Pianeta Terra Festival
Pronta la seconda edizione di Pianeta Terra Festival: dopo il grande successo dello scorso anno c’è grande attesa per la manifestazione organizzata da Editori Laterza e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha portato in città una rassegna completamente inedita e dedicata ad alcuni dei temi più attuali della contemporaneità, dal titolo “la rete della Vita”: Si parlera’ di sostenibilità ambientale, di contrasto al cambiamento climatico e delle prospettive reali e scientificamente valutabili per il futuro dell’umanità.
L’appuntamento di apertura della manifestazione, il 5 di ottobre, nella Chiesa di San Francesco, dove oltre a Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e a Giuseppe Laterza, presidente della casa editrice, “taglieranno il nastro“ del festival il suo direttore scientifico Stefano Mancuso e tutti i partner istituzionali e main sponsor che hanno reso possibile una fantastica sinergia di risorse ed idee.
In serata, uno dei momenti più attesi del festival: ‘l’Assolo’ dello storico e divulgatore Alessandro Barbero, che ha accettato l’invito, dedicando il suo intervento alla figura di San Francesco, “Chi è stato veramente San Francesco?”
Una maniera eccezionale per celebrare, anche all’interno della manifestazione, i 10 anni dalla riapertura del Complesso di San Francesco dopo il grande restauro realizzato dalla Fondazione CRL.
L’organizzazione della manifestazione ha previsto la possibilità di vedere in contemporanea la diretta streaming dell’evento da altre quattro location che ospiteranno gli oltre 80 appuntamenti della rassegna: la Cappella Guinigi del Complesso di San Francesco, l’Auditorium del Complesso di San Micheletto, la Sala Tobino di Palazzo Ducale e la sala convegni di Palazzo Bernardini, sede di Confindustria Toscana Nord.
Il filo conduttore della seconda edizione di Pianeta Terra Festival sarà l’esplorazione della fitta, ingegnosa rete che tiene insieme tutti gli esseri viventi: che la nostra specie dipenda dalla sopravvivenza delle altre lo sappiamo almeno dal 1859, anno di pubblicazione de L’origine delle specie.
L’uomo, che, come ogni altra specie, si è evoluto attraverso un processo di selezione, è indissolubilmente legato a tutte le altre da una rete globale di relazioni la cui integrità è necessaria alla nostra sopravvivenza.
La domanda che ci pone Darwin per farci rappresentare la rete di relazioni tra i viventi è: potreste immaginare animali più distanti fra loro di un gatto e un bombo? Eppure, le relazioni che legano questi due animali sono talmente strette che, se venissero modificate, le conseguenze sarebbero tante e profonde. I topi, infatti, sono fra i principali nemici dei bombi, di cui distruggono i nidi e mangiano le larve. Ma i topi, lo sanno tutti, sono la preda preferita dei gatti: quindi dove ci sono più gatti ci sono meno topi e di conseguenza più bombi.
Ora, i bombi rappresentano i principali impollinatori di molte specie vegetali ed è noto che maggiore e migliore è l’impollinazione massimo sarà il numero di semi prodotti dalle piante. Dal numero e dalla qualità dei semi dipende la presenza più o meno grande di insetti, i quali rappresentano il nutrimento principale dal quale dipendono numerose popolazioni di uccelli…
Potremmo continuare così a lungo, unendo un gruppo di viventi ad un altro. Batteri, funghi, insetti, pesci, mammiferi, uccelli, cereali, rettili, orchidee si succederebbero senza pausa gli uni agli altri: la rete della vita, appunto.