Gorlago: un borgo tutto da scoprire

C’è un piccolo borgo in provincia di Bergamo, lontano dalle rotte turistiche, che merita una visita. Stiamo parlando di Gorlago, un paesino dal nobile passato, lambito dal fiume Cherio che segna il confine tra la pianura e le dolci colline delle Terre del Vescovado.

E’ un luogo che custodisce piccoli tesori che meritano di essere scoperti e che sono legati a storie affascinanti. Meta perfetta da vivere in bicicletta o per una piacevole uscita fuori porta alla scoperta di inattese meraviglie, Gorlago ha avviato un processo di riqualificazione anche grazie alla vincita di un bando di Regione Lombardia, “Trame Nascoste: arte, nature a pedali a Gorlago” ed è diventato una bella realtà, integrando la realizzazione di servizi e infrastrutture per la mobilità lenta con un nuovo brand territoriale e un portale internet (www.tramenascoste.it) ricco di storie e proposte di visita.

Punto strategico per le scoperte in bici, Gorlago e il nuovo parco Marco Moroni sono snodo delle ciclovie Milano-Monaco e Bergamo-Brescia, da cui prendono il via interessanti tracciati legati a “Trame nascoste”, sviluppati anche in collaborazione con Bergamo E-Bike e Terre del Vescovado.

“Il nostro territorio è attraversato da storie, memorie, espressioni di ingegno e desideri di guardare al futuro con la capacità di creare nuovi incontri. Per questo abbiamo pensato di avere le caratteristiche adatte per beneficiare del bando della Regione Lombardia che ci ha permesso di concretizzare “Trame nascoste”. Il Comune di Gorlago sta facendo un grande sforzo per armonizzare gli elementi chiave della sua eredità storico-artistica e per valorizzarla al meglio abbiamo pensato di farla dialogare con il territorio circostante attraverso un mezzo straordinario come la bicicletta, che permette di apprezzare in modo sostenibile la particolarità di ogni area che percorre. Il nostro borgo è molto attivo anche nell’ambito della creazione di eventi di taglio culturale e conviviali che vorremmo fossero un altro veicolo di coinvolgimento di visitatori e motivo di incontro. Pensiamo che anche per questo tipo di iniziative la messa a sistema di attrattive e attività cicloturistiche rappresenti un’ottima opportunità e non vediamo l’ora di accogliere le persone che vorranno scoprire le bellezze del nostro centro storico, anche, magari, in occasione di appuntamenti come il Concorso di calcografia o delle escursioni guidate in bici che andremo a organizzare”, commenta il sindaco Maria Elena Grena.

Per capire un po’ meglio lo spirito di “Trame nascoste” e cosa cela questo piccolo borgo di origine medievale, vale la pena conoscere un po’ di dettagli del suo passato e dei luoghi da scoprire: la chiesa romanica di Sant’Andrea che rivela scorci e atmosfere medioevali; le preziose tracce del rinascimento bergamasco con le monumentali opere di Giovan Battista Moroni; le atmosfere di fine Ottocento dei salotti delle ville Siotto Pintor e Bolis.

In posizione un tempo strategica, Gorlago vanta un passato ricco d’arte e di storia, che vede intrecciarsi le vite di prelati, patrioti, nobili e artisti: la fondazione del libero Comune risale, infatti, attorno al 1000/1100 e fra i primi consoli di Bergamo figurarono diversi cittadini di Gorlago.

Dopo il 1166 subì la vendetta del Barbarossa che decise di rimettere ordine tra le città della Lega lombarda e, nonostante la vittoria contro l’esercito imperiale, diversamente da Bergamo, fu sottoposta ai vincoli feudali imposti dai cittadini che avevano guidato il comune alla sua nascita. Il periodo che, però, vide il paese al centro di numerosi avvenimenti sociali e politici fu il Medioevo. In relazione alla sua posizione, all’imbocco della val Cavallina, lungo la strada proveniente dalla Valcalepio, il borgo, di fazione ghibellina, fu oggetto di ripetuti attacchi da parte di quella guelfa, che aspirava a controllarlo, e da numerosi altri nemici. Proprio per questo vennero costruite diverse fortificazioni, tra cui un castello, a protezione della zona e dei suoi abitanti.

Pace e serenità vennero ritrovate soltanto con l’arrivo della Repubblica di Venezia e la conseguente fine delle rivalità tra fazioni diverse. I problemi tornarono all’inizio del XIX secolo, quando il paese ebbe di nuovo grandi problemi, dovuti a una carestia che causò molte vittime. Purtroppo a causa di incendi e saccheggi non si riesce a datare con precisione quando si costituì il comune di Gorlago poiché non si sono salvati documenti storici antecedenti al 1872.

