunciare, però, all’esigenza di una vacanza culturale che nutra l’anima ma anche il corpo, grazie anche ai sapori locali.
La regione infatti, grazie alla sua offerta turistica, incarna perfettamente questo mix tra storia, cultura, enogastronomia e benessere. Infatti, grazie ad un paesaggio verdeggiante e al fresco clima alpino, questa regione regala attimi di refrigerio all’ombra dei “quattro giganti delle Alpi”.
In bici o a piedi, ammirando i vigneti e i meleti che si dipanano lungo i dolci pendii, la Vallée propone un itinerario sorprendente alla scoperta dei suoi meravigliosi castelli e dei suoi straordinari piccoli borghi, che pullulano di storia e di vita.
Per esempio, a pochi km da Aosta, all’imbocco della Valle di Rhêmes e della Valsavarenche, Introd svela aspetti della Valle d’Aosta più autentica e si trasforma nella destinazione per passare qualche giorno fuori dai classici itinerari.
E proprio qui sorge il castello di Introd che, visitabile soltanto d’estate e affacciato sulla valle della Dora Baltea, è famoso per la sua forma poligonale, quasi arrotondata, che lo distingue da tutti gli altri manieri valdostani.
Degna di nota l’adiacente cascina L’Ola, uno degli esempi più significativi di costruzione rurale del ‘400 in passato usata come stalla e pagliaio. Sulla spianata di fronte si lascia ammirare il granaio quattrocentesco, dove si immagazzinavano grano e sementi: conservatosi perfettamente nel tempo, è uno dei rari esempi di costruzione interamente in legno tipica dell’architettura del basso Medioevo valdostano.
Per chi viaggia accompagnato da bambini il Parc Animalier d’Introd diventa un passaggio d’obbligo. Al suo interno è possibile vivere l’habitat montano con i suoi ecosistemi e ammirare da vicino animali come lo stambecco, il camoscio, la marmotta e varie specie di rapaci.
In direzione Cogne, verso il villaggio di Pont d’Ael, si incontra una delle più imponenti opere in muratura e blocchi di pietra da taglio di epoca romana: si tratta del ponte-acquedotto di Pont d’Ael, alto circa 56 metri e lungo più di 50, uno dei rari esempi noti di acquedotti privati. Il ponte-acquedotto di Pont d’Ael, si evidenzia per lo scopo industriale adducendo l’acqua necessaria all’estrazione e alla lavorazione del marmo bardiglio, riconoscibile in gran parte dei monumenti pubblici e privati di Aosta romana. Dopo un progetto di valorizzazione culturale, il ponte-acquedotto è facilmente visitabile attraverso lo storico percorso ad anello: dopo aver attraversato il condotto superiore, i visitatori possono passare dalla sponda sinistra a quella destra scoprendo l’antica strada romana di servizio, magistralmente riprodotta attraverso una passerella in vetro che ricrea l’originario piano costituito probabilmente da un tavolato ligneo.
Oltre Cogne, su un promontorio che domina la piana aostana sopra la strada statale per il Monte Bianco, sorge il Castello di Sarre, precisamente in località Lalex, e testimonia la presenza della famiglia reale in Valle d’Aosta.
Con un corpo longitudinale e una torre quadrata al centro, questa struttura è stata la residenza di villeggiatura dei Savoia per le battute di caccia di re Vittorio Emanuele II nelle valli circostanti, ora protette dal Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Gli ambienti più caratteristici del castello sono la Galleria dei Trofei e il salone attiguo con la loro singolare decorazione – voluta dal re – realizzata con corna di stambecco, abbinate a decorazioni floreali dipinte sulle pareti, analogamente a quanto accade nell’attiguo salone omonimo. Dal 1989 la Regione ha acquistato l’intero complesso per restaurarlo.
Per chi è in zona è d’obbligo una tappa al Castello Sarriod de la Tour, situato in una zona pianeggiante a Saint-Pierre. Le sue origini sono ancora oggi oscure e le uniche certezze sono legate alla sua esistenza, risalente almeno al XII secolo periodo in cui apparteneva alla nobile famiglia Sarriod, legata politicamente ai signori di Bard.
Nato come castello di rappresentanza, l’impianto più antico comprendeva la cappella e la torre centrale a pianta quadrata (donjon), circondata da una cinta muraria. Negli anni sono stati apportati diversi interventi tra cui la “stanza delle teste” che prende il nome dalla decorazione del soffitto ligneo e che vale la visita.
Un altro castello interessante è quello dei Signori di Avise, situato nel paese omonimo: eretto da Bonifacio d’Avise nel 1492, oggi svela tracce di diverse fasi architettoniche nella struttura oltre alla presenza di elementi antichi di pietra (architravi, cornici di finestra), frammenti di dipinti, decorazioni, graffiti che testimoniano la ricchezza della sua storia.
Al suo interno ospita l’enoteca “Signori di Avise” presso cui è possibile coccolare il palato con degustazioni di vini valdostani accompagnati da taglieri di salumi e formaggi locali.
La Valle d’Aosta, infatti, non è soltanto castelli, ma vanta anche numerosi esempi di architettura tradizionale su tutto il territorio.
