Radicepura Garden Festival

Inaugurata a Giarre, in provincia di Catania, nel parco botanico di Radicepura, la quarta edizione  di “Radicepura Garden Festival”, biennale promossa dalla Fondazione Radicepura, manifestazione che rappresenta il primo evento internazionale dedicato al paesaggio del Mediterraneo e che coinvolge grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura, giovani designer, studiosi, istituzioni, imprese.

Antonio Pejrone, Antonio Perazzi e Mario Faro

Fino al 3 dicembre, nel parco botanico sarà possibile visitare 15 giardini e 4 installazioni, realizzati con le piante messe a disposizione da Piante Faro: il vivaio – che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà – rappresenta una delle realtà più innovative e dinamiche del territorio grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele.
Tema di questa edizione, proposto dal Direttore Artistico Antonio Perazzi, è “Il Giardino delle Piante”: i progetti in mostra esaltano infatti l’elemento botanico, al fine di dimostrare i benefici di un giardino di qualità, moderno, funzionale, poetico e armonioso.

Si intende così promuovere un diverso stile di giardino in grado di affermare una consapevole appartenenza al mondo naturale, giardini in cui si metta in atto quotidianamente un rapporto sincero con le piante e con l’ambiente.
A stimolare la riflessione intorno a questo tema, con il proprio contributo, Paolo Pejrone, che per il festival ha realizzato il giardino Vento e Acqua, tentativi di resilienza.

Questa edizione della Biennale è per noi molto importante, perché dopo circa 10 anni di lavoro da quando abbiamo iniziato a concepire il festival, abbiamo raggiunto dimensioni importanti anche a livello internazionale e i ragazzi che sono qui ne sono una bella testimonianzaha dichiarato Mario Faro, Direttore Generale del Radicepura Garden Festival ringrazio prima di tutto il maestro Paolo Pejrone, che con generosità ha lavorato a questo progetto dimostrando come il giardino sia un vero luogo di relazioni e incontri; da oggi si aggiunge un nuovo elemento alla sua geografia botanica, e io e la mia famiglia siamo orgogliosi che questo luogo sia Radicepura. Quest’anno è tornata a trovarci Sarah Eberle, madrina del festival, e con lei James Hitchmough, paesaggista di fama internazionale, che hanno condotto due giornate di studio dedicate alla flora di questo territorio straordinario; ma non solo: rinnoviamo l’impegno che ci accomuna con l’Orto botanico di Palermo e il Giardino della Kolymbethra, definendo insieme azioni sinergiche di carattere scientifico e culturale”.

Oltre al giardino dell’architetto Pejrone, questa edizione presenterà sette giardini e una installazione, realizzati dagli otto team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale: la call, che si è chiusa a gennaio 2023, ha registrato un’importante partecipazione, con oltre 900 iscrizioni provenienti da 62 Paesi diversi.

La giuria, presieduta da Sarah Eberle e composta da Marco Bay, Daniela Bruno, Adrian Paci, Antonio Perazzi e Manlio Speciale, ha selezionato a febbraio gli 8 team, provenienti da Croazia, Francia, Hong Kong, Italia, Malesia, USA.

Alla mensa di Madre Etna degli architetti paesaggisti Linda Grisoli e Gordon Goh celebra la ricchezza delle piante commestibili, raffigurando la grande interazione tra la selezione naturale e l’interferenza umana nel corso del tempo, che ha portato alla diversità ecologica di oggi.

Il team Sylvestre (Louis Richard ed Etienne Lapleau), è autore del giardino Apiaceae, interamente realizzato con piante dell’omonima famiglia, emblematica del Mediterraneo, notevole per la sua estrema diversificazione, in cui il visitatore può muoversi tra le piante lasciando vagare lo sguardo dal dettaglio all’insieme, dalla morfologia di una singola pianta all’intero giardino, in un’infinita diversità di forme, colori e texture.

Di-scendere di Marta Prosello, Andrea D’Ascola e Sofia Ronchini è un invito a guardare il giardino “dal basso” per cogliere l’apparato meno evidente, ma anch’esso protagonista di un paesaggio a sé stante, ricco di disegni botanici inediti al fine di comprendere il ‘come funziona’ delle comunità vegetali e coglierne le loro segrete evoluzioni rivelando ciò che appare nascosto.

