Criniere al vento

Calli “mustang” al galoppo in una prateria dello stato dell’Idaho

Difficile non emozionarsi davanti allo spettacolo di un branco di cavalli che corre libero di dare sfogo  alla propria potenza, alla propria voglia di libertà e forse pochi sanno che non solo negli Stati Uniti, nel West americano, è possibile osservare branchi di questi animali, criniere al vento, correre padroni della propria libertà: lo stesso spettacolo è visibile infatti anche in tanti altri Paesi, compresa l’Italia.
Alcune zone europee ad esempio, sono particolarmente ricche di questi animali, in Camargue, in Francia; o sull’isola di Skyros, nelle Sporadi greche; oppure sul monte Cincar, in Bosnia Erzegovina o a Jerez, in Spagna.
E in Italia? Nel nostro Paese, tra gli altri, ecco i cavalli dei “butteri” della Maremma Toscana; quelli del parco dell’Aveto, nell’entroterra del Tigullio, sull’Appennino Ligure; o ancora, i cavallini detti “della Giara”, in Sardegna; e poi, la razza di cavalli chiamata Sanfratellano, da vedere sui monti Nebrodi, in comune di San Fratello, nella zona tra Militello e Mistretta, in Sicilia.

Australia, un branco di Snowy Mountains Brumbies

in Australia, pare siano poi quasi un milione di capi, gli Snowy Mountains Brumbies, i cavalli selvatici che vivono al Kosciuszko National Park e in altre zone di questo straordinario Paese.
Se dovessimo fare l’elenco delle nazioni dove il cavallo è libero di correre, ci potremmo anche annoiare, dato che questo animale è amato in tutto il mondo e ovunque, Associazioni, Enti e anche Governi, hanno fatto leggi apposite per la sua protezione.
Noi oggi tuttavia, parleremo di un’altra straordinaria razza di cavalli, resa soprattutto famosa dal cinema, soprattutto dai film western, i “mustang”, parola derivante dallo spagnolo  “mestengo”,  “non domato”: in particolare andremo a conoscere alcune zone dello stato americano dell’Idaho, dove esistono su terreni pubblici, almeno 100.000 cavalli selvatici e burros, più di quanti ne esistessero ai tempi del Vecchio West.
Si tratta, in molti casi, di importanti mandrie gestite dal Bureau of Land Management, impegnato a mantenere la popolazione equina sotto controllo, catturando i cavalli in eccesso e dandoli in adozione: se i cavalli fossero infatti abbandonati a sé stessi, senza alcun tipo di controllo, creerebbero drammatici problemi alla natura del territorio.

I cavalli selvaggi richiedono un quantitativo sorprendentemente ampio di foraggio per poter sostenere la loro massa corporea pesante e non consentirebbero al sistema ambientale di recuperare adeguatamente.
Con pochi predatori naturali, la loro popolazione potrebbe aumentare del 15-20% ogni anno e raddoppiare ogni quattro anni, innescando una crescita frenetica che supera i livelli di gestione stabiliti all’interno delle aree di gestione delle mandrie, contribuendo al danno ecologico.
Nello stato dell’Idaho ci sono diverse aree dove la mandrie vengono gestite, ognuna delle quali si distingue per le varianti di territorio, clima locale e risorse naturali, così come ogni mandria di cavalli è unica per storia, eredità genetica, colore e entità della sua diffusione.

Challis, sullo sfondo le White Cloud Mountains, a

Iniziamo con Challis, a 1600 m. d’altitudine, circondata su tutti i lati da gloriose montagne, incluso le idilliache White Cloud Mountains,  luogo di magnifica bellezza naturale, con un paesaggio assolutamente mozzafiato.
Il branco di cavalli al galoppo, con le montagne sullo sfondo è qualcosa che, per chi ha la fortuna di vederlo, è difficile da dimenticare: la mandria di Challis è la più grande dell’Idaho. Ogni 2-3 anni l’U.S. Bureau of Land Management assottiglia la mandria che conta una serie di bande guidate da stalloni da 5 a 15 cavalli. I visitatori di solito possono vedere i cavalli in lontananza tutto il giorno, perché si tengono solo ad est della East Fork del fiume Salmon.
I cavalli selvatici sono naturalmente diffidenti, li si ammira al meglio con il binocolo poiché quando ci si avvicina, si spaventano e corrono via.

