10 termini da sapere
per non farsi cogliere impreparati

Quante volte in televisione o sui giornali, avete sentito o letto “strane” parole inglesi, in particolare legate al mondo del lavoro, complice anche la sempre maggiore digitalizzazione e internazionalità delle aziende.
Per chi volesse arricchire il proprio vocabolario, Cambridge English, che da oltre 80 anni opera nel nostro Paese come ente certificatore del livello di lingua inglese, ha raccolto alcune tra le parole inglesi indispensabili al lavoro di oggi.

10 termini da sapere o da imparare per non farsi cogliere impreparati:

smart

1) Smart. La parola smart può essere tradotta con “intelligente”. Riferito ad una persona, il termine può essere utilizzato come aggettivo per fare riferimento alla sua velocità e capacità di apprendimento o di adattamento alle situazioni.
Nell’ambito lavorativo è spesso associato a situazioni legate al digitale, come nell’espressione smart working, ossia “lavoro agile”, nata e utilizzata esclusivamente in Italia (nel Regno Unito, infatti, si parla di work from home).
Non solo, in caso di un colloquio o di una riunione anche l’abbigliamento può essere smart, ossia “elegante”.

2) Call. Una call è una “telefonata” e in ambito lavorativo si utilizza non solo per indicare le semplici chiamate, ma anche le riunioni fatte al telefono o in video. In queste situazioni è spesso associata ad altri termini, come nel caso di conference call o video call, rispettivamente audio- e videoconferenza.

briefing

3) Briefing. Briefing deriva dal verbo (to) brief, ossia “dare istruzioni”.
In ambito aziendale, il briefing è un incontro durante il quale si discute l’andamento di un’operazione o vengono impartite delle istruzioni; nel marketing, invece, un documento nel quale vengono date tutte le indicazioni necessarie per la realizzazione di un progetto.
Il termine è usato anche nell’aviazione militare, dove indica gli ordini operativi impartiti prima di una missione in volo.

4) Brainstorming. Il brainstorming è una “tempesta di cervelli”, un modo per generare nuove idee attraverso l’incontro di più menti e più persone che con discussioni e confronti raccolgono nuovi spunti. Spesso viene fatto per portare a termine un progetto, risolvere un problema o per dare vita a qualcosa di nuovo.

5) Feedback. Al termine di ogni lavoro o progetto spesso si richiede un feedback, ossia un’opinione o un giudizio in merito. I feedback possono essere sia positivi che negativi e spesso, nel secondo caso, prevedono anche delle critiche costruttive.

workshop

6) Workshop. La parola workshop può essere tradotta con “laboratorio” e fa riferimento sia a un luogo fisico che a un evento attraverso il quale le persone apprendono qualcosa di nuovo in modo pratico e confrontandosi. In questo caso si può tradurre anche come “corso” o “seminario”.

7) ASAP. ASAP, scritto anche in minuscolo, asap, è l’acronimo dell’espressione as soon as possible, ossia “il prima possibile”.
In ambito lavorativo viene spesso utilizzato nelle email o nelle indicazioni relative alle consegne dei progetti. È il modo più comune e veloce per sottolineare un’urgenza.

8) Mission. Una mission è una “missione” ed è spesso utilizzato come termine per fare riferimento allo scopo principale di un’azienda, l’idea alla base dell’intero business.

know how

9) Know-how. Il know-how, letteralmente il “sapere-come”, è l’insieme delle competenze e delle capacità acquisite con l’esperienza.
Spesso, con questo termine, si fa riferimento alle cognizioni specifiche necessarie per svolgere un compito o una professione nel migliore dei modi.

10) Meeting. Meeting, dal verbo (to) meet, è un termine molto comune usato in diversi ambiti e indica un “incontro”. Nell’ambiente lavorativo può essere utilizzato anche in riferimento a una riunione o a un colloquio con i clienti, con i colleghi o con i superiori.