Salisburgo, musica, arte e natura

Come  sempre l’estate è un momento magico per Salisburgo, quando tutta la  fiabesca città  sul  fiume Salzach,  che il grande poeta austriaco Hugo von Hofmannsthal  definì “un palcoscenico teatrale”,  lo diventa davvero, ospitando una delle manifestazioni più famose al mondo.

Il Festival di Salisburgo, creato  nel 1920 proprio da von Hofmannsthal, insieme al regista Max Reinhardt e al compositore Richard Strauss, ha negli anni consolidato la sua fama, a cui contribuiscono diversi fattori: di primaria importanza è il programma molto vario, che spazia dall’opera,  ai concerti, al teatro,  in un ventaglio di proposte  da Monteverdi a Mozart, da Rossini a Verdi, per giungere alle creazioni della musica contemporanea.

Gli interpreti sono sempre i migliori artisti internazionali, gli unici invitati a esibirsi sui palcoscenici di questa straordinaria rassegna.
L’atmosfera che si respira durante il Festival è unica: innanzitutto per  lo scrigno prezioso della città barocca  con le sue  meraviglie d’arte, alcune delle quali, come la Domplatz, la Stiftskirche St Peter e la Kollegienkirche, accolgono spettacoli e concerti.

Nella prima, dominata dalla sontuosa cattedrale, opera di Santino Solari, sin dal 22 agosto 1920 si recita lo “Jedermann” (“Ognuno”) di von Hofmannsthal,  spettacolo inaugurale,  fra i più rappresentati in lingua tedesca, e che ancora oggi mantiene la sua attualità. La Stiftskirche St Peter, fondata nel 696 da San Ruperto, speciale per la coesistenza di strutture romaniche e rococò, conserva l’eco della musica del 13 enne Mozart, che nel  1769  scrisse  la Dominicus Mass (K66), qui eseguita.

Nel 1783, poi,  la Messa in C Minore (K 427) vi  ebbe la prima esecuzione, diretta dal compositore stesso, con la giovane moglie Constanze nella parte del soprano: è una delle migliori creazioni dell’architetto Fisher  von Erlach, la Kollegienkirche,  la Chiesa dell’Università, con il suo grandioso interno e la nuvola di angeli intorno alla Madonna.

In occasione del festival  e fino al 29 agosto, il tempio ospita, in collaborazione con la famosa  Galleria di Arte Moderna  Thaddaeus Ropac (che si trova sull’altra riva della Salzach, nella Villa Kast,  parte  del complesso Mirabell  dai magnifici giardini),  l’installazione “Nigthwatch”, composta da cinque sculture in acciaio corten dell’artista inglese Antony Gormley: il progetto è stato ideato come un dialogo con la Sezione Ouverture Spirituelle –Lux Eterna, i cui concerti si svolgono in questo luogo pervaso di spiritualità.

Il celebre regista Reinhard, di cui quest’anno si celebra il 150 anniversario della nascita, osservava:  “Tutte le piazze, tutte le strade sembrano essere state create  per diventare la scena di una pièce teatrale. L’atmosfera di Salisburgo è impregnata di bellezza, di recitazione e d’arte”.
I 179 spettacoli in programma fino al 31 agosto si svolgono in 15 location diverse, molte delle quali  situate nel Festival Quarter, il Quartiere del Festival, di cui fanno parte anche le vicine Domplatz e Kollegienkirche.

Lo scenografico Pferdeschwemme, l’Abbeveratoio dei cavalli, opera di Fisher von Erlach, ornato di pitture e statue, dove venivano lavati i destrieri da parata dei principi-arcivescovi, ci conduce nella piazza Herbert von Karajan.
E’ questo  il simbolico ingresso al Festival Quarter: il grande direttore d’orchestra, nativo di Salisburgo, diede infatti un’impronta particolare alla manifestazione, e grazie a lui, che ne fu anche direttore artistico (oltre che fondatore  del Festival di Pentecoste), questa acquisì un  respiro internazionale.

