#tuttiamiamolitalia

Qualche settimana fa (quante, sei, sette, dieci ?, ormai abbiamo perso il conto), all’inizio della pandemia dei Covid 19, si scriveva ovunque “andratuttobene”: lo leggevi nei cartelli appesi ai balconi, alle finestre delle case di migliaia di italiani e ci credevamo tutti, eravamo convinti che sarebbe andato tutto bene, che prima o poi, ma  pensavamo al “prima” e non  al “poi”, tutto si sarebbe accomodato, che la vita con il coronavirus sarebbe diventato solo un brutto sogno.

Poi però le cose sono cambiate, quei cartelli sono cominciati a sparire e oggi iniziano a comparire cartelli diversi, meno positivi: “non andrà tutto bene”, perché le cose purtroppo non stanno andando bene.
Meno contagiati certo e quindi meno ricoverati e meno morti ma il lavoro, tanti, tantissimi posti di lavoro, persi, con famiglie quasi alla fame: non sta andando per nulla tuttobene.

Le notizie che ci giungono dagli esperti, dai vari comitati scientifici, pur contraddicendosi spesso, in fondo dicono la stessa cosa: di vaccini per combattere la malattia non se ne parla (almeno per ora); di cure efficaci nemmeno, tranne qualche “difesa” provvisoria, non sempre condivisa da tutti gli scienziati.
E’ vero, non c’è più l’assalto agli ospedali, ma la vita, quella che sino a febbraio era la nostra vita, non è più la stessa: regole, regole diverse, abitudini da dimenticare, rapporti personali da rivedere; una vita da misurare in metri.
Ma soprattutto, niente abbracci, niente baci, niente amore, solo tanta paura.

Perché anche gli affollamenti di persone, di amici, di giovani, proibiti, vietati e multati, sono solo tentativi di allontanare la paura, perché in fondo, ritrovandoci, vorremmo solo tornare indietro, quando abbracciarci, ma anche solo stringerci la mano erano, per tutti noi, gesti talmente abituali che quasi non ci si faceva nemmeno caso.
Prima.

E ora, la primavera, il sole, il caldo, le vacanze.
Quando, dove, come?
Semplici domande che per il momento non hanno risposte precise, perché anche i responsabili del nostro futuro, quello al momento più prossimo, non sanno cosa dirci.

Si, forse potremo andare in vacanza, probabilmente però dovremo, o magari sarà “consigliabile”, restare in Italia. Dovremo dicevamo, e non è certo negativo, restare all’interno dei nostri confini, all’interno del Paese più bello del mondo: con il suo mare meraviglioso, le sue bellissime montagne; la sua cultura unica; le sue straordinarie città; la sua gastronomia.

Da più parti, Regioni, Enti, comunità, alberghi e tante altre istituzioni, invitano a pensare alle vacanze, alle prossime vacanze, da farsi in Italia.
Tra queste, anche l’Orchestra Italiana del Cinema, pubblica un suggestivo, anche se breve video carico di ottimismo e speranza, lanciando un nuovo hahstag #tuttiamiamolItalia, con spettacolari immagini del nostro meraviglioso Paese, con l’intento di aiutare, facendo vacanza in Italia, la ripresa economica.

Si tratta di un video prodotto da Marco Patrignani e Roberto Volpe, per la regia di Christian Letruria.
E’ un omaggio all’Italia, alle sue bellezze, un video che sottolinea quanto l’identità culturale  millenaria del nostro Paese sia sempre stata e continuerà ad essere il motore che ci aiuterà a ripartire verso un futuro sereno.

La musica che accompagna il filmato, è un brano composto dal maestro Piero Piccioni per il film “C’era una volta”, interpretato da Sofia Loren e Omar Sharif.
La voce narrante è decisamente inconfondibile: si tratta di Michele Gammino, già doppiatore di tanti attori famosi, da Harrison Ford a Steven Segal; da Kevin Kosten a Jack Nicholson, a Richard Gere.
E poi le splendide immagini aeree, che vediamo per gentile concessione della società Comunica, “le immagini più affascinanti e suggestive dell’Italia che io abbia mai visto”. “ha dichiarato il regista Francis Ford Coppola.

Oggi è necessario, indispensabile, avere una ripresa rapida e forte – ha aggiunto Marco Patrignani, presidente dell’Orchestra Italiana – e noi abbiamo pensato di offrire a voi, a tutti, un forte appello di coesione, condivisione e responsabilità. Quanto accaduto, quanto sta accadendo, ha marcato un vero e proprio spartiacque al nostro modo di vivere costringendo tutti noi a fermarsi e a pensare. Oggi abbiamo l’opportunità e il dovere di impegnarci personalmente e coralmente alla costruzione di un futuro migliore, con rinnovato senso di responsabilità e generale consapevolezza dell’inimitabile ricchezza del nostro patrimonio culturale, della straordinaria forza di reazione degli italiani e della nostra capacità di creare valore aggiunto attraverso l’eccellenza”.

Marco Patrignani

Il miracolo dell’orchestra – ha concluso Marco Patrignani – ci insegna ogni giorno quanto il lavoro di gruppo possa creare un’unica meravigliosa sinfonia. Questi i sentimenti che l’Orchestra Italiana del Cinema, attraverso il  video “Tutti amiamo l’Italia”, ha voluto condividere con tutti gli italiani, con l’augurio di costruire tutti insieme un futuro migliore da lasciare ai nostri figli”.