Fine estate in Costiera

Siamo a fine agosto, con un ’estate ancora in pieno vigore e allora c’è ancora tempo per una vacanza, magari in Costiera Amalfitana, (dichiarata nel 1997 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità), alla scoperta di posti meravigliosi lungo un litorale frastagliato di circa 50 km, che porta a scoprire una serie di incantevoli paesini a picco sul mare: da Positano ad Amalfi, da Ravello a Vietri sul Mare e altri piccoli centri, ma non per questo meno meravigliosi.
Quello che sorprende, di questa costa, è il paesaggio spettinato e selvaggio, caratteristica comune di questi paesi, piccole perle preziose incastonate nella roccia, le cui costruzioni si trovano a picco sul mare, in bilico tra la brulicante vita e la libertà in senso assoluto.
La strada che li collega, è come una terrazza affacciata sul blu del Tirreno: è stretta e tortuosa e percorrendola, è impossibile non fare qualche sosta per una fotografia o per uno spuntino – o un pranzo a base di pesce appena pescato – in uno dei tanti ristoranti che si incontrano.
A parte l’indiscutibile bellezza, alcuni paesi sono famosi, oltre al cibo, anche per i loro prodotti artigianali, come la carta bambagina di Amalfi e le ceramiche di Vietri.

Nella nostra carrellata, per motivi di spazio non ci possiamo occupare, in questo articolo, di tutti, ma solo di una parte e vogliamo iniziare da Positano, uno dei luoghi più straordinari della costiera: esprimere a parole tutta la sua bellezza è un’impresa ardua: con le villette colorate che quasi sembrano sormontarsi le une sulle altre e tuffarsi nel mare, è uno spettacolo per gli occhi e per il cuore.
Di sera poi, con le luci che si riflettono sull’acqua, la cittadina diventa ancora più suggestiva. Non c’è quindi da stupirsi se è riuscita a ispirare artisti internazionali del calibro di Mick Jagger e Keith Richards, che proprio qui hanno scritto una canzone.
La Chiesa di Santa Maria Assunta, tra le visite da non perdere, ha una stupenda cupola in maiolica e un’icona bizantina della Vergine Maria del XIII secolo.
Grazie al clima mite ed alla bellezza del paesaggio, Positano è stato un luogo di villeggiatura sin dall’epoca dell’Impero Romano, come attestano il rinvenimento di una villa e ulteriori rinvenimenti risalenti al 2004.
Tipiche le tantissime scalinate che dall’alto del paese giungono in basso, alle spiagge: tra le più belle, la Spiaggia Grande e quella di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi; le altre, La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, sono tutte raggiungibili principalmente via mare.
Da Positano, con un piacevole e spettacolare sentiero escursionistico, chiamato il Sentiero degli Dei, si possono raggiungere le altre città costiere.

Amalfi, Amalfi bisogna viverla per conoscerla, ma viverla nei suoi anfratti, lungo i vicoli, su per le scalinate . . .  ma bisogna soprattutto scoprirla, perché ha sempre qualche cosa di nuovo da mostrare.
La singolare architettura di case bianche, il clima mite per quasi tutto l’arco dell’anno e le caratteristiche botteghe artigianali, ne fanno una meta turistica perfetta scelta da migliaia di turisti.
La città, una delle ex repubbliche marinare, con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mar Mediterraneo, conserva l’eleganza e lo splendore di un tempo. Sorge ai piedi delle ripide scogliere affacciate sul Tirreno ed è tra le più grandi della costiera e tra le sue case, racchiude eleganti piazze collegate da strade pedonali dove si susseguono boutique e ottimi ristoranti.
E allora non resta che passeggiare lungo questi vicoli lastricati di epoca bizantina e soffermarsi ad ammirare, tra gli altri monumenti, la Cattedrale di Sant-Andrea di epoca arabo/normanna del XIII secolo, caratterizzata da una facciata bizantina a righe, con il suo splendido campanile facilmente riconoscibile addirittura dal porto.
Da non perdere nemmeno il Museo della Bussola e del Ducato Marinaro di Amalfi, realizzato in un ex cantiere navale, dove e possibile scoprire il suo glorioso passato di potenza marinara, mentre al Museo della Carta si potrà conoscere meglio la sua rinomata tradizione di fabbricazione della carta.
Senza ovviamente dimenticare i famosi limoni: coltivati nei tipici “giardini” a terrazze, si raccolgono  da febbraio ad ottobre: nel 1999 ha ottenuto l’I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).

