Santa Cecilia: concerto di musica turca

Elif Canfeza Gündüz

In occasione della manifestazione “Incontri di Musica Sacra e Contemporanea 2019” organizzata dall’IPRS (Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali), l’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia, a Roma, propone per lunedì, 14 ottobre un concerto – ad ingresso gratuito – di musica classica turca, con opere selezionate che vanno dai compositori dell’era del Sultano agli artisti più talentuosi di ogni epoca a seguire.
Sede del concerto, il meraviglioso Conservatorio di Santa Cecilia a Roma (Sala Accademica), via dei Greci 18, con inizio alle 20.
Risalente a secoli fa, la musica turca ha una tradizione profondamente radicata e fondata su un vasto territorio, capace di unire il passato al futuro grazie al talento di maestri esecutori, cantanti e compositori.
Risuonando dalla scienza alle arti, quali medicina e arti marziali e manifestandosi sempre in perfetta armonia con l’architettura e altri campi delle belle arti, la musica classica turca congiunge la raffinatezza estetica e multidimensionale al suo ruolo terapeutico.

Murat Salim Tokaç

Il gruppo è composto da un quartetto strumentale del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia.
Gli interpreti musicisti eseguiranno varie opere selezionate tra i classici della musica Turca, trasportando il pubblico in un viaggio nel mondo delle melodie mistiche e liriche.
Questi i musicisti e i relativi strumenti utilizzati che andranno ad eseguire le melodie sono Murat Salim Tokaç (Tanbur); Yasin Özçimi (Ney); Elif Canfeza Gündüz  (Kemençe Classico); Tuncay Tuncay (Kanun).
Tanbur: finora conosciuto come lo strumento turco più antico, con una vasta gamma di maqām disponibili sulla sua struttura, il tanbur è sufficiente per rappresentare da solo l’espressione della musica turca.
Ney: considerato somigliante alla voce umana, il ney (flauto di canna) è uno dei principali strumenti utilizzati nella musica turca sufi (mistica) e in sessioni di terapia musicale.
Kemenche classico: nel suo corpo piccolo e ricco di dettagli, il kemenche diffonde numerose melodie incantevoli, nascoste in passato nelle sagge mani del suo maestro.
Kānun: strumento antico con molte corde, suscita ispirazioni, desideri e passioni con gli splendidi battiti dei plettri.