Nel blu per la giornata del mare

Dal Mediterraneo all’Atlantico, passando per l’Oceano Indiano: un itinerario alla scoperta delle spiagge e delle coste più belle in occasione della Giornata nazionale del mare che verrà festeggiata, o quanto meno, ricordata, il prossimo 11 aprile, per viaggiare con la mente nel blu alla volta di paesaggi marini e programmi di sostenibilità, sport e corsi di biologia marina, archeologia subacquea e tanto ancora….
La nostra breve carrellata parte da Formentera, l’isola più piccola delle Baleari, da anni impegnata nella tutela e salvaguardia del proprio ambiente naturale e nel perseguire un modello di turismo eco-sostenibile.

La destinazione caratterizzata da incantevoli paesaggi mediterranei, spiagge mozzafiato e acque turchesi, ampie foreste di pini e ginepri, 32 percorsi nella natura che conducono al mare, vanta una straordinaria biodiversità e una flora e fauna molto variegata con oltre 210 specie di uccelli censiti, che hanno trovato qui un’area favorevole per nidificare.
Una delle pratiche più importanti attuate dall’isola è l’impegno nel preservare le praterie di Posidonia Oceanica, da 20 anni Patrimonio dell’Unesco, che proprio a Formentera sono tra le più grandi del Mediterraneo e garantiscono la limpidezza e la trasparenza delle acque.

La Posidonia è una pianta marina endemica indispensabile per la vita della fauna e della flora marina e per la protezione delle coste, grazie alla sua grande produzione di ossigeno e materia organica. Per questo motivo nel 2017 nasce Save Posidonia Project, un programma di fundraising promosso dal Consell Insular de Formentera finalizzato alla protezione e alla salvaguardia della pianta marina e alla sensibilizzazione sull’importanza vitale di queste praterie subacquee, “adottando” parte dei 7.600 ettari che circondano l’isola.
Info:
www.formentera.es/ 
www.saveposidoniaproject.org/

C’è un luogo in Israele, terra dall’immenso patrimonio archeologico, dove il mare non è solo sinonimo di svago, ma è anche il testimone principale di una storia millenaria: stiamo parlando di Cesarea, città a metà strada tra i grandi centri di Haifa e Tel Aviv, affacciata sul Mediterraneo e celebre per il suo parco archeologico sottomarino.

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Qui, muniti di muta e bombole, è possibile seguire quattro percorsi attraverso 28 diversi punti di interesse, alla scoperta dell’antico porto di Erode, costruito nel 22 a.C. e già completamente sommerso nel 600  d.C.
Una tempesta più violenta di altre, il fondo particolarmente sabbioso, lo spostamento di una faglia: non sono chiare le motivazioni che hanno portato al suo sprofondamento; certo è che oggi, oltre a rappresentare una delle esperienze più particolari e suggestive da vivere in Israele, questo magico luogo è diventato il simbolo del profondo legame che unisce il mare alla millenaria storia della civiltà umana.
Il parco è esplorabile anche con semplici maschera e boccaglio: vicino alla riva, infatti, sono ben visibili i resti della parte medievale del porto.
Info:
https://it.citiesbreak.com/

Alle Maldive il mare non è solo il protagonista di tante vacanze, ma è anche una risorsa preziosissima da salvaguardare: il Paese, infatti, ospita circa il 5% delle barriere coralline del pianeta e i coralli duri e morbidi che le compongono offrono riparo a migliaia di specie di pesci.
Anche i visitatori possono contribuire attivamente alla protezione dell’ambiente partecipando ai diversi progetti di ecosostenibilità organizzati dai resort come la replantazione del corallo o i tour di snorkeling per conoscere da vicino il delicato ecosistema delle isole e degli atolli.

Ad esempio, il lussuoso eco-resort Gili Lankafushi, a 25 minuti di motoscafo dalla capitale Malé, organizza per i propri ospiti workshop presso la sua Gili Veshi Marine Biology Shack, insegnando loro l’importanza del risparmio energetico, dell’acqua e la tutela dell’ambiente.
Nel suo Marine Conservation Lab, l’Angsana Velavaru, resort situato a 40 minuti di idrovolante dall’aeroporto internazionale di Velana, offre l’opportunità di frequentare un corso di biologia marina o di esplorare le barriere coralline in un safari di snorkeling guidato.
Info:
https://visitmaldives.com/en

A circa 500 km a Sud di Muscat, in Oman, al largo dell’Oceano Indiano, nel Mar Arabico, si trova l’isola di Masirah, la più grande del Sultanato, che ospita la barriera corallina più bella ed inesplorata di tutto il Paese, è inolytre un vero e proprio paradiso per gli appassionati di kitesurf, visto che alcuni tratti della sua costa sono spesso battuti dai venti.
Su di essa si staglia il monte Madrub, alto 256 mt, che regala un paesaggio aspro e lunare, mentre le spiagge sono selvagge e deserte.
Ben quattro specie di tartarughe nidificano sulle spiagge bianchissime di Masirah, soprattutto durante il periodo estivo; ed è possibile avvistare circa 300 specie diverse di uccelli, tra queste anche un rapace, l’aquila bianca.

