Pamukkale, il “castello di cotone”

Fa caldo, molto caldo e l’unica cosa che ho in mente è che non appena arrivo a Pamukkale, mi infilo il costume e faccio il bagno: dicono che l’acqua delle piscine sia calda, ma non importa, l’importante è potersi bagnare un po’.
E finalmente, anche se ancora lontana, ecco Pamukkale: c’è da non credere ai propri occhi, sembra di guardare una montagna coperta di neve e lo spettacolo è ancora più straordinario perché intorno tutto è verde, fatto di alberi e prati. E’ in quel momento che ci si rende conto del perché questo luogo è conosciuto anche come il “castello di cotone” o la “fortezza di cotone”.

Pamukkale si trova a circa 20 chilometri da Denizli, nella Turchia sud-occidentale, poco lontano dagli affascinanti resti archeologici dell’antica Hierapolis: entrambi i luoghi, Pamukkale e Hierapolis, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Ma torniamo al “castello di cotone” lungo il quale l’acqua che sgorga ad una temperatura tra i 35 e i 36 gradi, da ogni punto del suolo scivola sulle rocce erodendole e plasmandole in piccole terrazze o in più ampi bacini. Quando questi straripano, le acque ricadono nel ripiano inferiore, scavando una nuova vasca che ben presto inizierà anch’essa a gocciolare e così via fino alla base del dirupo ricordando, nell’aspetto, gigantesche canne d’organo.

L’acqua, ricca di idrocarbonato di calcio, a contatto con l’aria è protagonista della sedimentazione del carbonato di calcio contribuendo in questo modo alla creazione delle spettacolari piscine e delle sue terrazze calcaree, un tempo liberamente accessibili, oggi regolate da una organizzazione statale che ne ha limitato l’accesso ad un numero chiuso di visitatori al giorno per cui per entrare nell’area termale è necessario fare un biglietto nel vicino centro visitatori.
Per non danneggiare le formazioni calcaree non si può camminare su di esse con le scarpe ed è necessario prestare attenzione a non scivolare sulle lisce superfici levigate dall’acqua.

Il momento migliore per visitare le terrazze di Pamukkale è verso sera quando la maggior parte dei turisti ha lasciato la zona e il sole non è forte come nel pomeriggio. In questo modo ci si può godere in completo relax questo luogo magico e spettacolare, con il silenzio della montagna rotto soltanto dal mormorio incessante di queste acque che scorrono gorgogliando e formando bollicine.
L’acqua delle piscine termali di Pamukkale è un elisir benefico nel quale immergersi, chiudere gli occhi e rilassarsi, abbandonandosi completamente al suo caldo e dolce abbraccio. Un trattamento semplice ma assolutamente efficace per ritrovare energia, equilibrio e serenità. Ovviamente le acque vengono anche convogliate nelle piscine e fonti delle strutture termali sia moderne che tradizionali, offrendo tante varietà di trattamenti tra i più sofisticati.

Le acque termali di Pamukkale contengono idro-carbonato, zolfo, calcio, biossido di carbonio e ferro (33°/56°) e sono ottime alleate di buona salute, sia per terapie esterne che interne dell’organismo. Nello specifico hanno effetti benefici per il cuore e offrono un valido aiuto nella risoluzione di problemi di circolazione così come per problemi di digestione, problemi reumatici e del rene.
Una particolarità di queste fonti termali sono anche i fanghi che si sedimentano nel fondo delle piscine: per la loro particolare composizione vengono indicati come una vera e propria panacea per i disturbi alle articolazioni.

L’altra grande attrazione di Pamukkale è Hierapolis una splendida città ellenistica-romana che si erge sulla sommità della collina calcarea e che mostra ai visitatori un’incredibile varietà di edifici antichi perfettamente conservati.
Hierapolis venne fondata dal sovrano ellenistico Eumene II come centro religioso e termale nel 190 a.C. ed ebbe per tutta l’età romana una florida vita economica e culturale: la città venne abbandonata solo nel 1300 dopo una serie di devastanti terremoti e rimase dimenticata fino a quando i grandi scavi archeologici, alla fine dell’Ottocento, la riportarono alla luce.

Oggi Hierapolis è un sito archeologico di grande fascino e un luogo di cultura protetto dall’Unesco: si trova a pochi chilometri da Pamukkale e la struttura più famosa e spettacolare che è possibile ancora oggi ammirare è il grande teatro, la cui straordinaria acustica permette di sentire chiaramente ciò che avviene sulla scena da qualunque punto della ampia cavea.
La sua costruzione avvenne in età giulio-claudia: poteva contenere circa 10.000 spettatori seduti.

Una delle caratteristiche più interessanti del teatro è il frontescena, in buone condizioni, con le decorazioni riconoscibili e gli ordini di colonne originali che offrono uno dei rari esempi ancora esistenti di architettura teatrale romana di età severa.
L’intera area archeologica nei dintorni dell’odierna Pamukkale è un susseguirsi di edifici di impareggiabile bellezza, come la maestosa area sacra di Apollo, dove sorgevano i templi principali della città.
In questi ultimi anni, gli scavi nel sito di Hierapolis hanno portato a due importanti scoperte: quella che sembra essere stata la tomba dell’apostolo Filippo e a una grotta da cui ancora oggi escono velenosi vapori sulfurei che gli antichi consideravano la dimora del dio Plutone e di conseguenza l’ingresso degli Inferi. Nel I secolo a.c. ne parla Strabone nella sua “Geografia” raccontando di “un’apertura di grandezza modesta in grado di contenere un uomo ma molto profonda“.