Non terrò chiusa la bocca

Paulo Nazareth – L’Arbre D’Oublier

Il Kunst Meran Merano Arte ospita dal 15 ottobre al 29 gennaio 2023, la mostra “Turning Pain Into Power”, rassegna che pone l’accento sul potenziale dell’arte nel risvegliare e incrementare la consapevolezza sulle ingiustizie sociali e politiche.

La collettiva presenta una selezione di artisti che contrastano diverse forme di iniquità attraverso strategie forti, consapevoli e creative, affrontando tematiche quali il razzismo, la violenza di genere e la lotta alle discriminazioni.

La mostra si apre con un motto militante scritto a lettere rosse: “I won’t shut up”, che in inglese significa “non terrò la bocca chiusa”: il lavoro, di Monica Bonvicini, si riferisce alla libertà di espressione, sancita dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che esprime quasi il dovere di “aprire la bocca” e non accettare in silenzio le ingiustizie.

Le relazioni annuali di organizzazioni come Reporter Senza Frontiere, Pen International o Freemuse, defending artistic freedom, fanno emergere in modo impressionante come, in molte zone del mondo, il diritto di far sentire la propria voce continui a non essere tutelato e come assumere delle posizioni critiche possa addirittura essere una fonte di pericolo.

Oltre alla parola, anche altre forme espressive – come gesti o simboli – possono diventare segni di resistenza collettiva.

Giuseppe Stampone cattura un momento storico impresso nella nostra memoria collettiva riproducendolo con una biro: nel 1968, durante la premiazione alle Olimpiadi di città del Messico, l’atleta afroamericano Tommie Smith alza il pugno proponendo il saluto del movimento Black Power, un segno contro la discriminazione della popolazione afroamericana.

Philipp Gufler Kostüm Kakaduarchiv

A distanza di circa cinquant’anni, il gesto di inginocchiarsi proposto da molti atleti in tutto il mondo come atto di solidarietà, in relazione al movimento Black lives matter, si ricollega a queste strategie di protesta pacifica.

Negli anni del nazionalsocialismo le persone omosessuali venivano marchiate con un triangolo rosa, il cosiddetto “Rosa Winkel”: questo simbolo era cucito sulle casacche dei deportati nei campi di concentramento a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

“Kostüm Kakaduarchiv” (2022) di Philipp Gufler mostra come il “Rosa Winkel” sia stato adottato nella Germania postbellica, accompagnato dalla scritta “Gays against Oppression and Fascism”, come segno contro l’omofobia e contro l’oblio delle atrocità perpetrate dal nazionalsocialismo.

Attraverso una contestualizzazione fornita da testimonianze dell’epoca – come ad esempio la foto dello striscione riportante: “Chi tace sui crimini contro le persone omosessuali, finisce per approvarli” – e da altri materiali documentari fotografici e testuali, il gioco di riferimenti e rimandi apre a riflessioni e ulteriori approfondimenti.

Regina José Galindo – El dolor en un pañuelo

La violenza di genere è affrontata con particolare intensità anche nel lavoro di Regina José Galindo: nel video esposto a Merano, “El dolor en un pañuelo” (1999), il corpo femminile vulnerabile, perché nudo, dell’artista diventa letteralmente una superficie di proiezione: su di esso, legato a un letto verticale, vengono infatti fatte scorrere diapositive che mostrano articoli di giornale sugli innumerevoli casi di violenza contro le donne in Guatemala.

In questo modo l’artista rende il proprio corpo una piattaforma che porta all’attenzione dei visitatori e delle visitatrici i crimini commessi contro le donne, spronandoli a confrontarsi con questa tematica.

Turning Pain Into Power è pensata da Merano Arte come punto di partenza di un lavoro a lungo termine sui rapporti tra arte, attivismo e formazione, volto a indagare, mettere in discussione e contrastare i “punti ciechi”, cioè quelle forme di pregiudizio inconsapevoli, e i gli aspetti da cui scaturiscono le diverse forme di discriminazione.

Regina José Galindo – El Canto Se Hizo Grito

Questi gli artisti presenti in rassegna: Cana Bilir-Meier, Monica Bonvicini, Rosalyn D’Mello, Regina José Galindo, Silvia Giambrone, Philipp Gufler, Giulia Iacolutti, Paulo Nazareth, Dan Perjovschi, Adrian Piper, Puppies Puppies (Jade Guanaro Kuriki-Olivo), Sven Sachsalber, Giuseppe Stampone.
In copertina, un’opera di Philipp Gufler.

Info:
Turning Pain Into Power
Kunst Meran Merano Arte
Via Portici 163
Merano
dal 15 ottobre al 29 gennaio 2023
orari:
da martedì a sabato, dalle 10 alle 18;
domenica e festivi, dalle 11 alle 18.
info@kunstmeranoarte.org
www.kunstmeranoarte.org