Se la Provenza fosse un quadro

La Provenza di Cezanne

La Provenza è stata il luogo d’elezione dei pittori, degli impressionisti in special modo. Usciti dalle Accademie di Belle Arti, spesso in forte contrasto con queste, preferiscono ritrovarsi in atelier privati o, meglio ancora, all’aperto: en plein air, come sarà definita questa tecnica.
Sono gli “esterni” i loro veri laboratori. Solo immergendosi in pieno nei colori e nella luce della natura le impressioni, ombre e luci, esaltano i soggetti e raggiungono lo scopo. Così, i cavalletti escono dal chiuso delle sale e si poggiano nelle strade, nei giardini, vicino ai monumenti.

Paul Cezanne

Ma è in Provenza che i pittori trovano le condizioni ideali per la loro arte.
Paul Cézanne scrive: “La luce del sole  qui è così intensa che mi sembra che le silhouette delle degli oggetti non siano solo bianche e nere, ma anche azzurre, rosse, marroni e violette […] Mi immergo nel paesaggio quotidianamente, le bellezze che vedo rendono i miei giorni più gradevoli che in qualsiasi altro luogo”.
E così la Provenza attira un numero infinito di artisti: Cézanne, Van Gogh, Renoir, Matisse, Chagall e poi Picasso, Klee e altri che, a partire da quella stagione, cambiano totalmente il modo di vedere e dipingere.

Sulla Costa Azzurra nel 1892 arriva Paul Signac che insieme a Georges Seurat aveva fondato la Société des Artistes Indépendants.

Paul Signac

Si stabilisce a Saint-Tropez, seguito da Henri Charles Manguin, da Pierre Bonnard, da Henri Matisse. Auguste Renoir trascorre qui gli ultimi anni della sua vita, tra il 1907 e il 1919, nella villa di Les Collettes: trasformata in museo dalla città di Cagnes, permette di ammirare una decina di opere del maestro.
Nel 1904 Matisse passa l’estate con Paul Signac a Saint-Tropez dove dipinge uno dei suoi capolavori, Luce, calma e voluttà, esposto con grande successo l’anno seguente al Salon des Indépendants. L’opera viene acquistata dallo stesso Signac che la porta nella sua villa a Saint-Tropez.

Nel 1917 Matisse si stabilisce a Nizza e scrive: “Molti vengono qui per la luce e la qualità pittoresca. Ciò che mi ha indotto a restare sono i grandi riflessi colorati di gennaio, la luminosità della luce diurna”.
Nel 1943 è a Vence dove decorerà la Cappella del Rosario, da lui considerata il suo capolavoro. Nel 1949 è stabilmente a Nizza, sulla collina di Cimiez e vi resterà fino alla morte (1954). Qui, dal 1963, la sua Villa des Arènes ospita un museo a lui dedicato.

Van Gogh – Starry Night

Van Gogh non può sottrarsi a questa magia di colori e di luce. Tra il 1888 e il 1890 è prima ad Arles dove spera di fondare una comunità di pittori del Sud.
Lo raggiunge solo Gauguin con cui i rapporti, complice anche la malattia di Vincent, non sono sempre buoni. A Saint-Rémy-de-Provence, resta quasi un anno per le cure e qui dipinge un gran numero dei suoi quadri più famosi.

Ma, nonostante abbia prodotto in Provenza la quasi totalità dei suoi capolavori, qui nulla è rimasto. Tuttavia, Arles gli ha dedicato il Circuito Van Gogh: un percorso che indica, con dei pannelli clorati, i posti esatti dove Vincent ha messo il suo cavalletto. (Vedi anche i due articoli: film su Van Gogh e Lettere a Theo).

Le continue incursioni di Picasso in Costa Azzurra, specie ad Antibes, hanno permesso di realizzare il museo a lui dedicato situato all’interno di Palazzo Grimaldi. Qui, al secondo piano, negli anni ‘40 il maestro allestisce un atelier dove vedono la luce molti suoi capolavori.

Il Museo di Picasso ad Antibes

E infatti il lascito di Picasso ad Antibes è notevole: Satiro, Donna con ricci di mare, la Capra, l’affresco Les Clés d’Antibes. Ma più di ogni altra è l’opera Joie de vivre che dà l’idea del momento particolarmente felice della sua vita trascorsa qui con la sua compagna Françoise Gilot.
Ultima tappa di questo viaggio nella luce e nel colore della Provenza e della Costa Azzurra, Saint Paul de Vence.

Dagli inizi del XX secolo il borgo è meta prediletta degli artisti. Nei primi anni ‘20 apre qui Chez Robinson: una caffetteria che, anche grazie alla capacità e alla sensibilità dei proprietari, si riempe sempre più spesso di frequentatori un po’ speciali.

Saint Paul de Vence

La caffetteria diventa anche piccolo albergo, La colombe d’or, e meta di artisti. Modigliani, Signac, Matisse, Chagall, Ernst, Mirò, Braque vi lasciano una traccia del loro passaggio, donando all’hotel quadri, disegni e sculture, creando al fresco delle stanze il completamento ideale del rigoglio esterno dei giardini, dei terrazzi e dei pergolati che punteggiano il villaggio.

 Franca Grosso