Al cinema dal divano di casa

Tempo di Coronavirus: cinema e teatri chiusi; voli cancellati; Paesi in cui oggi non è possibile entrare; contatti con altre persone da evitare e per tutti restare in casa, per così dire, “agli arresti domiciliari”.
Esperti, virologi sostengono che stare in casa è necessario ma “bisogna evitare di cadere, per questo motivo, in depressione, cosa che può succedere quando si resta troppo tempo isolati”.

Le ultime notizie ci dicono che si può uscire di casa solo per estrema necessità e allora cosa possiamo fare?  Alternative ad una bella passeggiata all’aria aperta nelle giornate di sole primaverile? nessuna. Anzi, forse si.
Perché non viaggiare guardando qualche bel film che, seguendo magari una piacevole storia, ci possa portare anche in giro per il mondo stando comodamente seduti sul divano di casa, lontani dalla folla?
Esistono infatti tantissimi modi per spostarsi da un continente all’altro, anche solo con la mente, e scoprire luoghi, storie e culture senza nemmeno uscire di casa, tenendo lontana la depressione, la paura.

Ecco allora qualche consiglio su alcuni film, scelti a caso tra quanti potrebbero, pur stando in casa sgranocchiando popcorn e patatine, farci sentire meno soli, meno isolati.
Eccoli.

Il cammino per Santiago”, del 2010 del regista Emilio Estevez, è un film che narra la bellissima storia di un padre che, in onore di suo figlio da poco deceduto, intraprende il cammino di Santiago attraverso la Spagna.
L’esperienza è molto emotiva per il protagonista, in quanto è “obbligato” a stringere amicizia con estranei ed a confrontarsi con la sua vita attraverso gli 800 chilometri del tragitto.
Questo film farà venire voglia di vivere la stessa esperienza.

 “Lion-La strada verso casa” di Garth Davis, del 2016, è un film che racconta la vera storia di Saroo Brierley, un uomo del nostro tempo che a soli cinque anni, perso lontano da suo villaggio indiano, è poi sopravvissuto da solo negli slum di Calcutta ed è stato infine adottato da una famiglia autraliana.
Diventato adulto Saroo riesce, con l’aiuto della sua grande e tenacia e con l’ausilio di Google Earth, a ritrovare la sua famiglia d’origine in India.
Un film commovente che farà viaggiare in tutta l’India e che mette in risalto la problematica dei tanti bambini persi nel Paese indiano.

I diari della motocicletta, film del 2004 di Walter Salles, fa volare nell’America Latina del 1952 insieme a due giovani Ernesto Guevara e Alberto Granado.
Il viaggio, che inizia in sella a una moto, chiamata “la Poderosa” e termina con mezzi di fortuna, porterà i due protagonisti a percorrere oltre 14.000 chilometri in quattro mesi e ad attraversare luoghi meravigliosi come le Ande, la costa cilena, il deserto di Atacama e la foresta amazzonica, fino al Venezuela.
Le persone incontrate lungo il cammino condivideranno le loro storie e le loro sfortune, alimentando continue riflessioni, domande e dubbi su una società ricca di contrasti e in continua evoluzione.

Tre fratelli, un treno e un unico scopo nel film “Il treno per Darjeeling” del 2007: ritrovare il legame che un tempo li univa.
Dopo la morte del padre e un grave incidente, Francis decide di salire a bordo del Darjeeling Limited e di intraprendere un viaggio su rotaia attraverso l’India per recuperare un rapporto ormai sbiadito, vivere una rinascita spirituale e capire ciò che conta davvero nella vita.
In questa esperienza surreale si farà accompagnare proprio dai due fratelli, per raggiungere insieme il convento himalayano dove la loro madre vive ormai isolata dal resto del mondo.
Il tutto raccontato con il ritmo e i colori tipici dei film di Wes Anderson.

Un percorso fatto di avventure, di riflessioni e di relazioni da ricostruire, perché, alla fine, come recita il titolo del film di Rob Reiner del 2007, “Non è mai troppo tardi”.
Edward Cole e Carter Chambers condividono due cose: un tumore allo stadio terminale e una stanza d’ospedale. Nonostante due vite diametralmente opposte, decidono di stilare una lista delle cose da fare prima di morire, farle e quindi eliminarle una alla volta dalla lista.
Intraprendono così un viaggio straordinario in giro per il mondo: dalla Cina all’Egitto, passando per la Francia, la Tanzania e il Nepal, fino ad arrivare al Polo Nord.

Una Thailandia selvaggia, che oggi esiste solo nelle pochissime zone non ancora battute dai turisti, è al centro del film del 2000, “The beach” di Danny Boyle.
Il protagonista è un giovane turista americano che sbarca a Bangkok e entra in possesso di una mappa che indica la strada per un’isola misteriosa e sconosciuta, che il ragazzo raggiungerà insieme ad altri due turisti francesi.
Un film da non perdere per tutti gli amanti della Thailandia: i paesaggi di Ko Phi Phi Leh e Phuket faranno sognare e distrarranno dall’isolamento che stiamo vivendo.