Legno e pietra, in equilibrio perfetto tra loro, caratterizzano da secoli molte delle abitazioni rurali che, di vallata in vallata, custodiscono tesori segreti del paesaggio valdostano.
Tra le più celebri – in località Villes Dessus di Introd (Gran Paradiso) – la Maison Bruil stupisce per il suo legame con il passato e per la sua capacità di guardare al futuro. Antica casa rurale a funzioni concentrate, si dispone su tre piani diversi che consentono di scoprire antichi usi e approfondire tradizioni secolari. La “crotta”, la ghiacciaia naturale, il “crotteun”, il “peillo”, le zone di essiccazione e il solaio sono alcuni degli spazi della struttura, che ospita l’esposizione Conserver le souvenir…se souvenir pour conserver: un viaggio attraverso i prodotti locali e l’evoluzione delle tecniche di conservazione.
E l’immersione tra produzioni tipiche e sapori valdostani non finisce qui: all’interno della casa-museo si possono scoprire alcune antiche tecniche come la salatura, l’essicazione, l’isolamento dall’aria e il freddo. Con l’Atelier du Goût si scoprono il tesoro dell’agroalimentare di qualità e si incontrano i veri volti di una tradizione enogastronomica senza eguali. Qui i produttori locali, gli agricoltori, i casari, i vigneron e gli artigiani aspettano solo di raccontare la storia della loro famiglia e della loro passione per una terra unica come la Valle D’Aosta.
Dallo studio alla pratica il passo è breve: per gli amanti dei prodotti tipici della Vallée – come la Fontina Dop, il Fromadzo Dop, il Jambon de Bosses Dop, il Lard d’Arnad Dop, i salumi tipici come la Motsetta o il Boudin, i vini Doc della regione e le mele con il marchio Augusta – c’è un posto che riunisce le prelibatezze di questo fazzoletto di terra: Tascapan.
Non è solo il tradizionale zaino che solevano portare in spalla i montanari, ma è molto di più: oggi è l’insieme di quei produttori locali che con attenzione e dedizione custodiscono le tecniche produttive di un tempo e offrono eccellenze enogastronomiche di alta qualità. Lo scopo del progetto Tascapan è quello di promuovere la filiera corta – direttamente dal piccolo produttore alla tavola del consumatore – attraverso eventi dedicati, degustazioni uniche e la selezione dei prodotti valdostani più autentici, offrendo un sostegno e supportando le comunità rurali e di montagna.
E il viaggio attraverso l’autenticità valdostana e le sue tradizioni non finisce qui: la Cave des Onze Communes offre infatti la possibilità di degustare vini autoctoni, frutto del corretto uso delle pratiche agronomiche e un limitato impiego di antiparassitari. Mentre chi desidera assaporare tutto il gusto delle mele valdostane potrà visitare l’azienda agricola Saint Grat situata a Gressan, dove si producono golden delicious e renetta, prodotti agroalimentari tradizionali della regione, ma anche royal gala, fujy e mairac, coltivate osservando uno specifico disciplinare fitosanitario che regola numero e tipi di trattamenti e baciate dal luminoso sole di montagna.
Ode all’artigianato locale, invece, nel laboratorio Les Amis du Bois – situato in una frazione di Introd – che vive, ancora oggi, della produzione di grolle e coppe dell’amicizia – gli oggetti più rinomati della tradizione valdostana.
Ogni angolo della Valle d’Aosta custodisce una storia antica e sempre diversa. Ecco perché anche le strutture ricettive si uniscono nel rievocare il passato e nel creare atmosfere tipiche con tutta la cura e l’accoglienza di moderni B&B e appartamenti per vacanze.
Nel Fienile della Nonna – risalente al 1742 – è possibile soggiornare in un luogo pensato per ricreare gli ambienti tipicamente alpini, caratterizzata da arredi in pietra naturale e legni antichi: 6 appartamenti a ciascuno del quale è stato attribuito un nome che fa riferimento agli attrezzi della lavorazione del fieno in patois, il dialetto locale.
Nel Relais Du Paradis sembra di immergersi in una Valle d’Aosta in miniatura: qui infatti ogni oggetto e complemento di arredo è stato scelto per ricreare un ambiente accogliente e familiare, con uno sguardo rivolto sempre verso le tradizioni e gli usi locali. Maison Chabod è invece una casa trasformata in affittacamere grazie alla passione e alla cura della famiglia Chabod che ha creato spazi fruibili dotati di impianti moderni e funzionali, restaurando e riutilizzando molti elementi della casa: dietro ad ogni pietra, ogni asse di legno, ogni armadio, ogni sedia, ogni quadro, c’è una storia da raccontare.
La Pietra Felice è una struttura ricettiva accogliente, dove soggiornare per vacanza e relax, immersi nell’atmosfera di un piccolo paese di montagna, alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Una struttura ricettiva che ha predisposto anche alcune camere per chi ha problemi di mobilità. Vielles Maisons d’Introd sono, invece, caldi e accoglienti appartamenti vacanze nati dalle vecchie case del paese, oggi dotati di tutti i comfort. Una piccola sorpresa: il giardino con orto dove poter cogliere frutta e verdura di stagione.