Le Vie dei Tesori

Catania, Piazza del Duomo

Torna in Sicilia il Festival “Le vie dei Tesori”, che in questa seconda fase, si sposta tra Catania, Ragusa, Scicli, Noto e Sciacca: tra le altre opportunità, si andranno a scoprire i passaggi segreti delle monache, le antiche fabbriche e le giovani botteghe a Catania; mentre negli altri quattro centri siciliani, il festival entrerà nei palazzi sontuosi del barocco aprendo salotti inediti; quindi andrà per cappelle rupestri e povere case scavate nella roccia; a Sciacca gli artigiani apriranno i laboratori delle ceramiche e del corallo, per uno “spettacolo” veramente unico.

Catania, Porta Uzeda

Cinque weekend a Catania, e tre fine settimana a Ragusa, Scicli e Noto, dove si spera di bissare il successo dello scorso anno: si è partiti ieri e non potendo accogliere le scuole, il festival ha scelto di aprire i siti sabato e domenica, ma ha aggiunto eventi e visite serali, fuori dai circuiti abituali e in collaborazione con le associazioni del territorio, oltre che per tornare, per il secondo anno consecutivo, a Sciacca.
A Catania è stata preparata un’edizione diversa, meno luoghi aperti, e più esperienze che scavano nell’anima vera della città, recuperando i suoi spazi privati, riscoprendo il patrimonio immateriale, soprattutto tramite un folto numero di passeggiate d’autore sul sito:
www.leviedeitesori.com

Catania, Palazzo Scuderi Libertini

Molti luoghi sono tornati a grande richiesta, altri sono veramente inediti.
Si percorreranno i camminamenti segreti delle monache di clausura, si scenderà nelle terme antiche. Dalla visita teatralizzata alla cupola di Sant’agata, al laboratorio dei Fratelli Napoli, alla bottega Cartura dove si creano impalpabili delicatezze di carta, allo spazio d’arte al femminile Tabaré con la mostra fotografica “L’isola degli arrusi” di Luana Rigolli sul confino degli omosessuali catanesi nel 1940 alle Tremiti.
Ma la vera scoperta di quest’anno saranno di certo i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini, con il suo loggiato defilato e la terrazza affacciata sul giardino; e l’ex industria delle calzature EGA, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, per notare i cambiamenti della moda e dello stile attraverso i decenni, a partire dal marchio “Gravan”che arrivò a Parigi  della Cava: qui c’è la mostra di Filippo Monaco “Tattaratà. Parole a caduta, a raffica, a pioggia”, antichi caratteri tipografici che diventano opere d’arte.

Noto, Palazzo Sant’Alfano Landolina

Tra le esperienze sono da non perdere i cantieri Rodolico, dove si costruiscono le barche trezzote (si potrà navigare lungo Aci Trezza o veleggiare guardando Ognina); il camminamento su porta Uzeda o il terrazzo del monastero di San Giuliano dove si arriverà per la prima volta fino alla “lanterna”.
E per scoprire “la grande ruina”, l’eruzione che nel 1669 distrusse Misterbianco, bisogna trovarne le tracce con i volontari della Fondazione Monasterium Album che vi condurranno al querceto sopravvissuto.
Altro sul portale:
www.leviedeitesori.com

Ragusa, facciata Cattedrale San Giovanni Battista

Molto interessanti anche “Le vie dei Tesori” per quanto riguarda Ragusa, Scicli e Noto, dove si visiteranno, con un unico coupon.
Ragusa si svelerà in dodici tappe-gioiello, dal campanile di San Giovanni Battista al Museo delle Confraternite nella Chiesa dell’Annunziata; dopo aver ammirato il soffitto di Sant’agata ai Cappuccini, ecco il retablo in pietra di San Giorgio.
Novità di quest’anno il Cinabro carrettieri, la bottega degli artigiani Damiano Rotella  e  Biagio Castilletti, tanto amati da  Dolce e Gabbana, e Steve McCurry; e il palazzo liberty degli Antoci, “rianimato” ai primi del Novecento dai migliori decoratori e arredatori dell’epoca.
Saranno gli stessi discendenti a condurre le visite tra soffitti decorati, vetrate Tiffany, tendaggi di sartoria, stucchi delicati, lasciando esterrefatti dinanzi all’enorme lampadario appena restaurato.