Andrea Maki, fondatrice di Wild Love Preserve

Una riserva, chiamata Wild Love Preserve, lavora con il BLM su tutte le aree di gestione del bestiame dell’Idaho per proteggere e preservare i cavalli selvatici nativi nel loro ambiente. La fondatrice, l’artista Andrea Maki, presta un’attenzione costante e dedicata alla condizione di questi animali; con un’ampia visione ed ovvia saggezza politica ha creato un’improbabile coalizione di allevatori, ambientalisti, fautori di cavalli selvatici e agenzie governative, che lavorano in un delicato concerto per salvare questi maestosi animali.
Il primo passo di Maki? Adozione di ogni cavallo selvatico dal 2012 per evitare che le famiglie degli equini si dividano e per evitare che gli animali vengano spediti fuori dall’Idaho, risparmiando i soldi dei contribuenti, e contando pienamente su donazioni e sovvenzioni.

Altri tre territori di mustang si trovano nelle montagne Owyhee dell’estremo sud-ovest dell’Idaho. Il terreno nella regione varia dai 600 ai 2.400 metri di altitudine e la sua vera bellezza e natura selvaggia si trova nei suoi canyon più profondi, alcuni dei quali hanno probabilmente visto rare visite umane.
Le aree interessate alle mandrie di cavalli selvaggi nelle Owyhee comprendono almeno 48 mila ettari di terre pubbliche suddivise in tre zone di gestione: la Black Mountain, Hardtrigger e Sands Basin. In queste zone relativamente piane pascolano liberi 150 cavalli di varie mandrie di diversa entità.  Storicamente questi cavalli allo stato brado da sempre si trovano sull’Owyhee Front, nutrendosi, bevendo, accoppiandosi e partorendo. Non hanno mai avuto molti contatti con l’uomo fino a anni recenti e sono pertanto molto sensibili all’attività umana, soprattutto durante la gestazione e la nascita dei puledri tra marzo e giugno.

Silver City, la “città fantasma”

La zona è stata teatro di estrazione mineraria e varrebbe la pena, se ci si trova in zona per ammirare i branchi di cavalli, visitare Silver City, una città fantasma nel nord-ovest della contea di Owyhee, elencata nel registro nazionale dei luoghi storici, una delle meglio conservate degli Stati Uniti.
Da Boise, capitale dello Stato, per un altro appuntamento con la natura, si viaggia in direzione sud-est per raggiungere Glenns Ferris, storica località poiché era uno dei più famosi e infidi attraversamenti fluviali dell’Oregon Trail.
A circa 25 di km a sud di Glenn Ferris, i mustang stimati della mandria Saylor Creek sono 131 e già la popolazione è sopra il numero accettato di 50 capi. Tra questi  si trovano i “pinto”, con il mantello costituito da grandi macchie di bianco e di qualsiasi altro colore;  i “sorrel”, col manto bruno rossiccio; i “roano”, con mantello con testa e parti distali scure, tronco e collo simile al grigio; i “palomino”; i “baio”, in una varietà di colori dal marrone, al nero e grigio.

Sempre da Boise, 50 km a nord, si raggiunge Emmett dove, poco più a nord, ad una altitudine di 700 metri pascolano liberi 128 mustang in un paesaggio di 10 mila ettari di dolci colline e steppa a salvia selvatica, un’area popolata da pronghorn, cervi muli e varie specie di uccelli di montagna.
I cavalli selvatici della mandria Four Mile sono noti per essere di dimensioni eccellenti con una buona conformazione e colore, risultato dell’influenza dei Purosangue e Quarter Horse rilasciati alle mandrie periodicamente fino al 1978.
Oltre ai colori tipici del bianco, marrone e nero, ci sono incursioni di altre razze tra le quali anche l’Appaloosa.
Emmett, per concludere, ospita ogni anno una tipica Country Fair & Rodeo, tra fine luglio ed inizi agosto.

Rodeo a Emmet, i n Idaho