Ravello è uno dei pochi paesi della Costiera Amalfitana che non affaccia direttamente sul mare, ma dai suoi 360 metri d’altezza, gode tuttavia di un’incantevole vista panoramica della costa del Mar Tirreno e del Golfo di Salerno: tra i punti di osservazione privilegiati ci sono Villa Rufolo, realizzata nel XIII secolo e Villa Cimbrone, un edificio di epoca medievale immerso nel verde dei suoi giardini.
La cittadina va poi vissuta assaporando i profumi, i sapori, gli ambienti, il caldo del sole, vivendo un’esperienza che in Costiera è davvero unica, e assolutamente non replicabile in nessun altro posto del mondo
Ravello è sempre animata da un’intensa attività culturale, vantando un calendario di eventi di spettacoli, mostre, concerti che coinvolge la città, gli abitanti, gli appassionati e i visitatori occasionali a partire dalla tarda primavera-estate per proseguire fino alla fine di dicembre.

L’attrazione principale di Vietri non è rappresentata né da un monumento né da un palazzo storico, ma semplicemente dagli oggetti in ceramica: la ceramica vietrese è presente ovunque, l’intera storia della vita quotidiana degli abitanti vietresi è dipinta sulla ceramica, esportata in tutto il mondo.
Assolutamente da visitare sono infatti le botteghe della tipica ceramica: ognuna di queste ha il proprio laboratorio, le proprie idee ed i propri colori, i cui segreti vengono tramandati di generazione in generazione. Le ceramiche di Vietri sono una parte importante dell’identità e dell’economia locale, ma qui, così come in altre località della Costiera Amalfitana, non si può fare a meno di assaggiare un piatto di alici, oppure di un piatto di paccheri di gragnano, con pescato fresco del giorno.
Vietri è il comune della Costiera con spiagge grandi e spaziose, ma anche con stupende rocce a picco sul mare e un panorama mozzafiato. Tra le tante, la prima che si incontra,  proveniendo da Salerno, è La Baia, quella che da il benvenuto ai turisti inCostiera. La sua peculiarità è che la sabbia la fa da padrona, a differenza della stragrande maggioranza delle spiagge della Costa con ciottoli, piccoli o grandi che siano. Inoltre è una delle più lunghe ed ampie dell’intero territorio, con i suoi circa 400 metri di lunghezza e vista la sua accessibilità, ci si può infatti arrivare anche in auto, è la prediletta dalle famiglie.

Praiano è un piccolo paese a circa mezz’ora di auto a nord-ovest di Positano.  Pur essendo meno conosciuta, con le sue incantevoli spiagge di ciottoli e le case ricavate nella roccia, è ugualmente suggestiva e scenografica. Accogliendo meno turisti rispetto agli altri paesi del litorale, si respira un’aria più distesa e rilassata.
A Praiano, da non perdere una visita alle bellissime chiese di San Gennaro e San Luca per ammirare le splendide decorazioni a piastrelle.
Uno dei posti più incantevoli del paese è sicuramente la spiaggia di Marina di Praia. Sovrastata e dominata da un’antica torre Saracena è incastonata tra le rocce, offrendo un paesaggio unico e suggestivo. Considerando la posizione, è illuminata dal sole soltanto per una parte della giornata. La scogliera gira tutta intorno alla torre Saracena, offrendo una delle passeggiate più belle dell’intera Costiera.

Minori, anticamente un piccolo villaggio di pescatori, nel Novecento il turismo ed una notevole urbanizzazione l’hanno reso una delle perle della Costiera.
In epoca romana, veniva soprannominata Rheginna Minor, per differenziarla da Rheginna Maior, l’odierna Maiori. La città oggi custodisce un raro esempio di villa al mare, considerata uno dei monumenti romani più importanti della Costiera, ovvero la splendida Villa Marittima Romana.
Per secoli Minori è stato l’unico paese a conservare le spoglie di Santa Trofimena, a cui è dedicata la Basilica, la santa a lungo Patrona dell’intera Costiera e della Repubblica Marinara di Amalfi, oltre che fortemente venerata nella cittadina siciliana di Patti.
Un tempo la cittadina di Minori era ricca di mulini, di questa tradizione oggi ne resta la forte vocazione per la produzione della pasta, utilizzata in varie ricette salernitane e proposta nei menu dei piccoli e caratteristici ristoranti minoresi.
Posta in una deliziosa e tranquilla insenatura tra Capo d’Orso e Conca dei Marini, Minori è  soprannominata il Narciso della Costiera, per la particolarità  del suo territorio e la fertilità  della sua terra.
L’abitato, di piccole case bianche che si snodano lungo la costa o che si adeguano ai terrazzamenti assolati dei rilievi retrostanti, immergendosi nel verde degli orti o dei limoneti. L’incantevole paesaggio, arricchito dalla odore di zagare, dal sapore di mare e dal clima mite che ne fanno un centro di villeggiatura assai rinomato.

