“AlpiMagia” a Bolzano

Un angelo appare nel mezzo del corteo dei Krampus a Dobbiaco.

La mostra “AlpiMagia”, con sottotitolo “Riti, leggende e misteri dei popoli alpini”, in atto al Museo Civico di Bolzano, visto il successo di pubblico registrato dalla sua apertura, è stata prorogata sino al 18 ottobre.

La rassegna era stata allestita in occasione dei 100 anni della costituzione dei CAI di Bolzano: si è trattato di un progetto fotografico di Stefano Torrione e curato da Augusto Golin con la supervisione di Maurizio Veronese, Vice Presidente della sezione e Responsabile delle Attività Culturali

Valle d’Aosta, Monte Emilius, fuochi S.Pietro e Paolo

IL CAI, Club Alpino Italiano, fonda la sua nascita sulla conoscenza, l’amore, il rispetto e la preservazione della montagna, tutti concetti si cui si basa la cultura della montagna soprattutto, ma non solo, per chi ci vive e opera.

Gli scatti del fotografo valdostano Stefano Torrione
sono il miglior modo per celebrarla, ripercorrendo le tappe di un Anno Solare nelle Alpi, documentando per immagini riti, leggende e tradizioni popolari delle genti alpine, tra passato e presente

Alto Adige Sud Tirolo, Val Venosta Tarces, Scheibenschlagen

L’esposizione presenta 78 fotografie di grande formato che mettono in mostra più di settanta eventi, tra Liguria e Friuli, documentati dall’autore nei cinque anni di lavoro dedicati al progetto.
Le Alpi sono le montagne più famose al mondo, le più popolate, le più raccontate e studiate e da lì sono passati Romani, Celti, Reti e Germanici e vi abitavano già Salassi, Camuni e Leponzi.

Dal Piemonte al Friuli
, un filo conduttore di Magia e Mistero lega tutti i riti che vengono rappresentati e che segnano il rapporto intrinseco che le popolazioni autoctone hanno con il territorio, con calendario della vita contadina e con la natura circostante: dalla leggenda delle Anguane a quella dell’Uomo Selvatico e dei Krampus; dai fuochi Epifanici a quelli del Solstizio d’estate; dai falò del Diavolo a quelli in alta quota; dalle rappresentazioni dei Lupi a quelle degli Orsi; dai riti Primaverili a quelli di Aratura propiziatoria; dai Guaritori mistici ai riti Arborei; dai rituali di passaggio ai canti epitalamici e, ancora, dalla notte delle Streghe a quella delle Stelle

I Brutti o Klaubaufn, vanno all’incontro con gli Esel

Nelle Alpi le credenze pagane sono sopravvissute al Cristianesimo, mischiandosi ad esso e dando vita a una cultura arcaica e mistica per il controllo spirituale e temporale degli eventi e la mostra ne restituisce un affresco composito coinvolgente e affascinante, che illustra le differenti sfaccettature di un’unica cultura millenaria, legata a quel territorio e alle popolazioni che lo abitano da generazioni: dai popoli occitani ai sudtirolesi, dai ladini ai valdostani, dai cimbri ai friulani.

Il fotografo Stefano Torrione, con i suoi scatti suggestivi ed empatici  – alcuni dei quali sono pubblicati a corredo dell’articolo – immerge lo spettatore in un appassionante viaggio visivo in cui le Alpi si rivelano come uno straordinario scenario “terrificante e magico”, ricco di storie da raccontare che testimonia al contempo la voglia di resistere all’omologazione del mondo contemporaneo.

Veneto – Le anguane di Lagole

Siamo stati subito molto interessati, quando si è prospettata la possibilità di avere a Bolzano le stupende immagini fotografiche di Stefano Torrione – ha precisato Maurizio Veronese – che spaziano dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, toccando tutte le regioni dell’arco alpino. Perché parlare di Alpi e di Dolomiti, raccontarne la storia, le tradizioni, la cultura dei popoli della montagna ci è sembrato un modo fantastico per iniziare a festeggiare la ricorrenza dei 100 anni della sezione di Bolzano del CAI. La mostra è un magnifico ritratto della cultura alpina, nel quale si potrà apprezzare la ricchezza e il fascino di un progetto che, come in un gioco di specchi, riflette squarci di vita dei piccoli mondi alpini, separati tra di loro da vallate impervie, ma uniti in un unico spirito

Val Venosta, Malles, salita al Monpiccio per i fuochi del Sacro Cuore

Si tratta sottolinea il curatore della mostra bolzanina Augusto Golindi una serie di riti che hanno un’origine comune, come affermato dall’etnologo Giovanni Kezich. Un grande puzzle che si è frantumato disperdendosi nei territori alpini ma che hanno una fonte condivisa. Riti legati al calendario contadino, al cambio delle stagioni, al fuoco purificatore ma anche rigenerativo; le gesta di uomini inselvatichiti con sembianze di orsi, lupi e diavoli, l’acqua e la terra che produce frutti per gli uomini e gli animali, per finire con i riti legati all’Avvento. Riti che hanno affrontato nei secoli, se non nei millenni, diverse sfide che tendevano a snaturarli o abolirli. La rinascita e la sopravvivenza di queste tradizioni le ha viste trasformarsi nuovamente, alcune diventando un fenomeno turistico, in particolare i riti legati al Carnevale, altri mantenendo un carattere più intimo. Stefano Torrione, con la sua macchina fotografica, è riuscito a documentare tutto questo non rimanendo ai margini. L’obiettivo non separa il fotografo dall’azione. Ma vi partecipa intimamente, ne viene coinvolto, il fuoco brucia, le faville accecano…

Piemonte – Il rogo de Lou Fantome

All’esposizione “AlpiMagia”, si accompagna l’omonimo catalogo della mostra, edito da Stefano Torrione Editore, che presenta 85 fotografie e alcuni testi dello scrittore Premio Strega Paolo Cognetti.
Info:
AlpiMagia: riti, leggende e misteri dei popoli alpini
un progetto fotografico di Stafano Torrione
A cura di Augusto Golin
Organizzazione generale Maurizio Veronese
Apertura mostra sino al 18 ottobre
Museo Civico di Bolzano
Via Cassa di Risparmio 14
Orari di apertura e informazioni accessi:
Ingresso libero
www.caibolzano.it
www.stefanotorrione.com