L’arcipelago delle isole Dymanyat, invece, si trova a nord della capitale Mascate ed è composto da 9 isole e isolotti disabitati, tutti rocciosi e contornati da barriera corallina. Sono Riserva marina dal 1996: vi si possono ammirare mante, seppie, aragoste, tonni, aquile marine, tartarughe e squali balena.
Inoltre, sono luogo di sosta per uccelli migratori e tartarughe di mare che depongono le uova sulle spiagge deserte.
La scoperta di questo mare, in completo relax, con lunghi bagni nelle acque tiepide tra le isole rocciose, ha solo una controindicazione: potrebbe creare dipendenza.
Info:
www.experienceoman.om/it
A Punta Cana, nella parte orientale della Repubblica Dominicana, esiste un centro dmante, tonni, squaedicato alla sostenibilità soprattutto legato alla protezione del mare e delle sue specie. Si tratta del Puntacana Center for Sustainability, della  Fondazione Gruppo Punta Cana, un centro di ricerca e formazione che studia soluzioni alle sfide ambientali e sociali per un turismo sostenibile.
La Fondazione ha dato il via al progetto “Coral Gardens“, con l’obiettivo di proteggere le colonie selvatiche di coralli, del genere Acropora, aumentando al contempo la sua popolazione nel mare con coralli geneticamente diversi cresciuti in vivai subacquei, divenuti tra i più grandoi vivai dei coralli dei Caraibi.
Inoltre, la Fondazione ha lanciato il progetto Ecologically Sustainable Coastal Areas (PESCA), per proteggere l’area costiera e gli abitanti del mare. Grazie a questo impegno vengono attuati programmi di protezione attraverso ad esempio la creazione di “casitas” per aragoste, come strumento per aumentare gli esemplari locali di aragosta e promuovere la pesca sostenibile; il programma di controllo del pesce leone per proteggere la barriera corallina da questa specie invasiva che si nutre di pesci nativi nella barriera e il programma di tutela delle tartarughe marine attraverso un monitoraggio organizzato delle spiagge per proteggere la nidificazione.
La Fondazione ha creato anche un parco ecologico “Reserva Ojos Indigenas”, un’area protetta composta da una rete di sentieri che portano a 12 lagune d’acqua dolce, mangrovie, foresta, costituendo il giusto habitat per uccelli, rettili, insetti e numerosa flora e fauna locale.
Info:
www.puntacana.org/environment/center-for-sustainability

Situato nella provincia di KwaZulu-Natal, l’iSimangaliso Wetland Park è la terza area protetta più grande del Sudafrica e la seconda più antica al mondo.
Patrimonio dell’UNESCO dal 1999, l’area si estende a nord fino al confine con il Mozambico. Nel complesso occupa 2.400 km² di superficie (di cui 850 km² di riserva marina), ingloba il 9% delle coste sudafricane e comprende 5 ecosistemi diversi tra loro. Il nome del parco nella lingua isiZulu significa “miracolo e meraviglia”, due sensazioni facili da riscontrare ammirando il paesaggio incontaminato e la sua fauna, con 530 specie di uccelli, numerosi animali marini e oltre 100 specie di coralli, che fanno di quest’area un vero e proprio santuario naturalistico, nonché luogo prediletto dalle tartarughe per deporre le uova.
Per questi motivi, la tutela del territorio e la rimozione dei rifiuti, in particolare di quelli di plastica, sono aspetti cruciali, tanto da rendere la riserva un modello di riferimento a livello mondiale. All’interno del parco vengono svolte regolarmente attività finalizzate alla protezione delle spiagge e dell’oceano, tra cui spicca l’iniziativa “Working for the Coast”, a cui partecipano sia i membri dello staff del parco che volontari.
Info:
www.southafrica.net

Oltre ai grattacieli futuristici della sua capitale Doha e al suo deserto dorato, il Qatar è anche la meta perfetta per gli amanti della natura e delle immersioni.
La destinazione ospita la seconda più grande popolazione di dugonghi al mondo, una rara specie in via di estinzione, che è tuttora oggetto di ricerca  e studio da parte della comunità scientifica.
I dugonghi, i più grandi mammiferi del Qatar, possono raggiungere una lunghezza superiore a 3 metri, pesare più di 400 kg, e restare sott’acqua per sei minuti prima di risalire in superficie per prendere aria.

Durante l’inverno, i dugonghi si concentrano perlopiù nel nord-ovest del Qatar, mentre in estate si spostano lungo tutta la costa.
Nel Paese sono in corso  studi per raccogliere informazioni, quali il censimento degli esemplari presenti e altri elementi scientifici per poter comprenderne al meglio il comportamento e preservarli.
Info:
www.visitqatar.qa