Noto, Teatro di Donnafugata

Senza dimenticare, nei bassi di palazzo Arezzo di Trifiletti, quel piccolo segreto che è il teatro Donnafugata, divertissement all’italiana con un’acustica perfetta.
Dodici i siti per Scicli, dove apre per la prima volta il settecentesco Palazzo Beneventano, considerato uno dei monumenti più importanti della Sicilia: bello, emblematico ed enigmatico, attrae l’attenzione per le decorazioni grottesche dei mensoloni barocchi che sostengono i balconi.
Attireranno sicuramente i visitatori, le case scavate nella roccia di Chiafura, dove fino agli anni Sessanta si viveva veramente in povertà. Oggi il sito, intatto, è un museo del “vivere povero”, da visitare come anche quello dentro la chiesa di San Vito, dedicato alle “carcare”, le antiche fornaci. Da non perdere l’antica farmacia Cartia, che sembra essere rimasta all’800 e il (rarissimo) portale gotico di Santa Maria della Consolazione.

Noto, Chiesa di Santa Chiara

Ultimo, ma non per importanza, ecco Noto: la capitale del barocco ha preparato un’edizione gioiello di sette siti, due passeggiate d’autore e un percorso multimediale. Aprono le porte alcune delle chiese più belle della cittadina, ricostruite dopo il disastroso terremoto del 1693, che ospitano statue e reperti di Noto antica; sontuosi palazzi nobiliari dove l’atmosfera non è mutata da secoli; il neonato Parco dell’ Anima dove ci si muove tra opere d’arte en plein air.
Una passeggiata interattiva in realtà aumentata tra i ruderi dell’antica Noto pre-terremoto, e due esperienze, una nell’ex convento di Santa Chiara oggi prestato all’arte (bella la collezione di tele di Guttuso), e una seconda nelle sale del Museo Civico, dove sono esposte le sculture contemporanee di Giuseppe Pirrone.

Sciacca, Sant’Onofrio

Infine, Sciacca. Si ritorna anche quest’anno nel giardino segreto di palazzo Lazzarini e si visita all’Archivio di Stato, una mostra documentaria che racconta ospedali, sanità e prevenzione sul territorio attraverso i secoli.
Dalle “gelosie” si sbircia la chiesa del Collegio e a Sant’Onofrio si pregherà il santo degli “oggetti” smarriti. Al circolo Garibaldi si potrà ammirare una firma autografa dell’”eroe dei due mondi”; e, accanto alla Galleria Fazello, l’appena riaperto Museo del Mare.
Ma questa seconda edizione del festival, a Sciacca, è soprattutto dedicata ai laboratori dei ceramisti e dei mastri corallari. Diverse le passeggiate in programma, domenica si inizia con l’importante necropoli Tranchina, imponente insediamento preistorico di 41 tombe ipogeiche che risalgono all’Età del rame, a 8 chilometri dal centro abitato verso Ribera.

Sciacca, necropoli Tranchina

Tutto il Festival si svolgerà nella più accurata sicurezza: i luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi per ciascuno spazio. Istituita ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria, ma caldamente consigliata: basterà acquisire il coupon su:
www.leviedeitesori.com
o negli info point nelle città.
Dove la visita non potrà essere condotta in presenza, verrà affidata ad audioguide d’autore, registrate da giovani storici dell’arte, archeologi, studiosi del paesaggio, esperti della città, e curate dai neonati Amici delle Vie dei Tesori.
Tutto il sito, il portale e il sistema di vendita dei coupon delle Le Vie dei Tesori nasce dal lavoro di Kappaelle comunicazione: il progetto grafico dei materiali editoriali è di Alessandro Fiore – Expagina.it.
Info:
Tel. 091 842 00 00, tutti i giorni, dalle 10 alle 18.
www.leviedeitesori.com