Jesolo: l’Arte nelle piazze

Francesco Messina – Adamo ed Eva

Tre piazze per tre scultori: la classica passeggiata sulla via principale di Jesolo Lido diventa un itinerario per scoprire otto grandi sculture del Novecento italiano, opere di  Giacomo Manzù, Francesco Messina e Augusto Perez.
L’incontro con l’arte contemporanea, avviato nel 2018 tra l’Associazione Culturale FAIarte A.P.S. con la Direzione Artistica di Andrea Vizzini e la Città di Jesolo, sulla riviera veneziana, ha visto un prosieguo nel 2019 nel dialogo con la grande scultura figurativa del Novecento italiano.
E lo ha fatto, ospitando nelle principali piazze a ridosso delle celebri spiagge lagunari, otto opere monumentali dei tre protagonisti dell’arte plastica italiana: Manzù, Messina e Perez.
Sino alla fine di settembre le grandi scultuure saranno a diretto contatto con il pubblico: ogni autore farà vivere un luogo rappresentativo della città, Manzù (1908 – 1991) è in Piazza Marconi, Perez (1929 – 2000) in Piazza Drago e Messina (1900 – 1995) in Piazza Carducci.

Giacomo Manzù – Il granmde Cardinale seduto

Primeggeranno i lavori emblematici di ognuno, come il Grande Cardinale seduto di Manzù, un’opera in bronzo di oltre due metri, Adamo ed Eva di Messina, in granito rosso, e La Notte (Edipo e la Sfinge), una grande porta in bronzo nero di Perez che si estende per quasi quattro metri.
Una rassegna a tre voci a cura di Alberto Fiz, per la quale  sono stati selezionati lavori di grande potenza espressiva in grado di dialogare con lo spazio pubblico e, nello stesso tempo, creare una relazione intima tra loro in un percorso per molti versi inusuale.
La nostra storia artistica recente è oggetto di un intenso dibattito caratterizzato da un atteggiamento piuttosto schizofrenico che oscilla tra oblio e scintillanti recuperi – spiega Alberto Fiz – in quest’ultimo caso è sufficiente ricordare il successo recente di Carol Rama in Italia o la vera e propria adorazione nei confronti della novantenne Yayoi Kusama diventata persino un fenomeno social”.
Pressoché coetanei Messina e Manzù, più giovane di loro Perez che di Manzù fu un ammiratore, i tre artisti sono accomunati da una figurazione inquieta e da un ripensamento complessivo dell’immagine che si sottrae ad ogni forma di facile compiacimento”, ha affermato Alberto Fiz.

Augusto Perez – La Notte (Edipo e la Sfinge)

La rassegna consente di rileggere la loro opera in un contesto inedito, scevro da pregiudizi, che evidenzia l’autonomia dei linguaggi e il desiderio di cogliere, come direbbe Franco Russoli, “il mistero nell’eterno fenomenico”.
E’, dunque, una riflessione sulla storia, sulla classicità, ma anche sulla natura stessa dell’uomo.
Insieme al Grande cardinale seduto che ripropone il soggetto più noto di Manzù, lo scultore bergamasco è presente a Jesolo con Tebe seduta  e Tebe in poltrona che appartengono ad un ciclo di opere degli anni ottanta dedicate alla giovane modella Tebe particolarmente apprezzata da Cesare Brandi che le definì “grandi eventi dell’arte”.
Di particolare significato, poi, Adamo ed Eva di Messina, tematica presente nella ricerca dell’artista sin dal 1947 e rielaborata in periodi differenti della propria vita. Le due figure escono dall’iconografia classica e sono raffigurati come amanti che guardano verso il cielo in una meditazione che coinvolge il presente.

Alberto Fiz

Decisamente più drammatica La Notte (Edipo e la Sfinge) a cui Perez ha lavorato per due anni, dal 1981 al 1983. E’ un’opera che introduce lo spettatore nella caverna segreta della sua arte, dove ogni elemento apre uno scenario d’infinite possibilità; queste coinvolgono il destino della scultura con risvolti storici e mitologici.
La porta – ha scritto Perez – diventava un labirinto. Edipo e la Sfinge vedono sulla porta se stessi e persino la porta”.
L’esposizione realizzata grazie ad un intento congiunto del Sindaco Valerio Zoggia e dell’Assessore alla Cultura Otello Bergamo, si è avvalsa della direzione artistica di Andrea Vizzini e la collaborazione dello Studio Copernico di Milano.
La mostra, che chiuderà a fine settembre, intende restituire a Jesolo il ruolo  di protagonista, anche nell’ambito dell’arte e della cultura, al pari delle più importanti città italiane, che guardano al turismo.
Nella Home Page, l’opera di Giacomo Manzù, Tebe seduta.