Gli “Impressionisti” sono al MA*GA

Claude Monet, Vague

Impressionisti. Alle origini della modernità”, è la grande mostra inaugurata nel maggio scorso al Museo MA*GA di Gallarate e in programma sino al gennaio dell’anno prossimo: nelle sale del Museo oltre 180 opere dei maggiori esponenti della pittura francese e italiana del Secondo Ottocento, da Gericault a Courbet, da Manet a Renoir, da Monet a Cézanne a Gauguin, a Boldini e De Nittis, provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane e francesi.

Gustave Coubert, Petite paysage de mer

Dipinti, disegni, acquarelli, incisioni e sculture, conducono il pubblico lungo un percorso di scoperta delle trasformazioni della cultura visiva europea nella seconda metà del XIX secolo, che spazia dal Realismo, all’Impressionismo e al Post-Impressionismo, e raccontano, come scrive in catalogo Emma Zanella, “la definitiva uscita dell’arte dal regno del mito e la sua compromissione con la vita moderna, terreno in cui cercare la nuova bellezza”.

Camille Pissarro, Femme Accroupie

L’itinerario di visita si articola in una serie di sezioni, scandita dai titoli di capolavori letterari di fine Ottocento, attraverso le opere degli artisti che hanno esposto nelle otto mostre ufficiali dell’impressionismo dal 1874 al 1886, in dialogo con le arti applicate, la moda, la musica e la letteratura.La prima, intitolata Correspondances come la famosa poesia, tratta da Les Fleurs du mal di Charles Baudelaire del 1857, si concentra sul rapporto tra uomo e natura e propone, tra gli altri, i capolavori di Gustave Courbet, Claude Monet e Alfred Sisley, a fianco di quelli di artisti meno noti ma di fondamentale importanza per la rivoluzione impressionista.

L’anima naturalista di Émile Zola che si ritrova nel suo Le Ventre de Paris, stimola uno sguardo disincantato e diretto sulla violenza e la durezza della vita tanto urbana quanto rurale, lo stesso che si ritrova ne La barricade (1871) di Éduard Manet o ne La faneuse (1890) di Camille Pissarro.

La sezione La Comedie Humaine, dalla raccolta di scritti di Honoré de Balzac, analizza la pratica di ritrarre i propri compagni di pittura e critici, poeti, amici di tutti i giorni, in una corrispondenza di sensi e di emozioni che conduce nell’atmosfera di quegli anni. In mostra si trova una serie di ritratti tra cui quello di Bracquemond realizzato da Édouard Manet o quelli di Wagner eseguiti da Pierre-Auguste Renoir e da Pierre Bonnard.

Paul Cezanne, Le citerne dans le parc du Chateau noir

À Rebours, il romanzo di Joris-Karl Huysmans, ispira le ricerche di artisti quali Paul Cézanne o Paul Gauguin che, in modi differenti si allontanano dalla lezione impressionista per seguire percorsi autonomi che anticiperanno la nascita delle avanguardie.

Il percorso espositivo prosegue con artisti quali Auguste Renoir, Berthe Morisot, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, capaci di rappresentare le trasformazioni sociali di quella che Baudelaire definiva La Vie Moderne (1863).

Le opere in mostra sono accompagnate da preziosi abiti da cerimonia originali di fine Ottocento, provenienti da una collezione privata, già di proprietà della regina di Portogallo e di nobildonne francesi, e da vetri Art Nouveau che testimoniano la moda e la modernità della Parigi fin-de-siècle.

Il catalogo Nomos Edizioni, a cura di Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, è arricchito dalle schede scientifiche dedicate agli artisti e alle opere curate da Vittoria Broggini, Alessandro Castiglioni, Francesca Chiara, Lorena Giuranna, Emma Zanella.

Edouard Manet. La barricade

Gli artisti in mostra:
Zacharie Astruc, Antoine Ferdinand Attendu, Emile Bernard, Henri Biva, Frank Myers Boggs, Giovanni Boldini, Pierre Bonnard, Eugène Boudin, Félix Bracquemond, Edouard Brandon, Adolphe Félix Cals, Mary Cassatt, Paul Cézanne, Renzo Colombo, Jean-Baptiste Camille Corot, Gustave Courbet, Giuseppe De Nittis, Edgar Degas, Marcellin Desboutin, Girard Firmin, Jean-Louis Forain, Dr. Paul dit Van Ryssel Gachet, Paul Gauguin, Thèodore Gericault, Ernest Jean Joseph Godfrinon, Norbert Goeneutte, Armand Guillaumin, César Helleu, Johan Barthold  Jongkind, Gaston La Touche, Albert Charles Lebourg, Alphonse Legros, Ludovic Napoléon Lepic, Stanislas Lépine, Jean-Baptiste Léopold Levert, Edouard Manet, Jean Baptiste Millet, Jean-François Millet,  Claude Monet, Berthe Morisot, Félix Nadar, Constant Permeke, Ludovic Piette, Camille Pissarro, Lucien Pissarro, Jean-François Raffaëlli, Odilon  Redon, Frédéric               Regamey, Pierre-Auguste Renoir, Emile Schuffenecker, Georges Seurat, Paul Signac, Alfred Sisley, Henry Somm, Henry de Toulouse Lautrec, Constant Troyon, Vincent Van Gogh, Isidore Verheyden, Vincent  Vidal, Victor Vignon, Federico Zandomeneghi.
In copertina, un particolare del dipinto “Claude Monet, Vague”.

Info:
Impressionisti. Alle origini della modernità.
Gallarate (VA), Museo MA*GA
via E. De Magri 1
Tel. +39 0331 706011
info@museomaga.it
www.museomaga.it
Sino al  9 gennaio 2022
Orari:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 10 alle 18
sabato e domenica, dalle 11 alle 19
Biglietti:
intero 10 euro, ridotto 8.
Ricordiamo che il biglietto d’ingresso consente di visitare anche la mostra Francesco Bertocco. Historia e la Sala Arazzi Ottavio Missoni.