Di quel passato, a tratti avvincente a tratti fin troppo movimentato, rimangono ville dai raffinati colonnati, eleganti parchi e giardini, chiese adorne di affreschi e tele rinascimentali, che dialogano con il presente e restituiscono un palinsesto che invita ad approfondire la particolarità delle sue sovrapposizioni. Alcuni edifici sono privati e visitabili in alcune particolari occasioni: vale comunque la pena osservarli anche soltanto dall’esterno per coglierne atmosfere e particolarità.

La Chiesa di San Pancrazio, costruita nel XV secolo e ristrutturata nel XVIII, si distingue per la sua navata unica a pianta ellittica. Al suo interno ospita un’importante collezione di tele cinquecentesche che ornavano la precedente chiesa quattrocentesca: opere di grandi artisti lombardi quali Moretto, Giovan Paolo Cavagna, Carlo Ceresa e Giovan Battista Moroni. Di quest’ultimo meritano particolare menzione il celebre Giudizio Universale, opera incompiuta a cui si lega la leggenda della vicina Casa della Torre, e l’Adorazione dei Magi, uno degli esiti migliori dell’artista, fonte d’ispirazione per l’opera di Street Art che caratterizza il nuovo parco sul fiume Cherio. Chiudono il percorso di questa preziosa pinacoteca le monumentali tele dell’artista veneziano Francesco Polazzo, realizzate in occasione della riedificazione settecentesca della chiesa.

La chiesa romanica di Sant’Andrea al Castello è incastonata in un’antica contrada di Gorlago e la sua presenza è rivelata quasi unicamente dall’antico portone. Costruita in origine come cappella del castello della famiglia Lanzi, presenta al suo interno un palinsesto decorativo unico nel sui genere: affreschi altomedievali convivono con l’opera di Giovan Paolo Cavagna, uno dei migliori esempi di pittura manierista bergamasca. Dal 1760 questo piccolo e prezioso edificio religioso è conosciuto anche come “chiesa di Sant’Anna” in relazione alla pioggia che cadde il 26 luglio dopo un lungo e dannoso periodo di siccità: ancora oggi la comunità di Gorlago festeggia quella data animando le vie della contrada con eventi e un appuntamento conviviale aperto a tutti

Villa Siotto Pintor, visitabile su richiesta, rivela nel nome l’origine sarda degli ultimi proprietari. La famiglia Siotto Pintor giunse, infatti, a Gorlago a metà dell’800, al servizio del nuovo Regno d’Italia. In occasione del trasferimento sul continente, a ricordo della terra natia, portarono con sé una giovane quercia da sughero e da allora l’albero è ancora presente nella corte della villa, dove ancora oggi accoglie i visitatori. L’edificio, sebbene di origini antiche, stupisce per lo stile eclettico della facciata, gli interni finemente decorati e gli arredi di fine ‘800. Varcando la sua soglia, grazie alla presenza di arredi e complementi originali, si prova immediatamente la sensazione che il tempo si sia fermato e sembra quasi di poter incontrare da un momento all’altro il proprietario di casa, Diodato Siotto Pintor, nella sua alta uniforme da ufficiale dell’Esercito del Regno d’Italia.

Villa Bolis, visitabile all’interno in occasione particolari, prende il nome dal suo ultimo proprietario, il tenore Luigi Bolis, che l’acquistò dai nobili Piatti nella seconda metà dell’800. Molto interessanti i ricordi e i cimeli collezionati e conservati con cura dagli eredi. Il nucleo più antico della Villa, composta da più corpi di fabbrica, risale al 1500 e conserva ancora tracce degli affreschi originari, impreziositi dalle cornici in pietra di porte e finestre. Nel corso dei secoli l’edificio fu ampliato mutando il proprio aspetto e adeguandosi alla moda del tempo, in forme neo-romaniche. La nuova torretta e lo chalet si inseriscono in un preciso progetto paesaggistico, in cui il rigoglioso giardino si protende verso il ponte romano e il fiume Cherio che da sempre lambisce il parco di questa affascinante villa.

Palazzo Guarneri-Gozzini, luogo privato e visitabile sono in alcune particolari occasioni, si erge in posizione strategica, dove un tempo sorgeva l’antico castello della famiglia Lanzi: una rupe affacciata sul fiume Cherio da cui si poteva dominare l’imbocco della valle e il Colle degli Angeli. Ancora oggi si coglie con uno sguardo quello stesso paesaggio, incorniciato dall’architettura del borgo. Con il passare dei secoli l’antica fortezza perse le funzioni difensive per assumere l’aspetto di un raffinato palazzo nobiliare. La corte interna, caratterizzata da un doppio loggiato con colonne e archi a tutto sesto, custodisce pregevoli sale affrescate. Dell’antico castello rimane solo il basamento della torre, realizzato in possenti blocchi squadrati di pietra: una quinta scenografica che chiude la prospettiva della Contrada Castello.

