Buon compleanno Venezia

Chiesa di San Giacometto a Rialto

Era da poco passato il mezzogiorno del 25 marzo, l’anno era il 421, quando venne consacrata la chiesa di San Giacometo sulle rive del Canal Grande, più o meno all’altezza del luogo dove oltre 1100 anni più tardi, nel 1588, verrà costruito il Ponte di Rialto: secondo la leggenda quello è stato il giorno in cui è nata Venezia, fondata in seguito al voto di un carpentiere sopravvissuto ad un grave incendio, Eutinopo Greco.
Sulla data della nascita della città resta comunque un punto interrogativo, in quanto gli storici si sono affidati a quanto è stato scritto nel “Chronicon Altinate” del XI Secolo, una raccolta di documenti e leggende sulla nascita della città lagunare e dei suoi abitanti.

Non si tratta quindi di un elemento accertato con precisione, ma è stata tuttavia la fonte alla quale ci si è affidati per fissare una data di riferimento per cui oggi Venezia compie 1600 anni.
In ogni caso la data è entrata negli annali e nella storia popolare, come testimonia Marin Sanudo il quale, descrivendo il grande incendio di Rialto del 1514, scrisse nei suoi diari: “Solum restò in piedi la chiexia di San Giacomo di Rialto, la qual fu la prima chiexia edificata in Venetia dil 421 a dì 25 Marzo, come in le nostre croniche si leze”.
Gli eventi programmati per questa ricorrenza sono decine, per la precisione 235, e si protrarranno sino al 2022 per raccontare la storia, le eccellenze, la cultura che l’hanno resa in 16 secoli un’icona mondiale.
Anni di storia, innovazione, integrazione, accoglienza e bellezza che tutto il mondo ci ammira – ha commentato il sindaco della città, Luigi Brugnaro da qui, oggi – ha scritto su Facebook –  parte un messaggio di speranza: #Venezia è viva, l’Italia è viva.
Una Venezia che guarda al futuro, alla tecnologia e alla salvaguardia dell’ambiente – ha detto ancora il sindaco Brugnaro – una città che, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, è Stato da Mar e Stato da Tera e che in questo delicato equilibrio si impegna per essere punto di riferimento per le nuove generazioni. Immagini quindi di una città che in questi 1600 anni ha meritato di essere inserita in quel Patrimonio mondiale dell’Unesco e che rivendica la propria vocazione alla crescita e allo sviluppo”.
Per l’occasione il ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo celebrativo, con valore di 1,15 euro e tiratura di 500 mila esemplari: è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa  e la vignetta riproduce la xilografia “La Veduta di Venezia a volo d’uccello” di Iacopo de’ Barbari, datata 1500, le cui matrici originali in legno e un esemplare sono conservati al Museo Correr di Venezia, con in alto, a destra, il logo di Venezia 1600, che rappresenta la colonna con il leone alato di piazzetta San Marco, le cupole della Basilica di San Marco e le aperture tipiche della facciata del Palazzo Ducale.
Tuttavia, proprio a causa del “colore rosso”, sarà un compleanno diverso dal solito, meno frenetico, condizionato appunto dalle restrizioni imposte da Governo e Regione: il crollo del turismo, sia italiano che straniero, è stato un duro colpo per la città che quest’anno ha dovuto rinunciare anche al Carnevale, con le calle oggi praticamente vuote e musei, negozi, ristoranti  chiusi, ma con la sua bellezza immutata.

Non sono molte le comunità umane che affondano le radici in una storia ed in una tradizione così lunga e significativa, plasmata storicamente dalla Repubblica Venetaha tra l’altro scritto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaiacelebrare i 1600 anni soltanto per commemorare un passato glorioso senza attribuirgli alcuna prospettiva per il futuro, significa scegliere di relegare la nostra identità veneta in una sorta di “riserva indiana”.