La vicina Hofstallgasse può essere definita la via del Festival, su cui si aprono gl’ingressi, cancelli in bronzo  con scenografiche maniglie dello scultore Toni Schneider-Manzell, alle sale del complesso festivaliero: prima degli eventi serali – ed è questo un ulteriore spettacolo – oltre al pubblico, elegantemente vestito, si osserva una folla in attesa dell’arrivo di personaggi celebri (di recente , fra gli altri, non è mancata Angela Merkel). Il quartiere comprende, dunque, la Felsenreitschule, (Scuola di Equitazione della roccia), la Grosses Festspielhaus e la Haus für Mozart .

Fu l’arcivescovo Wolf Dietrich  a fare costruire, nel 1606-607, delle scuderie ai piedi del monte Mönchsberg, in pratica  dentro la sua roccia, il cui conglomerato era servito per la costruzione della vicina Cattedrale.
A queste fu poi aggiunta una scuola di equitazione invernale, progettata da Fisher von Erlach: avendo ospitato per la prima volta nel 1926  una manifestazione del festival, negli anni  fu trasformata fino a divenire una suggestiva sala con uno straordinario palcoscenico. Il luogo è anche  legato al famoso film “Tutti insieme appassionatamente”, ambientato a Salisburgo.

L’attigua, moderna Grosses Festspielhaus venne invece inaugurata nel 1960 ed è  utilizzata per spettacoli d’opera e  grandi concerti, mentre la luminosa Haus für Mozart, nelle tonalità bianco e oro,  è stata aperta nel 2006. Nel nuovo edificio s’integra  lo storico foyer con affreschi di Anton Faistauer.  

Altro luogo imprescindibile per la manifestazione e, in generale, per l ’eredità  musicale del compositore salisburghese, è la Fondazione Mozarteum, nella cosiddetta città nuova, vicino alla Residenza di Mozart, dove la famiglia visse  dal 1773 al 1778, ora trasformata in museo.
La Grosser  Saal di questa importante istituzione, costruita tra il 1911 e il 1914 nello stile del tardo storicismo, è una delle più imponenti e suggestive della città,  dove si svolgono le Mozart Matinée.

Fra le produzioni più interessanti del festival 2023 sono l’ Orfeo e Euridice di Gluck, opera in cui il balletto gioca un ruolo di primo piano, interpretata da Cecila Bartoli come Orfeo e da Mélissa Petit nei panni di Euridice, diretta  dal  maestro milanese Gianluca Capuano ( 14 agosto), le mozartiane Nozze di Figaro, in una versione molto contemporanea(15, 17, 20 e 28 agosto), entrambe in scena  alla Haus für Mozart, Macbeth   (19, e 21 agosto) e Falstaff  di Verdi (16, 20,  23,  25 e 30 agosto), nella Grosses Festspielhaus.

Sempre qui, il 17 agosto, si esibirà la West-Eastern Divan Orchestra, diretta da Daniel Baremboin, con Marta Argerich al pianoforte, mentre i Berliner Philarmoniker, diretti da Kirill Petrenko  suoneranno il 27 e il 28 agosto. Tra i concerti solistici al Mozarteum, quelli dei pianisti Andras Schiff (15/8) e Arcadi Volodos  (18/8).

Ma, tornando ai motivi che rendono il festival di Salisburgo così attraente, non bisogna dimenticare la possibilità di associare al piacere della musica anche le meraviglie naturali dei dintorni, come ad esempio il vicino lago  Wolfgangsee, nel Salzkammergut, regione un tempo famosa  per le miniere di sale, ora soprattutto per i laghi e gli scenari alpini.
Se, sulle sue rive, nel villaggio di St.Gilgen, nacque la madre di Mozart e visse la sorella Nannerl, come testimonia un museo interattivo, molto affascinante e più turistico è St Wolfgang,  con la bellissima chiesa dedicata al suo santo protettore. Qui si trova anche il famoso hotel, affacciato sul lago, che ispirò l’omonima operetta “Al cavallino bianco”, e non manca uno shopping goloso delle varie specialità locali.

Da aprile a ottobre, oltre ad approfittare della romantica crociera in battello  – linea attiva  sin dal1873 –  si può salire con la ferrovia rétro, inaugurata 130 anni fa, sul Monte Schafberg, da cui  si apre una vista mozzafiato sul panorama lacustre del Salzkammergut.

Claudia Sugliano

Info:
www.salisburghese.com
www.austria.info
www.salzburg.info
www.salzburgerland.com  
www.wolfgangsee.at
www.salzburgfestival.at