Scarabocchi. Il mio primo festival
“Scarabocchi. Il mio primo festival”, torna a immaginare a Novara e dedica la 6.edizione a Italo Calvino, nel centenario della nascita: da venerdì 15 a domenica 17 settembre, “Scarabocchi”, progetto della Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero, presenta “Guardare, immaginare, ricordare”, tre azioni fondanti della poetica e dell’opera calviniane.
Sono numerosi gli incontri e i laboratori ispirati da storie e personaggi di Italo Calvino, che ha cominciato come disegnatore, inviando nel 1940 alcune tavole con parole al giornale satirico “Bertoldo” e che ha sempre conservato il senso per gli aspetti visivi sia nelle opere di narrativa sia in quelle di saggistica. Il disegno, la fotografia, l’immaginazione e la memoria sono i fili conduttori degli appuntamenti al festival a Novara.
Scarabocchi inaugura la sera del 15 settembre al Castello Sforzesco, negli spazi della sede novarese del Circolo dei lettori con “Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane”, spettacolo di Anna Foglietta, attrice e fondatrice della Onlus Every Child is my Child, che legge brani da opere di Italo Calvino.
In apertura di serata gli attori della Scuola del Teatro Musicale sono i protagonisti di una performance musicale sul tema della fantasia, a partire dalle colonne sonore di alcuni storici musical Disney.
Sul disegno, domenica 17 settembre, si confrontano due dei più celebrati artisti italiani: Altan e Lorenzo Mattotti: la conversazione tra Altan, disegnatore e antropologo narrante, e un narratore errante come Mattotti aiuta a comprendere quanto distanti siano questi autori e cosa possano avere avuto in comune nelle loro vite artistiche.
Attraverso la storia di Joshua Edwards e di sua nonna Andra Bucci, superstite della Shoah, in “Sarò la tua memoria”, (Mondadori), Mario Calabresi racconta ai ragazzi l’importanza del ricordare: a Scarabocchi il giornalista e scrittore spiega come le storie che racconta siano sempre un intreccio di memoria e del coraggio di scegliere. Con Calabresi, dialoga l’illustratrice del libro Carla Manea.
Nei tre giorni di Scarabocchi al Cortile del Broletto, transitano alcune tra le disegnatrici e i disegnatori della cultura visiva di oggi in Italia: Mara Cerri apre il laboratorio Disegnare l’invisibile e il fantastico, un dialogo con ragazze e ragazzi per raccontare l’influenza di Calvino nel suo lavoro, la necessità di aprire un corridoio tra reale e fantastico; Giovanna Durì parte da Un cane basso che guarda in alto: il cane di nessuno de Il barone rampante per disegnare la nostra necessaria presenza.
E ancora, Elena Tognoli segue le indicazioni del signor Palomar chiedendo alle bambine e ai bambini del suo laboratorio in quanti modi è possibile disegnare lo stesso cielo.
Come nel Castello dei destini incrociati, il laboratorio di Pia Valentinis parte dalle carte dei tarocchi per creare 20 storie diverse; Fabio Magnasciutti prova invece a disegnare il vuoto, facendo partire dall’oscurità il laboratorio Atto d’assenza, ispirato dal cavaliere inesistente calviniano.
A partire dal disegno di un albero, Guido Scarabottolo vuole immaginare la selva calviniana per il barone rampante, nella quale il visconte dimezzato si aggira alla ricerca del cavaliere inesistente percorrendo i sentieri dei nidi di ragno; Michele Tranquillini, a sua volta, immagina un laboratorio partendo dalla spazzatura, un materiale ottimo per costruire, come ha fatto Calvino con la città di Leonia.
E poi lo scrittore Alessandro Barbaglia racconta e l’illustratrice Simona Mulazzani disegna dal vivo la fiaba di Cola Pesce, antichissima leggenda popolare siciliana, raccolta e trascritta da Italo Calvino; infine, con Viaggio nel mondo della creatività a cura di Fondazione Lucrezia Tangorra i bambini entrano nel mondo di Marcovaldo, vivendo le avventure di chi cerca la natura in città.
Appuntamento speciale è il dialogo Fotografare gli scrittori. Calvino e tutti gli altri tra la fotografa Melina Mulas e il curatore del festival Marco Belpoliti. Partendo dalle immagini scattate da Ugo Mulas a Italo Calvino, una conversazione su cosa significa fotografare uno scrittore, ripercorrendo alcuni dei più significativi ritratti di scrittori del Novecento.
Oltre all’immaginario calviniano, Gabriella Giandelli, che ha inventato il personaggio del Coniglio Milo e pubblicato su riviste e magazine in Italia e nel mondo, racconta come nasce un’opera di immaginazione.
L’autore di graphic novel Davide Reviati presenta la sua opera e le sue storie legate all’adolescenza e al vivere ai margini; Andrea Bozzo parte dalle facce: dal quadrato, un cerchio e due linee che servono per disegnare una storia su ciò che ci circonda.
Michela Rossi in arte Sonno racconta il suo lavoro per il supplemento “Fumetti” del quotidiano “Domani”, capace di specchiare la contemporaneità dei fumetti, dai festival underground, l’editoria cartacea, i fenomeni fumettistici dei social.
L’antropologo Simone Ghiaroni ci parla dello scarabocchio, un segno non comunicativo, di cui sottovalutiamo le complessità e la potenza espressiva. Cosa ci dice se ci mettiamo ad ascoltarlo e se lo percorriamo come una traccia? Taglia e incolla, il gioco del collage è il laboratorio di Paola Lenarduzzi, che prende spunto da surrealisti e dadaisti, fino a Munari per sperimentare un momento di libertà creativa.
Il disegno incontra la scienza con il laboratorio in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi di Chiara Segré alla scoperta del DNA, la molecola della vita, mentre la disegnatrice Elisa Talentino ospita un laboratorio di pasticceria dipinta. Per i più piccoli i laboratori creativi a cura di Libreria Cappuccetto Giallo.
Nell’ambito del progetto interreg Binario 9 e 3/4, dedicato al contrasto alla povertà educativa e al rischio di esclusione sociale, rientrano altri laboratori speciali per bambini e adulti. Alessandro Baronciani ospita una masterclass per aspiranti fumettisti.
Diventa campione delle legature difficili è il laboratorio con la calligrafa Alex Barocco, per aiutare a scrivere bene e in modo molto leggibile, mentre il tipografo Alfredo Ghidelli cura due laboratori dedicati alla xilografia, antica tecnica di stampa, e agli ex libris, piccoli marchi sui libri nati nella metà del Quattrocento e ancora oggi utilizzati.
Nel cortile del Broletto nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 settembre, ecco le attività di Non si finisce mai di giocare, angoli per disegnare e per giocare, libri per lasciarsi sorprendere da immagini e parole, attività laboratoriali a ciclo continuo o semplicemente tempo per rilassarsi tra un laboratorio e l’altro:
Pensato come una festa per la città, Scarabocchi offre occasioni di crescita anche per i bambini e le bambine della scuola primaria con un calendario di attività in programma giovedì 14 e venerdì 15 settembre sia nelle scuole sia negli spazi all’aperto del Parco Boroli e dell’Area polisportiva di Sant’Andrea di Novara. Il programma è realizzato con il sostegno della Fondazione De Agostini.
Il programma completo di Scarabocchi. Il mio primo festival è consultabile sul sito:
www.scarabocchifestival.it
Tutti gli appuntamenti, tranne dove diversamente segnalato, sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria.