Seychelles, la tradizione a tavola

Quando si parla delle Seychelles, si ricordano il mare caldo e trasparente, le sue spiagge di sabbia fine, le palme e le sue rocce, dimenticando tuttavia un altro importante aspetto di queste isole dell’Oceano Indiano, la cucina, il food, i sapori tipici della sua tradizione culinaria.


Una cucina fragrante e speziata, purtroppo sempre più difficile da trovare,
ma i viaggiatori più esperti possono ancora banchettare con deliziosi piatti tradizionali nell’arcipelago dell’Oceano Indiano: il giardino delle spezie di Le Jardin du Roi, in una ripida valle in alto sulle pendici orientali dell’isola di Mahé, presenta una gamma di varietà di spezie inimmaginabile che racconta la storia della tradizione culinaria delle Seychelles.

Ancorato ad una graziosa casa del XIX secolo in legno bianco, soffitti alti e grandi finestre progettate per catturare una fresca brezza di montagna, Le Jardin du Roi è una finestra sulla cucina tradizionale creola delle Seychelles: più di 120 diverse specie di spezie e frutti crescono qui su 25 ettari affacciati sul mare. Percorsi guidati si snodano tra palme di cocco e cannella, avocado e jackfruit e proprio accanto all’ingresso, la noce moscata (Myristica fragrans) cresce selvaggia e libera.

Le Jardin du Roi nasce nel 1772, appena due anni dopo l’arrivo dei primi coloni francesi per fondare la nascente colonia delle Seychelles.

Desideroso che la Francia si unisse al redditizio commercio globale di spezie, il colono francese Pierre Poivre inviò spedizioni clandestine nelle isole delle spezie di Ceylon (ora Sri Lanka) e nelle Molucche (Indie orientali olandesi), per rubare le spezie in modo che potessero essere coltivate alle Seychelles.

Il vile atto di pirateria di Poivre quasi non ebbe successo, dato che nel 1780, il governatore dell’isola distrusse il giardino delle spezie scambiando una nave in avvicinamento per una nave nemica: le spezie erano troppo preziose per cadere nelle mani del nemico.

Alcune tuttavia sopravvissero e sarebbero diventate un elemento centrale della cucina fragrante e speziata delle Seychelles.
I piatti tradizionali, come l’insalata di pesce affumicato, stanno diventando sempre più difficili da trovare alle Seychelles.

Quando questi primi coloni europei arrivarono alle Seychelles, nel XVIII secolo, trovarono un insieme di isole disabitate benedette da una ricca abbondanza: le acque erano ricche di pesci e il clima durante tutto l’anno era favorevole alla creazione di piccole piantagioni dove, fino all’abolizione della schiavitù nel 1835, gli africani ridotti in schiavitù spesso facevano la maggior parte del lavoro coltivando cibo.

Anche la posizione combinava l’isolamento delle profondità oceaniche con un porto sicuro per le navi di passaggio che trasportavano spezie e influenze culinarie dall’Europa, dall’Africa, dall’India e dalla Cina.

In questa complicata confluenza di fattori è nata la tradizione unica della cucina creola delle Seychelles (la parola “creolo” è l’aggettivo usato dai locali per descrivere la gente, la lingua e la cucina delle Seychelles).

Esteso su 25 ettari, Le Jardin du Roi è il più antico giardino delle spezie delle Seychelles: è ubicato in cima ad una collina e nelle valli sottostanti dove crescono piante di vaniglia, citronella, cannella, noce moscata, pepe ed altre spezie oltre che a piante endemiche medicinali offre il meglio della natura.

Grazie alla passione e all’amore per la propria cultura, nonostante la globalizzazione e la richiesta di una cucina sempre più in linea con i tempi, tre maestri della vita culinaria delle Seychelles spiegano che ancora oggi, per gli amanti della cucina tradizionale è possibile gustare piatti tipici ricchi di storia e di sapori unici.

All’esclusivo ristorante L’Escale, affacciato sul porto turistico di Eden Island, vicino alla capitale Victoria, si possono incontrare la chef Christelle Verheyden e Rose-Marie Emont e suo marito di origine belga Philos, che ora sono in pensione ma che aprirono insieme uno dei primi ristoranti alle Seychelles, Chez Philos, nel 1981. Philos è ampiamente considerato un pioniere della moderna cucina delle Seychelles.

Christelle Verheyden, una delle principali chef delle Seychelles, porta ancora in tavola quasi un secolo di esperienza locale e internazionale. Anche se alcuni dei piatti rischiano di scomparire, parlando con i tre chef, almeno molti degli ingredienti naturali delle Seychelles ancora sopravvivono: al ristorante Marie Antoinette, un’istituzione per la cucina tradizionale e tra i più conosciuti, è possibile ancora gustare piatti tipici della cultura locale.

Philos racconta poi che è ancora possibile cucinare un pesce diverso ogni giorno del mese, proprio come faceva quasi quarant’anni fa. Lo stesso vale anche per le spezie. Le Seychelles inoltre hanno il miglior avocado del mondo.

Secondo Verheyden, il curry-pili, una foglia di curry profumata generalmente più piccola della versione indiana, è ancora usato nei curry locali: curry-pili e cannella crescono ancora selvatici e si possono trovare facilmente lungo la strada .

Rimane una tradizione domenicale popolare tra i Seychellesi riunirsi in gruppi familiari sulla spiaggia per barbecue, in particolare ad Au Cap e Anse Royale: in alcuni, piatti tradizionali creoli, bistecche di tonno marinato tagliate aperte e ripiene di aglio e coriandolo e forse cotte in foglie di banana, rimane ancora molto popolare un curry arricchito con i sapori agrodolci simili ai mirtilli rossi dei fiori di ibisco,.

Il cibo di strada e alcuni dei piccoli locali da asporto e ristoranti informali sparsi per le Seychelles sono buoni posti da provare per mangiare la cucina tradizionale.
Bazar Labrin, un mercato alimentare del mercoledì sera sulla spiaggia di Beau Vallon, sulla costa nord-occidentale di Mahé, potrebbe essere un buon posto per trovare cibi tradizionali come bocconcini di peperoncino (lenticchie imbevute di peperoncino e poi fritte), pesce cotto in foglie di banana o frittelle di melanzane.
Nei menu di molti ristoranti, nascosti tra i piatti più internazionali, è ancora possibile trovare pesce alla griglia, sgombro e marlin affumicati, insalate di mango, pollo o gamberetti o curry di polpo: tutti piatti tipici delle antiche Seychelles.

Christelle Verheyden

Non è che la cucina creola stia scomparendo dalle isole, ma sta diventando sempre più difficile da trovare nella vita pubblica, mentre la si trova genuina nella quotidianità dei Seychellesi.

Ma nei ristoranti di fascia alta, si possono assaggiare sicuramente piatti tradizionali come il boudin creolo, terribilmente piccante, (sanguinaccio) e i chatini (una tradizionale insalata di papaya, mango verde e/o zucca, simile a un chutney, servito freddo o tiepido).

Quando riesce a prenderli, Verheyden inserisce anche i camaron nel menù, un piccolo gambero d’acqua dolce che si trova solo in alcuni ruscelli delle Seychelles. E quando li serve, racconta che ci sono spesso dei Seychellesi che si emozionano e piangono, perché ricordano di averli mangiati quando erano bambini e che non li mangiavano da 20 anni