Giovinazzo, l’altra Puglia.
A zonzo con Raf

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Un affascinante borgo marinaro dal cuore antico, con il dolmen di San Silvestro, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e l’Arco di Traiano.

Questo è Giovinazzo, un borgo medievale con il caratteristico porticciolo e lo splendido lungomare fortificato. Siamo a pochi chilometri da Molfetta. In Puglia. Giovinazzo è una cittadina poco battuta, pittoresca e tranquilla. L’atmosfera è diversa da quella incontrata sino ad ora. La Puglia, in questi caldi giorni d’agosto è piuttosto caotica. Non qui.

Questa è la dimensione che stavamo cercando, questa è la Puglia che ricordavo. Qui l’accoglienza è di casa, il cibo genuino scivola nei piatti, anche nelle taverne più semplici.

Sono i prodotti della terra a fare la differenza, sempre. I pomodori succosi e l’olio profumato. La semplicità di Giovinazzo ci seduce e per due giorni ci riposiamo, non guardiamo l’orologio e cerchiamo di prendere il ritmo locale, un po’ indolente. Passeggiamo nel grazioso centro storico. Piccole chiese, minuscoli cortili, scalinate adornate con piante grasse, botteghe e ristorantini suggestivi.

Poi il bel porticciolo, le barche colorate, l’acqua trasparente. Facciamo un bagno, ci godiamo questo clima piacevole, ventilato. Decidiamo, successivamente, di fare una sosta da Zi’ Nico. Lui e la moglie gestiscono un localino semplice, proprio di fronte al mare. Qualche tavolino, sedie scombinate e atmosfera autentica.

Assaggiamo la focaccia fatta in casa dalla signora,

Zi’ Nico si siede accanto a noi e, fumando una sigaretta, ci racconta quel lungo sodalizio con la moglie. Condivisione di tutto, dalla casa alla bottega.

Mentre parla mi perdo nel blu del mare, osservo i passanti che uno dopo l’altro interrompono Nico.

Si conoscono tutti, si fermano a scambiare due parole, ci chiedono curiosi da dove veniamo. Il tempo scorre così. Tra ozio e parole. Gustando piatti cucinati dalla signora, come fossimo ospiti a casa sua. Un caffè, un amaro, un altro caffè. Adoro questo ritmo lento, adoro quest’atmosfera, apprezzo, come non mai, la semplicità di gesti quotidiani.

Ci sentiamo a casa, stiamo bene, e abbiamo come la sensazione d’aver scoperto un piccolo tesoro.

Giovinazzo, un nome che non ci diceva nulla ma che oggi s’è trasformato nel nostro angolo di paradiso.

“Ciao Zi’ Nico”, andiamo a farci un ultimo bagno e ci godiamo il tramonto sul mare. Attimi preziosi di questa calda terra pugliese.

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