Nicoletta Aveni, architetta specializzata in architettura per la sostenibilità, propone Inviolabile Amuranza: un sistema vegetale complesso, dove la presenza dell’uomo è superflua, facendolo diventare solo uno spettatore: illuso di avervi accesso, di comprenderlo, ne percorre perpetuamente il perimetro, senza mai poterlo raggiungere.
Shadow and Stone, della paesaggista croata Sara Stojaković, intende presentare ed esplorare la bellezza dei paesaggi naturali e degli habitat vegetali della regione del Quarnero, nella parte settentrionale della costa croata, un paesaggio in cui piante resistenti e amanti del sole si mescolano con un tipo di bosco mediterraneo caratteristico della zona.

The Womb Garden di Thomas Brown riflette sul nostro bisogno di natura: l’austera facciata del giardino è il simbolo della nostra vita moderna – sterile, aspra e spesso desolata – e tuttavia, scorci di verde che fanno capolino da sopra il velo esterno invitano i visitatori a cercare la pace all’interno.

UFO, Una Foresta Occulta
del collettivo BoHoꓭ (Maria Laura Calogero, Matteo Pessini, Graziano Testa), porta avanti un’idea progettuale che vede nella tradizione la miglior forma di ecologia possibile. Il progetto consiste in un’operazione semplice quanto radicale e fondativa: delimitare una porzione di natura per farne un interno elevandolo in poesia dal resto del mondo naturale.

L’installazione Shy Pavilion del team Atelier NOT (Adrian Wen, Frank Wu, Freya Jiao) si basa invece su una delle piante più comuni al mondo – la Mimosa Pudica, notissima per la sua risposta unica al tatto: una volta sfiorate, le foglie della pianta si restringono verso l’interno e si riaprono qualche minuto dopo – con un padiglione la cui trasparenza viene influenzata dalla luce, dal vento e dal tocco dei visitatori.

Il Parco, oltre agli interventi dedicati al tema dell’anno, ospiterà giardini delle edizioni precedenti realizzati tra gli altri da James Basson (Alpheo e Aretusa), Michel Péna (Tour d’Y Voir), Antonio Perazzi (Home Ground) e Andy Sturgeon (Layers) e le installazioni progettate da François Abélanet (Anamorphose) e Kamelia Bin Zaal (Amity Terrace), oltre a Futuro Anteriore realizzata in collaborazione con Donnafugata, insieme alle opere frutto delle residenze d’artista di Emilio Isgrò (Il Sogno di Empedocle), Alfio Bonanno (I grandi fossili), Federico Baronello (Diagramma #4), fotografie di Renato Leotta, fino a Compito #1, il mosaico inaugurato nell’ottobre 2022 nella terrazza degli agrumi frutto della residenza d’artista di Adrian Paci.
Al Festival sarà esposta per sei mesi anche l’installazione SOStenibile dell’artista siciliano Domenico Pellegrino. Una parola luminosa nello stile iconico dell’artista, conosciuto per l’utilizzo della luce.

Il simbolo di questa edizione è la pianta di Carrubo, l’albero sempreverde che da secoli rappresenta una delle icone dell’isola, chiamata anche “pianta della sopravvivenza”, ed esprime lo spirito del festival che intende dare rilievo all’elemento botanico, a quelle varietà resistenti anche alle condizioni climatiche più difficili, capaci di essere non solo ornamento, ma anche nutrimento, una pianta completa e complessa, vera alleata dell’uomo.

Il festival è anche un importante momento per confermare l’impegno per preservare la biodiversità mediterranea grazie alla collaborazione sinergica in ambito scientifico e culturale con l’Orto Botanico dell’Università degli studi Palermo e il Parco della Kolymbethra. Proprio un angolo del giardino della Valle dei Templi è stato ricreato a Radicepura, un luogo dove coesistono il giardino irriguo e quello arido. Due spazi simbolo, che racchiudono con semplicità l’idea di giardino che la Kolymbetra esprime.

Il programma del festival si annuncia ampio e variegato: gli eventi si articoleranno per sei mesi, scanditi da appuntamenti settimanali grazie a “Le domeniche in giardino”, giornate in cui si alterneranno momenti formativi a incontri culturali, appuntamenti musicali, aperitivi, laboratori e incontri letterari, negli spazi del parco botanico, secondo una programmazione costantemente aggiornata.

Sarà possibile prenotare e organizzare attività altamente personalizzate con gli esperti di Radicepura e i partner della manifestazione, oltre a workshop e laboratori dedicati ai più piccoli. Tutte le informazioni, i programmi dettagliati e le modalità di accesso sono disponibili sul sito:
www.radicepurafestival.com  
e sui canali social della manifestazione:
IG@radicepuragardenfestival
Facebook @RadicepuraGardenFestival
YouTube, Radicepura Garden Festival)