A piedi nudi alle Cook

Pa Enua” è l’espressione che indica tutte le Isole Cook esclusa Rarotonga, e l’abbiamo scelta per guidarci alla scoperta di quella Polinesia Neozelandese, che va oltre le mete più gettonate, in particolare, le Isole del Sud, esotiche, ospitali, incontaminate e schiette, un piccolo paradiso terrestre tutto da svelare, intimo e segreto, meta ideale per la luna di miele o una vacanza romantica

Un angolo di Pacifico parzialmente inesplorato, la tranquillità e l’esotismo di un santuario naturalistico che ha molti tesori ancora da svelare, spiagge bianco perla, acque cristalline, accoglienza impareggiabile e niente a cui pensare: da oggi, le Isole Cook si scoprono rendendo più confortevole il raggiungimento delle isole del Sud, ampliando la proposta e aggiungendo nuove destinazioni alle più note Rarotonga e Aitutaki.

Cosa c’è di più romantico dello scoprire insieme nuove mete, dell’avventurarsi in palcoscenici naturali intatti, in libertà e senza limiti… a piedi nudi – barefoot – in totale sintonia di coppia e con l’ambiente circostante.

Un viaggio alle Cooks è l’ideale per chi cerca il meglio dei Mari del Sud: “Pa Enua”, come detto, in lingua locale è l’espressione che racchiude tutte le isole dell’arcipelago esclusa Rarotonga; “Pa Enua” è l’espressione che adottiamo, per lanciarci alla scoperta di Mangaia, Atiu, Mauke, Mitiaro, Manuae e Takutea tutte facenti parte delle isole del Sud dell’Arcipelago della Polinesia Neozelandese.

Queste piccole e remote isole, sono antichissimi atolli corallini che ospitano ogni anno una manciata di turisti: sui resort all inclusive e soggiorni luxury, vincono l’accoglienza calorosa, i contesti naturalistici intoccati e di inestimabile valore, l’armonia assoluta con l’ambiente circostante e la popolazione locale. Insomma, se cercate privacy, serenità e avventura, oltre ad una destinazione da sogno, qui la troverete.

Mangaia è di gran lunga l’isola più antica delle Cooks e una delle più antiche del Pacifico meridionale, una storia geologica che si percepisce già atterrando al centro delle terrazze di makatea (coralli fossilizzati e rialzati): esplorare l’antico atollo di corallo, dalle vette più alte alle profondità delle grotte, l’ultima delle quali nasconde calcare scintillante e i resti conservati degli antenati mangaiani.

E poi spiagge deserte e un’ospitalità semplice e generosa completano l’offerta della destinazione.
In un’ideale island hopping, in volo da un’isola all’altra, si approda a Mauke, solo 300 abitanti per un’estensione che di poco supera i 18km², è soprannominata “l’isola giardino” per via di una giungla che rigogliosa ricopre i suoi fertili terreni.Di poco più estesa (23km²), Mitiaro – minuscola, incontaminata e accogliente – ha solo 155 abitanti dei quali una significativa percentuale apre le proprie case ai visitatori fornendo l’unico alloggio disponibile dell’isola.

L’esperienza a Mitiaro è autentica nel vero senso della parola: si vive con il locali immergendosi nella quotidianità dei villaggi; oltre a questa esperienza, Mitiaro vanta alcune delle più belle grotte balneabili delle Isole Cook.

Tutte le isole permettono di immergersi in questi contesti naturalistici e umani unici, senza ovviamente rinunciare al confort: i pernottamenti in B&B e in guest house rappresentano un caloroso abbraccio degli ospiti da parte dei locali grazie a un’accoglienza impareggiabile e alla cura delle sistemazioni.

Senza dimenticare che non mancheranno le occasioni per gustare le prelibatezze del luogo a base di pesce, carne e verdure freschissime.
Takutea e Manuate sono paradisi naturalistici disabitati e anche difficilmente raggiungibili: la natura qui è intoccata, ed è rifugio di innumerevoli specie di uccelli marini e tartarughe.

Chiudiamo questo island hopping da sogno con Atiu: con i suoi bei panorami, le magnifiche spiagge, l’incredibile avifauna e la scarsità di turisti, è tra tutte le proposte sinora descritte la più avvezza al turismo, senza però esserne succube.
La sua caratteristica principale è il fatto di essere circondata da un anello di makatea, che insieme alla collina alta 70 m con la cima piatta, fa assomigliare l’isola a un cappello con la tesa bassa e piatta.

Molte le grotte ancora inesplorate verso cui potersi avventurare con guida esperta o visitare la Atiu Island Coffee, dove assistere alle varie fasi di produzione del caffè e degustarne l’aroma molto simile a quello italiano.

Local polynesian girls on the beach, Rarotonga, Cook Islands

Per chi fosse già nell’arcipelago, per quei veri fortunati, vari tour operator italiani propongono un breve soggiorno, tre notti con partenza da Rarotonga per l’isola di Magaia, al costo di 695 euro comprendenti oltre che i voli (andata e ritporno), i trasferimenti, il soggiorno in B&B, la mezza pensione e un tour della stessa isola.

Air New Zealand è la principale compagnia aerea e vola verso le Isole Cook da Los Angeles, Sydney e Auckland.
Per maggiori informazioni
www.airnewzealand.eu
Air Tahiti ed Air Rarotonga collegano Tahiti con le Isole Cook (Papeete/Rarotonga)