Il fascino di Reunion

Vulcano Piton des Neiges

Incastonata nell’Oceano Indiano, Reunion, una isola poco battuta turisticamente ma molto affascinante da scoprire, inserita nella programmazione di Gastaldi Holidays già da un anno, offre un viaggio estremamente nuovo.
Dipartimento francese d’oltremare, con capoluogo Saint-Denis,  l’isola, con una superficie di 2 512 km2, appartiene all’arcipelago delle Mascarene ed è situata a circa 684 km ad est del Madagascar e a 172 km a sud-ovest di Mauritius.
Verosimilmente scoperta dagli arabi nel Medioevo e da loro chiamata Dina Morgabin (l’isola che riposa), Reunion venne popolata solamente a partire dalla metà del XVII secolo, circa 150 dopo la sua prima apparizione nelle carte nautiche portoghesi.

Piton Fournaise

Divenne poi scalo della Compagnia francese delle Indie orientali col nome di isola Borbone e poi, a partire dal 1710, una vera e propria colonia francese con un’economia basata sulla coltivazione del caffè.
Diventata una società di piantagione, al termine delle guerre napoleoniche la sua produzione agricola è convertita a quella della canna da zucchero.
L’isola venne quindi definitivamente battezzata con il suo nome attuale nel 1848, anno in cui vi venne anche abolita la schiavitù.
Molto interessante dal punto di vista naturale, grazie alla sua caratteristica morfologica molto varia, con al centro dell’isola tre ampi circhi (Salazie, Mafate e Cilaos), nati dal crollo del vulcano Piton des Neiges, oggi la cima più alta dell’Oceano Indiano. Un vulcano, il Piton de la Fournaise, è ancora attivo e offre un meraviglioso spettacolo di lava e zampilli incandescenti.

Dichiarata dall’Unesco un patrimonio da proteggere, possiede un parco che occupa quasi la metà del territorio, un territorio incontaminato e una biodiversità marina ampia e ricca nonostante l’area della barriera corallina, ancora in formazione,  sia limitata ad una parte della costa sud occidentale.
E’ una isola adatta ai più sportivi : perfetta per trekking o semplici gite sulle pendici dove incontrare torrenti,  profondi calanchi, spettacolari cascate; ideale anche per gli amanti di sport acquatici e di avvistamenti marini, con oltre 1000 specie di pesci tropicali, delfini, orche, megattere, balene e tartarughe marine.
Nella zona protetta dalla barriera, i resort offrono magnifici bagni in mare e lunghe ore di relax al sole.
Se l’isola della Réunion è principalmente cattolica, le tradizioni della comunità indù sono molto presenti. A Saint-André, ad esempio, nel mese di novembre, il Dipavali, la Festa delle luci, sottolinea la presenza di una comunità tamil e indiana, arrivata in tempi più recenti dall’India e dallo Sri Lanka.
Sul fronte musicale, il maloya è una musica blues tramandata dagli schiavi (musica tradizionale riconosciuta dall’UNESCO) e il séga rievoca l’incontro fra europei e africani.