Safdarjung’s Tomb.
Corrispondenze dall’India

Mi scuote. La vita mi scuote.

La vita scuote se la vivi così, se provi a buttartici dentro lasciandoti portare da emozioni e bellezza.

La vita arriva, scende, scende giù in fondo all’anima. In profondità.

Ti pervade. Ti inonda, ti riempie..Ti svuota.

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Cammino in questo luogo silenzioso. Siamo pochissimi qui ora e mi piace entrare in questo stato quasi d’estasi.

Di comunione.

Delhi e il suo caos. Clacson che sfumano nella grandezza di questo mausoleo.

Rifletto sul fatto che spesso luoghi sublimi siano luoghi di morte.

Ma non è una morte che spaventa. È una morte che rasserena e che paradossalmente canta l’eternità.

Canta la perfezione e la grandezza dell’uomo e dell’arte. Canta l’immortalità, canta quell’inno alla vita che tutti conosciamo, che tutti abbiamo assaporato almeno una volta.

Una ninnananna, il ritornello di quella filastrocca di ragazzi. Canzoni strozzate che si trasformano in risa. Canzoni urlate con gli amici di sempre. Canzoni fischiettate, stonate.

Il mausoleo di Safdarjung è immerso in un giardino dove regna la pace. Passeggio, poi mi siedo. Scrivo e osservo giovani coppie mano nella mano.

Solo l’amore vince la morte.

Solo l’amore rende immortali.

Quando si ama nulla fa abbastanza paura…nulla può vincerci.

Arenaria rosa e marmo bianco.

Marmo quasi caldo.

Giochi di luce. Le sale sono costantemente illuminate da una luce calda, delicata, avvolgente. Architetti sapienti hanno studiato alla perfezione questa danza di luce e ombra.

Come la vita. Il tempo. Le giornate. Le sensazioni che si alternano. Come noi due. L’equilibrio, la grazia, il tepore, l’ombra, lo smarrimento.

Mi commuove la bellezza. La commozione mi vince. Mi vince e lascio che sia.

Ascolto i miei passi. Raccolgo pensieri.

Mi pongo infinite domande….

Anche io canto ora, seduta sul taxi che mi riporta a casa. Lui sorride e io, cantando Battisti, gli ricordo che la vita è una magia continua e non ne possiamo sprecare un solo secondo. Ogni istante è da onorare.

E vorrebbe cantare anche lui con me. Ne sono sicura. Peccato non conosca le parole…..ma sorride, mi basta.

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Hanno condiviso con me la visita di questo meraviglioso luogo Valeria e Susanna, due amiche che vivono a Delhi.

Valéria Mourad, fotografa brasiliana che vive in India da otto anni, ha fatto questi bellissimi scatti.

Susanna di Cosimo, operatrice nel settore turistico e viaggiatrice, scrive come me di viaggi e ama l’India. Con lei condivido tempo a zonzo e mi diverto a far progetti. Questo è il suo blog, qui troverete tantissime indicazioni, informazioni e suggerimenti per possibili avventure indiane.

https://susindia.it