Le tavole dei Gattopardi
Chiudera’ il prossimo 23 settembre, a Palazzo Arezzo di Donnafugata, nel cuore baroicco di Ragusa Ibla, la mostra “Le tavole dei Gattopardi”, uno speciale allestimento dei preziosi servizi da tavola in ceramica dipinta, parte della collezione dell’antica dimora.
La mostra, organizzata dall’Associazione Donnafugata 2000, è curata dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, con l’allestimento di Sciveres Guarini Associati, ed è promossa dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa in compartecipazione con il Comune di Ragusa.
Palazzo Arezzo di Donnafugata è una delle residenze più imponenti del centro storico di Ragusa Ibla, oggi appartiene agli eredi dei baroni Arezzo Donnafugata: fu costruito a partire dalla seconda metà del XVII secolo; distrutta dal terremoto del 1693, la residenza venne ricostruita un secolo dopo per volere del barone Corrado M. Arezzo, che ne amplia le dimensioni e sistema il giardino.
Sarà però il barone Corrado Arezzo de Spuches, a metà Ottocento, a determinare l’immagine neoclassica che il palazzo presenta ancora oggi e a costruire, pezzo dopo pezzo, gran parte delle collezioni d’arte e di oggetti ancora conservati dalla famiglia.
I visitatori, che possono accedere a gruppi di 12 per ciascun turno, sono invitati a percorrere un viaggio a ritroso nel tempo, attraversando la galleria dalla volta a botte sostenuta da venti colonne in pietra, per poi salire la monumentale scalinata e trovarsi all’interno di alcuni dei saloni che costituiscono il celebre “quarto di parata” del palazzo.
Camminando sui pavimenti in pece, gli ospiti potranno ammirare uno degli ambienti più maestosi della residenza, che affaccia sul giardino interno, attraversare la sala da pranzo affrescata, uno dei salotti dalle pareti rivestite in seta e la sala da biliardo, per poi infine attraversare una botola segreta e trovarsi all’interno del Teatro Donnafugata, lungo un percorso che svelerà parte del “dietro le quinte” di questa celebre e raffinata dimora siciliana.
La mostra “Le tavole dei Gattopardi” è stata allestita all’interno delle sale dove tre tavole straordinarie sono pronte come per accogliere un pranzo di gala, con alcuni dei servizi storici della famiglia: un prezioso servizio in ceramica dipinta di Nove di Bassano risalente al XIX secolo, con una serie di riferimenti legati al secolo precedente, e due servizi che aprono interessanti finestre sulle vicende della famiglia e del palazzo.
Accanto a piatti, zuppiere, rifreschiere, salsiere, canestre, crespine, centrotavola e spargizucchero, si possono ammirare l’antica rosoliera, samovar d’epoca e una serie di curiosi oggetti da tavola figurati.
La scrittrice Costanza DiQuattro ripercorre nel catalogo della mostra alcune vicende storiche legate alle occasioni pubbliche in cui il servizio di ceramiche di Nove di Bassano del Grappa è stato utilizzato dalle autorità cittadine, dopo averlo ottenuto in prestito dalla famiglia.
“È soprattutto a tavola – scrive nel catalogo Mary Taylor Simeti, autrice del volume “La tavola del Gattopardo” – che l’aristocratico siciliano può meglio dimostrare il suo rango, la largesse della sua ospitalità e il buon governo della propria famiglia, tutto quanto evidenziato dalla ricercatezza e l’abbondanza del cibo offerto, e dall’eleganza e preziosità dell’apparecchiamento. Un vasto servizio, che comprende piatti di ogni dimensione e destinazione, nonché rialzate, candelabri e centrotavola di ogni tipo, diventa sempre più imperante nella prima metà dell’Ottocento, o per effetto dell’esilio siciliano della corte borbonico durante le guerre napoleoniche, o forse per reagire a un senso di crepuscolo immanente”.
Il lusso, lo sfarzo di tempi ormai lontani, il fascino di una vita circondata di meraviglia: questa è l’esperienza che i visitatori della mostra “Le tavole dei Gattopardi” possono vivere all’interno di ambienti dove ancora si respira quell’atmosfera di fine Ottocento.
Fa riferimento all’inestimabile valore dell’esposizione Antonino De Marco, soprintendente ai Beni Ambientali e Culturali della provincia di Ragusa: “l’ambiente aristocratico siciliano, che alimenta da anni l’immaginario storico-culturale, è rievocato dalle dimore dove ancora si respira quell’atmosfera di fine Ottocento”.
Oltre ad un testo di Costantino D’Orazio, il catalogo della mostra, edito da Dario Cimorelli Editore, a cura della storica dell’arte Valentina Bruschi, presenta i contributi delle direttrici artistiche dell’Associazione Donnafugata, Vicky e Costanza DiQuattro, dell’architetto Nunzio Gabriele Sciveres, autore con lo studio Sciveres Guarini Associati, dell’allestimento espositivo e un testo della storica Mary Taylor Simeti.
Le foto in catalogo sono di Laura Di Martino. La mostra, aperta sino al 23 settembre è fruibile dalle 10,45 alle 19,45 (ultimo ingresso) tutti i giorni escluso il lunedì; l’ingresso (15 euro più prevendita) è contingentato per ciascun turno.
Info:
Le tavole dei Gattopardi
Tel. 334.2208186
www.teatrodonnafugata.it
info@teatrodonnafugata.it