Basato sul libro, Nelle terre estreme, di Jon Krakauer, “Into the wild – Nelle terre selvagge, film del 2007 di Sean Penn, racconta la storia vera di Christopher McCandless: un neolaureato che decide di intraprendere un lungo viaggio dalla Virginia, dove vive, all’Alaska.
Portando con sé solo il minimo indispensabile, Alex Supertramp, come si farà chiamare, incontrerà lungo il cammino persone e storie: un viaggio che mostra il lato più umano e più crudo degli Stati Uniti, ma anche alcune meraviglie naturali del Paese.

Con “Basilicata coast to coast, film del 2010, di Rocco Papaleo, si viaggia in Italia, inseguendo la musica.
Partendo da Maratea, quattro amici si incamminano a piedi alla volta di Scanzano Jonico per partecipare a un festival nazionale della canzone: seguendo strade secondarie, quello che avrebbe potuto essere un breve viaggio in auto si trasforma in un cammino simbolico e in un’occasione per ridare un senso alle proprie vite, ormai alla deriva tra routine e fallimenti.

Mangia prega ama”, del 2010, film del regista Ryan Murphy, porta sul grande schermo il libro autobiografico di Elizabeth Gilbert, con Julia Roberts nei panni della protagonista.
L’autrice è una donna con una vita solida e appagante, ma dopo essersi lasciata alle spalle un divorzio e una relazione tormentata, decide di partire per un viaggio in solitaria per ritrovare se stessa: dall’Italia all’India e dall’India a Bali, Elizabeth intraprende un percorso che è soprattutto interiore e che la avvicina alle bellezze del mondo, alla buona cucina e alla pace interiore.

One Week”, diretto da Michael McGowan, del 2008, racconta la scappatella di Ben Tyler, un insegnante di scuola, mentre intraprende un affascinante road trip dalla città di Toronto al Tofino della Colombia britannica.
Lungo il percorso della sua ricerca, si ferma in una serie di punti di riferimento, per trovare il vero significato della vita, prima di sposarsi.

Con i “I sogni segreti di Walter Mitty”, film del 2013 del regista e attore Ben Stiller, il racconto della vita del timido Walter Mitty, fatta di una consolidata routine e di un lavoro, quello per la rivista Life, che gli permette di sognare ogni giorno ad occhi aperti.
Le cose però cambiano all’improvviso quando il magazine viene venduto e inizia a girar voce di una riduzione del personale: Walter riceve da un celebre fotografo solitario una busta con alcuni negativi, tra i quali quello di una foto eccezionale che dovrebbe essere usata come copertina del nuovo numero. L’immagine però non si trova e Walter, per non perdere il posto, decide di partire per un viaggio alla ricerca del fotografo stesso: dalla Groenlandia all’Afghanistan, passando per l’Islanda.

Encounters At The End Of The World, uscito nelle sale nel 2008, è un film affascinante e divertente sulle persone e gli animali che vivono in Antartide.
Il regista Werner Herzog si reca alla stazione di McMurdo, in Antartide, cercando di catturare la bellezza del continente e di indagare sui personaggi che vi vivono.

Wild”, uscito nel 2014 per la regia di Jean-Marc Vallée, è un inno alla forza di volontà femminile, una storia fatta di sofferenza e di forza.
Protagonista è Cheryl Strayed che, stravolta da un difficile divorzio e dalla recente perdita della madre, decide di partire per un viaggio lungo il Pacific Crest Trail, celebre sentiero tra boschi e montagne degli Stati Uniti occidentali.
Il viaggio le permetterà di superare i suoi limiti e di ripartire da zero lasciandosi alle spalle le esperienze che hanno segnato la sua vita.

Tratto da una storia vera, il film del 2014, “Tracks-Attraverso il deserto”, del regista John Curran, porta sul grande schermo gli incontri, le difficoltà e la forza di volontà di una giovane ragazza australiana che intraprende questo percorso in solitaria, affiancata solo a tratti da un fotografo, che lavora per National Geographic e che vuole raccontare la sua storia al mondo.
Attraversare a piedi il deserto australiano, da Alice Springs all’Oceano Indiano, percorrendo oltre 2700 chilometri: il progetto di Robyn Davidson è ambizioso e un po’ folle, soprattutto se si pensa che gli unici a farle compagnia sono quattro dromedari e un cane.

Sette anni in Tibet

Come detto all’inizio dell’articolo, questi sono solo alcuni dei film che potrebbero alleggerire il nostro, il vostro isolamento, distrarre viaggiando, non con i piedi, ma con la mente: ce ne sono altri, tanti altri: ecco alcuni titoli che vale la pene vedere o anche rivedere per continuare a viaggiare:
Thelma e Louise; Viaggio a Kandahar; Easy Rider;  Priscilla, la Regina del deserto;  Il sorpasso; Una storia vera, David Lynch; La mia Africa; Lost in Translation – L’amore tradotto; Sette anni in Tibet; On the Road e, come detto, molti altri ancora.