Non si conosce con certezza l’identità dei fondatori del comune di Maiori: le prime tracce evidenti di insediamenti stabili risalgono al periodo dell’antica Roma a cui si deve il nome originario di Reghinna Major dato al corso d’acqua che sfocia nell’insenatura dell’odierna Maiori, in contrapposizione al Reghinna Minor dato al più piccolo corso d’acqua che sfocia nella vicina insenatura di Minori.
Al contrario della stragrande maggioranza degli altri comuni della Costiera, Maiori possiede una ampia e lunga spiaggia a cui fanno da corona i caratteristici terrazzamenti coltivati ad agrumi.
Il patrimonio storico ed artistico di Maiori è molto ricco e annovera tra gli altri monumenti,  la Collegiata di Santa Maria a Mare e il suggestivo Santuario dell’Avvocata che domina dall’alto l’intera Costiera ed è raggiungibile solo dopo un lungo percorso a piedi – metafora del cammino che il fedele compie per ascendere a Dio – i castelli di San Nicola de ThoroPlano e di Miramare e il convento di San Francesco con chiesa annessa.
Parlando di architetture civili è d’obbligo citare il Palazzo Mezzocapo (attuale sede degli uffici del comune), immerso nel centro del paese ed ex residenza del Marchese: il palazzo ha recentemente attirato l’attenzione degli esperti d’arte perché potrebbe contenere un affresco di Ludwig Richter. E poi non è certo un caso che Roberto Rossellini abbia scelto questa località per girare alcuni dei sui film più importanti: nello specifico tutte le riprese di quel capolavoro che è “Paisà”, più quelle de “La macchina ammazzacattivi” e quelle dell’episodio “Il Miracolo” della pellicola “Amore”.

Nascosto tra le montagne, Furore ha l’aspetto rigido della roccia e quello fluido del mare. E’ un borgo lacerato in due: da un lato c’è la sua marina, ovvero il Fiordo, dall’altro il paese, con le sue case sparse lungo il costone, praticamente invisibili agli occhi di chi viaggia lungo l’amalfitana.
Furore è conosciuto principalmente per il suo fiordo, uno degli angoli più suggestivi della Costiera ed è costituito da una rientranza del mare all’interno della costa che ha invaso un tratto di una profonda spaccatura dalle pareti molto ripide, che si incunea all’interno creando un mix tra paesaggio quasi dolomitico e le cristalline acque del mar Tirreno.
Al termine dello specchio d’acqua c’è una spiaggetta sulla cui riva è stato edificato in passato un piccolo borgo marinaro costituito in prevalenza da depositi per il paese che si trova in realtà più in alto, nascosto tra i monti.

Cetara è un grazioso borgo di pescatori che mantiene ancora oggi intatta un’antica tradizione marinara. Un piccolo gruppo di case arroccate in una verde insenatura rocciosa, con un’affascinante torre saracena che si eleva sulla piccola spiaggia, ed un piccolo porto dove sono ormeggiati i pescherecci ed i gozzi dei pescatori.
Dapprima semi-disabitato, durante il Medioevo la popolazione crebbe di numero e il paese cominciò la tradizione per cui è ancora rinomato: la pesca.
Il nome “Cetara” deriva infatti da “Cetaria”, ovvero “tonnara”: ancora oggi si organizzano le grandi battute di pesca, facilitate da un mare generoso. Così, anche la cucina ne risente positivamente, creando piatti creativi e originali a base di prodotti tipici lavorati artigianalmente, che racchiudono i sapori di un tempo
Famosa per la colatura di alici e per il buonissimo tonno pescato a largo dalle tradizionali tonnare, è la meta preferita di chi vuole immergersi nella vita marinara ed assaggiare il miglior pescato della Costa d’Amalfi.
E per ora chiudiamo qui: prossimamente ci occuperemo degli altri centri della costiera, Atrani, Corbara, Sant’Egidio del Monte, Conca dei Marinai,  Scala e Tramonti.