Tutto ebbe inizio a Cortina . . .

Panoramica della splendida conca di Cortina d’Ampezzo

Mese di febbraio importante per Cortina dove soltanto pochi giorni fa, si sono disputati i campionati mondiali di sci alpino: ma febbraio è particolarmente importante anche per un grande atleta, uno straordinario sciatore, Gustav Thoni, che proprio questo mese, il giorno 28, compie 70 anni, evento che festeggerà proprio ricordando, tra le altre vittorie, i due ori conquistati negli slalom studenteschi vinti a 16 anni, proprio sulle piste di Cortina, vittorie che lo hanno poi portato a successi mondiali e olimpici.
L’attualità quindi, si intreccia ai suoi ricordi in questa intervista alla leggenda dello sci che da un paesino dell’ Alto Adige, Trafoi, si fa conoscere in tutto il mondo, aggiudicandosi quattro volte la Coppa del Mondo, varie vittorie olimpiche e più volte il titolo di Campione del Mondo.

Gustav Thoni oggi, a Trafoi: sullo sfondo l’Ortles e lo Stelvio

E ora due chiacchiere con il campione che tra l’altro, nonostante l’età, non ha ancora “attaccato” gli sci al chiodo.
Da Cortina, 54 anni fa, alle nevi del mondo.
“Arrivare a Cortina per i Campionati Studenteschi 1967 non è stato coì semplice… In quel periodo ero in collegio a Merano e ricordo di essermi alzato alle 5 per raggiungere a piedi la stazione, con due borsoni pieni di attrezzatura, scarponi compresi, e due paia di sci sulle spalle. Da qui in corriera a Bolzano, dove c’era il cambio per Cortina d’Ampezzo. Sino a quando gareggiavo senza far parte di una rappresentativa, da quella giovanile alla Nazionale vera e propria, i trasferimenti per andare a sciare erano così. Ma, nonostante la fatica, l’esperienza di Cortina ai Campionati Studenteschi nel 1967 è stato un bellissimo regalo per il mio sedicesimo compleanno, perché ho vinto entrambe le gare: lo slalom speciale proprio il giorno del mio compleanno e lo slalom gigante l’indomani. È stata anche l’occasione per me di mettermi sulle tracce del mio eroe d’infanzia Toni Sailer, provando le piste che nel 1956 lo avevano reso leggenda, come l’Olympia delle Tofane e quella che oggi è la Drusciè A di Tofana – Freccia nel Cielo; alcune fra le piste che ritengo più belle al mondo”.

Gustav Thoni impegnato nella discesa libera di Kitzbuhl

E oggi, quale è la tua situazione, come uomo e come albergatore?
A livello di salute sto molto bene, mi sento in forma, anche se ogni tanto ho dolore al ginocchio. Come albergatore, la situazione attuale è drammatica. Mia figlia maggiore Petra gestisce il nostro Hotel Bella Vista a Trafoi. L’hotel è chiuso da mesi e tutto è fermo. Economicamente parlando, è un disastro! Ma il Bella Vista è sopravvissuto sia alla Prima che alla Seconda Guerra Mondiale, sopravviveremo anche al covid. La gente sente il bisogno di viaggiare e tornerà in montagna. Abbiamo una natura stupenda ed un sacco di spazio aperto qui, cose che oggi sono fondamentali. Molti ospiti abituali hanno rimandato le loro vacanze al prossimo inverno o all’estate. Nell’estate del 2020 abbiamo già dimostrato che la gestione di un hotel col rispetto delle regole funziona benissimo anche in tempi di covid. Dobbiamo tutti quanti imparare a conviverci!”.

Un giovane Gustav Thoni con le quattro Coppe del Mondo vinte in carriera

A proposito di Covid, sei già stato vaccinato?
No, ma adesso con i miei 70 anni anch’io faccio parte del gruppo a rischio. Penso che sia molto importante che a breve termine un vasto numero di persone si faccia vaccinare. Quando mi daranno la data, mi farò vaccinare immediatamente: farlo è un dovere civico, ed è anche l’unico modo per uscire da questa crisi”.
I tuoi eroi da bambino?
Mio padre Georg è stato il mio primo maestro, era uno sciatore stilisticamente perfetto, ha anche vinto più volte nei campionati Balilla. Successivamente il mio eroe sugli sci era Toni Sailer, aveva vinto 3 medaglie d’oro a Cortina nel 1956, tenevo il suo libro sotto il cuscino e studiavo attentamente tutte le foto. Non avrei mai pensato che da ragazzo avrei seguito le sue orme sulla pista Tofana, a Cortina”.

Gustav Thoni oggi

E i tuoi rivali?
Più che rivali erano concorrenti. Solo per citarne qualcuno potrei dire Ingemar Stenmark, Franz Klammer, Bernhard Russi, ma soprattutto nella Squadra Nazionale: Piero Gros, Tino Pietrogiovanna, Helmut Schmalzl, Erwin Stricker, Paolo De Chiesa… Questa competizione interna era però alla base del successo per la mitica “Valanga Azzurra”. Oggi siamo tutti amici e siamo felici quando ci incontriamo”.
Quali ritieni i tuoi migliori successi, quali le tue emozioni.
Tra i successi più belli ci sono certamente le 4 Coppe del Mondo complessive. Ma anche l’oro olimpico a Sapporo nel 1972 è qualcosa di molto speciale… naturalmente anche i Campionati del Mondo a St. Moritz nel 1974, dove ho vinto l’oro due volte: nello slalom dopo la prima manche ero solo ottavo, poi ho fatto una gara da sogno. Poi l’indimenticabile “Slalom parallelo” in Val Gardena nel 1975. Ma ho anche bellissimi ricordi e soddisfazioni da allenatore di Alberto Tomba, è stato un periodo molto emozionante”.
Cosa significa per te lo sci?
Lo sci è la mia vita. Grazie a questo sport ho potuto condurre una vita straordinaria. Lo sci è stata la mia chiave, che mi ha aperto – da timido ragazzino di Trafoi – l’intero mondo”.
Un grande traguardo 70 anni, quindi grande festa?
Le grandi celebrazioni non hanno mai fatto per me, da questo punto di vista il periodo attuale mi si addice (sorride). Festeggeremo in famiglia, che non è più così piccola. Mia moglie Ingrid ed io eravamo figli unici, abbiamo 3 figlie ed una “valanga di 11 nipoti” tra i 18 e i 3 anni. 9 di loro stanno già sciando, nel nostro Bella Vista c’è tanta vita e movimento. Questi bellissimi momenti in famiglia mi rendono veramente felice”.
Nella foto di copertina, Gustav Thoni a St. Moritz nel 1972