L’Italia in 25 anni di musica

NOI. Non erano solo canzonette”: questo il titolo della mostra inaugurata il 12 luglio scorso a Pesaro, a Palazzo Mosca-Musei Civici e al Museo Nazionale Rossini.
Realizzata con la collaborazione del comune della città marchigiana, “Pesaro Città Creativa Unesco della Musica” accoglie questa rassegna che vede protagonista la musica d’autore e che resterà a disposizione del pubblico sino al prossimo 11 ottobre.

Si tratta di una grande rappresentazione della storia italiana dal 1958 al 1982: 25 anni “rivoluzionari” sotto tutti gli aspetti, sociali, etici ed economici del nostro Paese, raccontati attraverso la musica, che ha saputo parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni.

Racchiusa tra due “eventi” principali, il festival di Sanremo con Domenico Modugno del 1958 e la vittoria del campionato del mondo calcio nella notte di Madrid nel 1982, la mostra tocca, cronologicamente, ogni aspetto della vita sociale, del costume, della cronaca, del lavoro e dei cambiamenti nelle convinzioni etiche e morali di quegli anni.

A costante contrappunto, 100 opere musicali italiane, selezionate nel repertorio di quel periodo, costituiscono una chiave di lettura e approfondimento fra musica e società, dove gli stili di vita, le mode, le relazioni interpersonali e perfino le stesse istanze sociali sono influenzati l’uno dall’altra e viceversa.

Una canzone, non meno di un libro o di un dipinto, sa riflettere il momento storico in cui è stata immaginata, scritta e cantata. Non esistono canzonette, infatti, solo canzoni, e sono state trattate per quello che sono: contributi culturali di importanza critica per il passato, il presente e il futuro della nostra società. Nei grandi avvenimenti come in quelli di minor rilievo, la musica narra, descrive, talvolta preconizza e, infine, fissa nella memoria.

Il percorso espositivo è suddiviso in quattordici aree tematiche in un comune percorso di immersione nella memoria collettiva italiana: dalla grande immigrazione verso le città del Nord della fine degli anni Cinquanta, sino al disimpegno che ha configurato gli anni Ottanta.
Si parte da Palazzo Mosca – Musei Civici con le sezioni: “Volare” penso che un sogno così non ritorni mai più” e a seguire,“Il Treno del sole” come è bella la città come è viva la città; “Il Boom” il mutare del profilo delle città e delle campagne; “Carosello” l’avvento del consumismo; “Abbronzatissimi” la conquista del tempo libero e delle vacanze di massa; “L’Esercito del Surf” i giovani quale nuovo soggetto sociale e “Pensiero Stupendo”, con il lungo cammino dell’emancipazione femminile.

Il percorso della rassegna si sposta e prosegue al Museo Nazionale Rossini con le sezioni: “C’era un ragazzo che come me” le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi; “Contessa” lotte operaie; “La locomotiva” il terrorismo; “Musica ribelle” le radio libere; “La febbre del sabato sera le discoteche, “Splendido Splendente” il riflusso che darà inizio agli edonistici anni ’80 ed infine “il Mundial” la notte che ci cambiò per sempre.

La fruizione musicale in mostra è a più livelli: dall’audio diffuso nelle varie sale, alle opere ascoltabili singolarmente grazie alle più recenti tecnologie, agli speaker direzionali per i filmati d’epoca.
I 100 brani scelti, utilizzando un criterio di massima inclusività, da Peppino di Capri a Francesco Guccini, da Patty Pravo a Fabrizio De André, sono in grado di trasmettere, anche a chi non c’era, il senso profondo di quella musica e di quegli anni.

Il repertorio iconografico, a corredo della mostra, proviene in parte dagli archivi Publifoto IntesaSanpaolo e in parte dall’archivio storico de il Resto del Carlino. Le opere video provengono dagli archivi delle Teche RAI, oltre che dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, un centro di conservazione, valorizzazione e diffusione del patrimonio audiovisivo prodotto dalle imprese italiane. L’allestimento della Mostra è a cura della designer Francesca Seminatore, con le installazioni audio-video di Daniele Perrone.
A imperdibile corredo del percorso si affianca per il visitatore il catalogo pubblicato da ELI – La Spiga con foto e un apparato testuale storico-critico dei curatori della mostra.

Info:
NOI. Non erano solo canzonette
Palazzo Mosca – Musei Civici / Museo Nazionale Rossini
12 luglio – 11 ottobre
Orari: Palazzo Mosca – Musei Civici, piazzetta Mosca 29
Luglio – settembre:
da martedì a giovedì, domenica e festivi:
dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30;
Ottobre:
da martedì a giovedì, dalle 10 alle 13;
da venerdì a domenica e festivi,
dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30
Museo Nazionale Rossini,  via G. Passeri 72
da martedì a domenica e festivi,
dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Costo biglietti: intero 10 euro, ridotto 8
Il biglietto di mostra consente l’accesso ai Musei Civici di Palazzo Mosca, al Museo Nazionale Rossini, a Casa Rossini e all’area archeologica di via dell’abbondanza.  Valido 7 giorni.
Per un’esperienza di visita completa, suggeriamo ai visitatori di portare con sé il proprio smartphone o tablet con auricolari o cuffie. L’ingresso alle sedi è contingentato per un massimo di 25 persone ad ora.
Obbligo di indossare la mascherina.
Si suggerisce la prenotazione online dei biglietti su:
www.pesaromusei.it
www.mostranoi.it
Tel. 0721 387541 biglietteria Musei Civici
Tel. 0721 192 2156 biglietteria Museo Nazionale Rossini
pesaro@sistemamuseo.it
www.pesaromusei.it
www.mostranoi.it