Si popola l’isolotto di Nieddittas

Era il momento tanto atteso ed è arrivato: l’isolotto artificiale Nieddittas posizionato nello stagno di Corru Mannu, ha infatti iniziato a popolarsi. In queste settimane, come auspicato ha infatti iniziato a ospitare la nidificazione del Fraticello (Sternula albifrons), della Sterna comune (Sterna hirundo), del Beccapesci (Thalasseus sandvicensis), del Gabbiano roseo (Chroicocephalus genei) e del Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus).

L’isolotto, proprio per la sua distanza dalla terraferma “non consente l’accesso ai predatori terrestri e/o randagi come gatti, ratti o cani… – spiega Alessio Satta, presidente della fondazione MEDSEA e potrà essere adattato e promosso in altre zone umide, attraverso l’uso di scarti – privi di contaminanti, come i gusci di cozze senza la parte edibile – per la costruzione di aree di nidificazione o di ripristino ambientale”.

Con l’isolotto artificiale recuperiamo gli scarti che diventano una risorsa in ottica di economia circolare “blu”continua Satta – e miglioriamo le condizioni di conservazione della biodiversità di questi fondamentali bacini – le zone umide – che ospitano il 40 per cento di tutte le specie animali e vegetali viventi del nostro pianeta”.

“Economia circolare
”: quella che la fondazione Mediterranean Sea and Cost Foundation (MEDSEA), istituzione no profit che promuove la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri, e Nieddittas, il brand che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano, hanno posto al centro del progetto sul riutilizzo dei gusci dei mitili per la costruzione di un isolotto artificiale presso lo stagno di Corru Mannu (sito Ramsar di Corru S’Ittiri, Stagni di San Giovanni e Marceddì) ha infatti iniziato a dare i suoi frutti.

Sostenere l’insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli era l’obiettivo
dell’iniziativa nata all’interno di Maristanis, progetto di cooperazione internazionale per la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del Golfo di Oristano.

L’isolotto ha una forma ovoidale, è lungo circa 20 mt, largo 7 mt e alto 2 mt, cioè circa 50 cm sul livello medio del mare e risulta, quindi, quasi completamente immerso nell’acqua: è formato da 2000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze (derivanti dalla lavorazione di Nieddittas) posizionati manualmente attraverso l’ausilio di un natante, che ha permesso il trasporto dei materiali nel luogo di realizzazione, e il supporto in acqua di due sommozzatori che hanno coordinato le attività di posizionamento a circa 50 metri dalla terra ferma.

Nell’area dove sorgono gli stabilimenti di Nieddittas, a cui la Regione Sardegna ha affidato la tutela e salvaguardia del sito, l’isola artificiale gode di una posizione estremamente favorevole per la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di importanti specie di uccelli acquatici e marini migratori.

Lo spazio interno all’argine è stato ulteriormente riempito di scarti di gusci di cozze, stratificate e man mano compattate per rendere la superficie stabile e calpestabile.
La parte superficiale dell’isolotto è costituita da uno strato misto di gusci frantumati, cozze e bisso per rendere la superficie accogliente per i futuri ospiti dell’isolotto.
Inoltre, a seguito dei risultati del monitoraggio, verranno posizionate, se necessario, le sagome di uccelli che potranno attrarre altre specie sulla superficie per la nidificazione.

Corru Mannu, zona umida di elevato pregio, già negli anni 70 viene inserita nella lista delle zone umide di importanza internazionale predisposta sulla base della convenzione Ramsar. In base alla direttiva comunitaria “Habitat” n. 92/43/CEE e “Uccelli” n. 79/409/CEE viene dichiarato sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale e conseguentemente inserito nella rete Natura 2000, un sistema di aree dedicate alla conservazione della biodiversità, caratterizzate dalla presenza di habitat e specie faunistiche e floristiche di elevato interesse.

L’innovazione introdotta da Nieddittas si differenzia da esperienze simili, già testate in Italia e in Sardegna, per il materiale che viene utilizzato, ovvero i gusci dei mitili derivanti dagli scarti di lavorazione. Nell’area protetta di Corru Mannu si sperimentano, dunque, soluzioni basate sulla natura (Nature-based-Solution). Recente approccio utilizzato dalla Commissione Europea per identificare strategie, azioni, interventi, basati sulla natura che forniscono servizi ambientali e vantaggi socio-economici capaci di aumentare la resilienza dell’ambiente.

Ciò che accade in questo caso dove gli isolotti sono delle aree naturalmente protette dalla predazione di animali selvatici o domestici inselvatichiti o randagi; la distanza della sponda permette il passaggio di mezzi e personale lavorativo senza che si disturbi la delicata fase della nidificazione; la facilità di schermatura sulla strada adiacente la sponda più vicina facilita le osservazioni e il controllo delle strutture; l’utilizzo del progetto per azioni di divulgazione ed educazione ambientale, candidando l’area come un vero e proprio laboratorio naturalistico all’aperto.

La Fondazione MEDSEA, con base a Cagliari, lavora per la tutela degli ecosistemi marini e costieri del Mediterraneo e la protezione del patrimonio culturale. Dal 2015 si occupa di numerosi progetti di salvaguardia delle zone umide e di sviluppo sostenibile, tra cui il Blue Eco Lab (BEL) per la creazione di nuovi manufatti dal recupero dagli scarti delle attività in mare nel Mediterraneo.

La storia di Nieddittas inizia nel 1967, quando nove pescatori si riunirono per dare vita alla CPA Cooperativa Pescatori Arborea, valorizzare le cozze e il pescato offerti dal mare e creare tante opportunità per i collaboratori che, nel tempo, hanno affiancato i soci fondatori. In oltre 50 anni di vita la piccola cooperativa è diventata una delle aziende più importanti d’Italia nel proprio settore, capace di proporre al mercato un prodotto di alta qualità, certificato per tutta la filiera e distribuito in tutta Italia.
Le foto del servizio sono di Andrea Liverani e Nieddittas/Medsea