Valle d’Aosta in festa
La festa più colorata e ironica dell’anno è attesissima in Valle d’Aosta, dove saranno protagonisti i caratteristici Carnevali storici. A febbraio, la suggestiva Valle del Gran San Bernardo e le località di Pont-Saint-Martin e Verrès ospiteranno tre imperdibili eventi dalle origini antichissime, con manifestazioni in maschera che animeranno le strade dei borghi celebrando le tradizioni secolari che ancora oggi rendono unici i Carnevali valdostani, accogliendo i visitatori in un’atmosfera magica di canti, danze, cortei e rappresentazioni.
Il Carnevale della Coumba Freida, nella valle del Gran San Bernardo, deve il suo nome ai venti gelidi che soffiano in questa zona.
La festa vede sfilare la parata delle “Landzette”, caratteristiche e bizzarre maschere che rievocano le uniformi dei soldati di Napoleone, che attraversò la valle con le sue truppe nel maggio del 1800.
I costumi, frutto di un meticoloso lavoro artigianale, vengono confezionati con stoffe colorate, tra cui il rosso che simboleggia il coraggio e la forza e che, insieme a specchietti e paillettes cuciti sul tessuto, allontana gli spiriti maligni. I partecipanti al corteo hanno il viso coperto dalle “Vesadje”, folkloristiche maschere in cartone, anticamente realizzate in legno, e portano in mano crini di coda di cavallo, mentre in vita indossano una cintura con dei campanelli.
Ad esempio, nella sfilata che si tiene a Saint-Rhémy-en-Bosses (23-25 febbraio 2020), il figurante che rappresenta Napoleone conduce il corteo e ne annuncia l’arrivo suonando un corno. A seguire nel corteo si trovano i suonatori, un inquietante diavolo che stuzzica le persone con il forcone, arlecchini e “demoiselles”, il toc (il matto) e la tocca (la matta), che vengono rappresentati da una coppia di sposi anziani vestiti in modo stravagante e, per finire l’orso, simbolo dell’arrivo della primavera dopo il risveglio dal letargo.
Le origini del carnevale di Pont-Saint-Martin – in programma dal 20 al 26 febbraio – risalgono al 1910 e riveste una grande importanza per i residenti e non solo, rappresentando una sentita e accurata rievocazione della storia e delle leggende del territorio, come l’invasione della Regione da parte dei Romani e la loro vittoria contro i Salassi, la leggenda del Diavolo e San Martino, che narra di come il santo ingannò il diavolo dopo averlo convinto a costruire il ponte che dà il nome al paese, e ancora la leggenda della Ninfa del fiume Lys, che rinunciò a distruggere il borgo con una piena in seguito alle preghiere dei suoi abitanti.
Per festeggiare il Carnevale e far rivivere storia e fantasia, vengono organizzati caratteristici e bizzarri cortei, come la corsa con le bighe, a cui ogni rione partecipa con un propria squadra, la parata con i carri allegorici provenienti dal paese e dai vicini centri del Piemonte e della Valle d’Aosta.
I festeggiamenti culminano il Martedì Grasso con il rogo del Diavolo sotto l’arcata dell’antico ponte romano e un’esplosione di fuochi piromusicali.
Il carnevale di Verres, dal 22 e il 25 febbraio, è tra i più attesi e amati in tutta la Regione e rievoca un evento storico che risale al 31 maggio del 1450, quando la contessa Caterina di Challant scese in piazza insieme al consorte Pierre d’Introd e si unì alla gioventù del paese per ballare al suono di pifferi e tamburi.
Quella scelta così in controtendenza passò alla storia e fu acclamata al grido di “Vive Introd et Madame de Challant!”. Il corteo del Carnevale vede infatti protagonisti i personaggi di Pierre e Caterina, che si separa dal marito per danzare con un giovane abitante del paese.
Come ogni Carnevale che si rispetti, non mancano inoltre le sfilate in costume, le bande musicali e i carri allegorici. Sfondo dei festeggiamenti è il suggestivo Castello di Verrès, luogo ricco di fascino che riporta i visitatori ad un’epoca antica.