Leonardo a Milano

Ultima Cena

Il 2 maggio si è celebrato il 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, una delle figure-icona della storia dell’umanità: per l’occasione Virail, la piattaforma e app che compara tutti i mezzi di trasporto per viaggiare, suggerisce i luoghi per scoprire a Milano le opere del Genio vinciano.
Eccole.
Leonardo giunse a Milano nel 1482 alla corte di Ludovico il Moro: vi rimase per circa vent’anni, lasciando tracce indelebili come l’Ultima Cena (Il Cenacolo). Considerato uno dei capolavori assoluti dell’arte in Italia, si trova nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie e venne realizzato con una tecnica sperimentale, stendendo il colore sull’intonaco asciutto. Il complesso della Chiesa e Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie dal 1980 è inserito nella lista del Patrimonio Unesco.
I 1119 fogli che rappresentano la più vasta raccolta al mondo di disegni e scritti autografi di Leonardo da Vinci, che trattano i temi più disparati: dall’anatomia alla matematica, dalla geografia all’architettura: si tratta del Codice Atlantico, conservato sin dal 1637 a Milano, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Il nome del codice è dato dalla dimensione delle pagine (64,5 x 43,5 cm), simile a quelle di un “atlante”, cioè un libro di grande formato.
Strettamente legata alla Biblioteca Ambrosiana è la Pinacoteca Ambrosiana, che custodisce opere di grande valore, tra cui cui dipinti di Botticelli, Tiziano, Caravaggio.
Di Leonardo è esposto il “Ritratto di musico”, un dipinto a olio su tavola del 1485.
Inoltre, la Pinacoteca ospita una serie di copie di dipinti celebri, promossa da Federico Borromeo per scopi didattici e documentativi: si incontra quindi la replica dell’Ultima Cena di Leonardo, che già nel XVII secolo era in condizioni precarie, realizzata da Andrea Bianchi, detto il Vespino.
Per scoprire un’altra passione di Leonardo da Vinci bisogna recarsi alla Vigna di Leonardo, che Ludovico il Moro avrebbe donato all’artista, discendente  da una famiglia di vignaioli, in segno di riconoscenza per l’affresco dell’Ultima Cena.
La vigna, che era di forma rettangolare si estendeva per un totale approssimativo di 8300 metri quadrati: oggi trova sede sul retro della Casa degli Atellani, a Milano, nel suo splendido giardino: sia la vigna che la casa progettata da Pietro Portaluppi sono visitabili.
Una delle più belle testimonianze della presenza di Leonardo da Vinci alla corte sforzesca si trova all’interno del Castello Sforzesco: la Sala delle Asse è stata infatti decorata nel 1498 da Leonardo con un finto pergolato, dove i rami intrecciati formano l’emblema vinciano del nodo che forma un cerchio che inscrive una doppia croce.
I dipinti sulla volta sono stati riportati alla luce grazie ad una serie di restauri ed interventi nel corso del Novecento. La Sala delle Asse sarà riaperta il 16 maggio: il pubblico potrà così ammirare il “Monocromo” leonardesco dopo l’ultima fase dei restauri. Il Castello Sforzesco conserva anche il Codice Trivulziano, opera di Leonardo che tratta soprattutto di architettura militare e religiosa: non sempre tuttavia è visibili al pubblico.
La Conca dell’Incoronata, che rappresenta l’unico resto del Naviglio della Martesana all’interno della cerchia delle mura spagnole di Milano, è testimone della genialità di Leonardo in ambito di ingegneria idraulica.
Il vinciano già nel 1482 aveva fatto degli studi a proposito, come testimoniano alcuni schemi progettuali riportati nel Codice Atlantico. La Conca venne costruita nel 1496 durante il ducato di Ludovico il Moro: la direzione dei lavori venne affidata agli ingegneri Giuliano Guasconi e Bartolomeo della Valle supportati, dalla consulenza di Leonardo. Questo tratto di canale è stato interrato tra il 1929 e il 1930, per la chiusura della Cerchia dei Navigli.
A Milano il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci custodisce la più importante collezione al mondo di modelli leonardeschi, realizzati tra il 1952 e il 1956 da un gruppo di studiosi grazie a un complesso lavoro di interpretazione dei disegni di Leonardo da Vinci.
La collezione è costituita da più di 130 modelli che si collegano ai diversi campi di studio di Leonardo, dal volo all’ingegneria militare, dall’architettura alle macchine da lavoro. In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il Museo organizza (fino al 13 ottobre), la mostra temporanea “Leonardo da Vinci Parade” che, realizzata in collaborazione con la Pinacoteca di Brera, rievoca le due collezioni con cui ha aperto al pubblico il 15 febbraio 1953: una ricca selezione di modelli storici ispirati ai disegni di Leonardo si unisce ad alcuni affreschi strappati di Brera, in un insolito accostamento di arte e scienza.
All’ingresso del Piazzale dello Sport, è ubicata una delle statue equestri più grande al mondo, il Cavallo di Leonardo, realizzata dalla scultrice statunitense Nina Akamu, che per il suo lavoro si è ispirata ai disegni originali di Leonardo da Vinci.
L’opera originale fu concepita nel 1482 dal genio toscano su commissione di Ludovico il Moro, duca di Milano, che voleva dedicare l’opera alla memoria del padre Francesco.