Un viaggio in Ardèche:
alle origini dell’arte figurativa

di Gisella Motta.
Sono già sei anni che queste grotte  con le loro eccezionali pitture preistoriche sono entrate a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: un riconoscimento che le affianca alla Grande Muraglia Cinese o alle Piramidi d’Egitto, tanto per dare un’idea.
La grotta Chauvet e la sua perfetta ricostruzione (Chauvet 2), costituiscono i gioielli di un territorio, l’Ardèche, che con le gole e il Pont d’Arc sono tra i 18 grandi siti di Francia.
Una regione che offre al turista anche altre innumerevoli attività all’aria aperta: canoa, passegiate a cavallo, trekking tutti da scoprire nei numerosi sentieri attraverso l’intera zona.

Ma torniamo alla grotta Chauvet, scoperta il 18 dicembre del 1994 da tre appassionati speleologi, Jean-Marie Chauvet, Eliette Brunel e Chrstian Hillaire, una scoperta che costuì un evento di importanza mondiale.

Con i suoi dipinti risalenti a 36000 anni fa, questa grotta preistorica è la più antica galleria d’arte del mondo. Oltre che per la sua età si distingue dalle altre grotte proprio per la bellezza dei disegni e la particolare maestria degli artisti che rappresentarono ben 14 diverse specie animali: mammout, orsi, leoni, rinoceronti, bisonti ed altri ancora, attraverso i quali vengono raccontate storie di caccia e di avventura con grande realismo.

Fin dalla sua scoperta l’interesse per questo sito fu grandissimo ma, sia per la difficoltà di accedervi, sia per salvaguardare l’integrità dei dipinti originali, si pensò ad un grande progetto di ricostruzione fedele del sito ad uso dei visitatori.
Dall’aprile del 2015 i tesori della grotta si possono ammirare senza rischio di deteriorare i preziosi originali nella grotta Chauvet 2, una perfetta riproduzione che consente una esperienza sensoriale meravigliosa.
Durante la visita il tempo sembrerà fermarsi. Tra le luci e le ombre nel mezzo della grotta vi sembrerà di udire il ruggito del leone, la carica dei bisonti o il galoppo di una mandria di cavalli.

Per realizzare questo imponente progetto si sono impegnate 35 imprese di costruzione, artigiani e artisti. Su un’area di 3000 metri quadrati in trenta mesi di lavoro sono state riprodotte 8200 metri quadri di decorazioni, su pavimento, pareti e soffitti con un investimento totale di 55 milioni di euro.
Al termine dell’esperienza nella grotta, la “Galerie de L’Aurignacien” completerà la visita attraverso la ricostruzione dell’ambiente preistorico restituito con sorprendente realismo da filmati e modelli in grandezza naturale di fauna e flora dell’epoca, riprodotti con minuziosa precisione e accompagnati da moderni pannelli esplicativi.

Fotografie e testo di Gisella Motta

Info:
www.grottechauvet2ardeche.com
www.inauvergnerhonealpes.com
www.villagesdecaractere-ardeche.com