Uomini, donne e storie di mare
Proseguono gli “Incontri in Blu. Uomini, donne e storie di mare“: l’appuntamento è per il 15 ottobre, con Mariella Bottiglieri, armatrice Chartering, manager della Giuseppe Bottiglieri Shipping Spa di Napoli, che sarà intervistata sul palco degli Incontri in Blu.
Per garantire tutte le norme di sicurezza richieste dalla pandemia di Covid-19, dato il limitato numero di posti a sedere (solo 60), è gradita la prenotazione entro un giorno dall’evento al numero di cellulare 3476592485.
La manifestazione aveva preso il via con l’interessante appuntamento alla Terrazza Galata Museo del Mare di Genova, con Laura Dekker, l’olandese-tedesco-neozelandese che otto anni fa, a soli 16 anni – la più giovane della storia – ha portato a termine il giro del mondo a vela in solitaria.
La rassegna, finalizzata a promuovere la cultura del mare nelle sue diverse forme ma anche a dare un segnale di vitalità di Genova e della Liguria, è curata dal giornalista e scrittore Fabio Pozzo e voluta da Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, Costa Edutainment spa e Associazione Promotori Musei del Mare onlus.
Dopo Laura Dekker era stata la volta, il 2 ottobre, in occasione del 60° Salone Nautico di Leonardo Ferragamo, dell’omonima maison di moda e Presidente dei cantieri navali Nautor’s Swan.
Giovedì 15 ottobre, come detto, sarà invece la volta di Mariella Bottiglieri, armatrice Chartering, manager della Giuseppe Bottiglieri Shipping Spa di Napoli, che sarà intervistata sul palco degli Incontri in Blu.
A seguire, la rassegna proseguirà giovedì 5 novembre, con lo scrittore marinaio Simone Perotti VS Ambrogio Beccaria il campione emergente della vela oceanica.
La manifestazione “Incontri in Blu. Uomini, donne e storie di mare” si chiuderà il 19 novembre con un altro volto femminile dello shipping italiano: Mariella Amoretti, armatrice CEO di Amoretti Armatori Group di Parma e vicepresidente di Confitarma
Tornando all’incontro del 24 settembre, Lauda Dekker ha avuto poche parole per parlare della sua grande impresa: “Volevo allargare il mio orizzonte. Volevo sempre più mare, più libertà, più orizzonte”.
Questo infatti è stato lo spirito che ha spinto la giovane velista a diventare la più giovane velista ad aver circumnavigato il mondo in solitaria: ci è riuscita nel 2012, a soli 16 anni, dopo oltre 27 mila miglia marine e un anno e 5 mesi dal giorno in cui aveva mollato gli ormeggi del suo Guppy a Gibilterra.
La storia di questa straordinaria donna, inizia il 20 settembre 1995 a Whangarei, in Nuova Zelanda, dove nasce durante un viaggio intorno al globo dei suoi genitori, appassionati di vela, che navigheranno per altri quattro anni (sette in totale), un anno ancora dopo la nascita della sorella di Laura, Kim, per poi decidere di tornare definitivamente in Olanda, la patria del padre Dick (la madre Babs Muller è tedesca: Laura ha tre passaporti, quello olandese e tedesco per ius sanguinis e quello neozelandese per ius soli) perché la loro barca, un 12 metri, era diventata troppo piccola per la famiglia.
Si stabiliscono a Wijk bij Duurstede, dove il padre inizia a costruire una nuova imbarcazione, di 20 metri, ma il suo sogno non è destinato a proseguire. Comincia invece quello di Laura, che a sei anni riceve in regalo dal papà un Optimist; a dieci anni passa a uno scafo più grande, un Hurley 700, di 7 metri, con il quale naviga per la prima volta da sola su lunghe distanze, attraversando le acque interne del suo Paese, il Wattenmeer e affronta il Mare del Nord. A undici anni riesce ad acquistare la stessa barca, aiutata da Dick, e attraversa da sola la Manica.
Più mare, più libertà, più orizzonte: abbandonate le regate tra coetanei, nelle quali vinceva sempre e quelle contro gli adulti e si prepara al sogno: circumnavigare il globo in solitaria. Con l’aiuto del padre affronta il Dipartimento per l’Educazione olandese: esiste una scuola per corrispondenza, che potrebbe aiutarla ad adempiere agli obblighi scolastici (in Olanda sino ai 16 anni). Un giornalista lo viene a sapere e Laura diventa una notizia da prima pagina. E’ il 2009.
Quel che segue ha l’impatto di una tempesta. Il primo ministro olandese dichiara in tv che non le sarebbe mai permesso abbandonare la scuola, il suo caso è preso in esame dall’Ufficio per gli Affari dei minori, che si rivolge a un tribunale. Laura è sottoposta ad affido forzato ai genitori, con l’obbligo di non allontanarsi da casa sino al luglio 2010. Del suo sogno, nemmeno a parlarne: una legge olandese, oltretutto, impedisce ai minori di 16 anni di navigare al comando di una barca per sette metri oltre le acque territoriali. Lei e il padre ricorrono, inizia una stremante battaglia legale.
La sua storia diventa un caso internazionale. Lei, nel frattempo, trova anche modo di scappare di casa, in treno sino a Parigi e poi in volo sino all’isola di St. Maarten, nelle Antille olandesi, dove tenta di acquistare una barca da un brooker, il quale però avverte le autorità. Laura è scortata dalla polizia sino ad Amsterdam, dove l’iter giudiziario prosegue. L’ennesimo tribunale si rifiuta di prolungare l’affido forzato, stabilendo che non potrà comunque partire prima di aver compiuto 15 anni e, infine, nel luglio 2010, la corte distrettuale di Middelburg rimette tale decisione ai genitori, i quali consentono a Laura di salpare.
Il 4 agosto 2010 parte da Den Osse con un ketch di 11,40 metri, in direzione di Portimao, Portogallo. L’accompagna il padre, il quale sarà con lei anche nella tratta sino a Gibilterra: le autorità olandesi, infatti, avvertono quelle portoghesi, che si allertano per impedirle di salpare, in quanto non è permesso navigare in acque territoriali europee senza patente nautica. Un documento che Laura – pur avendo passato l’esame per il Yachtmaster’s Offshore Certificate – non può avere, perché minore. Da qui la decisione di navigare sino alla Rocca insieme col padre, da dove prendere poi il largo verso Ovest: la Gran Bretagna non richiede, infatti, alcuna patente.
Il suo viaggio intorno al mondo in solitaria a tappe comincia ufficialmente il 21 agosto 2010. Il 18 dicembre, dopo le tappe alle Canarie e a Cabo Verde, arriva sull’isola di St. Maarten, da dove riparte il 20 gennaio 2011: vi ritornerà 366 giorni dopo, incluse alcune interruzioni (navigherà anche 15 giorni sulla nave scuola Stad Amsterdam), con il canale di Panama, l’Oceano Pacifico, lo stretto di Torres, l’Oceano Indiano, il capo di Buona Speranza, l’Atlantico, luoghi come le Galapagos, le Marchesi, Tahiti, Moorea, Bora-Bora, Vava’u nelle Tonga, Port Vila nelle Vanuatu, Darwin in Australia, Durban e Cape Town in Sudafrica nella sua sacca da marinaio.
Il 21 gennaio 2012, approdando nelle Antille Olandesi, diventa la più giovane velista ad aver compiuto il giro del mondo in solitaria, migliorando l’impresa dell’inglese Michael Perham e quella- contestata – dell’australiana Jessica Watson, che portano a termine le loro navigazioni a 17 anni.