La Casa Quadra, luogo privato accessibile in alcuni momenti dell’anno, è un’austera architettura in pietra riconoscibile per la massiccia torre a base quadrata che si eleva sopra gli altri edifici. Diversamente da quanto si possa pensare, il nome deriva dal termine “Quadra” con cui, durante la dominazione veneziana, si identificava una giurisdizione amministrativa. A quel tempo, il rappresentante della Quadra di Trescore risiedeva proprio in questo edificio, espressione di ricchezza e potere. L’antico splendore, in gran parte perduto, si riverbera ancora oggi negli affreschi cinquecenteschi di Giovan Battista Castello raffiguranti le Storie di Ulisse: staccati e conservati all’interno della Prefettura di Bergamo, sono oggi accessibili a tutti grazie a un Tour Virtuale.

Risalente al XVI secolo, Villa Gozzini si presenta dalla strada con un aspetto severo e compatto: la sua raffinata eleganza si rivela a coloro che hanno il privilegio di percorrere i sentieri del parco privato. che come la villa viene aperto in speciali occasioni. Gli spazi esterni mostrano pregevoli terrecotte e decorazioni in marmo, mentre le sale interne conservano tutt’oggi gli affreschi manieristi di Giovan Paolo Cavagna. Le due ali decorate e il doppio loggiato del corpo centrale dialogano armoniosamente con gli alberi monumentali che abitano il giardino. Gli immensi Cedri del Libano e i maestosi Lecci si alternano a inaspettate Palme e a numerose essenze arboree, dando vita a particolare spazio verde che testimonia il passato glorioso di questa villa, del vicino castello e del borgo che la ospita.

Il nuovo Parco Moroni, sul fiume Cherio, è un luogo di svago e un punto di snodo per coloro che percorrono le ciclovie Milano-Monaco e Bergamo-Brescia: un prolungamento della ciclabile proveniente dalla Val Cavallina che indirizza verso il centro storico di Gorlago. Il parco unisce natura, street art e storia in un’opera totale immersa nel paesaggio, accogliendo le persone con nuove aree alberate, strutture ludiche e spazi per il relax: una conca erbosa è l’ideale per stendersi al sole e godersi un picnic autunnale, mentre i bambini giocano sicuri a breve distanza, mentre l’angolo ombreggiato da un bosco è stato pensato per i giorni più caldi. L’opera di street art è firmata da Paolo Baraldi (Il Baro) e rientra nello StreeArtBall Project (SAB), un progetto di rigenerazione urbana e valorizzazione dello spazio pubblico in cui la street-art incontra lo streetball, il basket da strada. Nei suoi pressi sono presenti postazioni di ricarica per e-bike e una caffetteria. A breve, anche un infopoint.

La Cascina Alpina (aperta stagionalmente anche con un servizio di ristorazione) è la porta di accesso al PLIS – Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli: un’area protetta che consente di immergersi in una natura rigogliosa, accompagnati dal suono del fluire dell’acqua. Folti boschi si alternano a terrazzamenti soleggiati, testimoni di un’antica vocazione agricola e del fare sapiente dell’uomo che per secoli ha plasmato il paesaggio per coltivare la vite. I versanti ombrosi, invece, rivelano la cura mai venuta meno del bosco e ai suoi frutti selvatici che ha permesso di conservare l’ecosistema originario. Interessanti per passeggiate e trekking, i sentieri pianeggianti lungo gli argini del Cherio, o quello che sale in collina fino a raggiungere il Castello degli Angeli, da dove dominare con uno sguardo il borgo di Gorlago e la Pianura Padana.

Degna di note anche la biblioteca comunale, luogo di ritrovo, molto attivo in ambito culturale (Gorlago ospita un importante concorso di calcografia), ricavato nel vecchio palazzo novecentesco, un tempo sede del Municipio e delle Reali Poste e Telegrafica, che ha conservato un coronamento di iscrizioni e decorazioni liberty.

E per svelare le trame nascoste di Gorlago, che si intrecciano con le scoperte dei dintorni, oltre alle passeggiate nel centro storico, il mezzo ideale è la bicicletta: gli ideatori di “Trame nascoste” l’hanno scelta per la sua valenza ecosostenibile e perché permette di godere con calma di una bellezza meno esibita, da ricercare nei dettagli, trasformando in un viaggio anche un percorso di pochi chilometri.

La scelta della bici quale elemento chiave del percorso di rivalorizzazione di Gorlago è legata anche alla particolare posizione del borgo: è crocevia di numerosi itinerari cicloturistici, come la ciclovia Bergamo-Brescia e la via che dalla Val Cavallina conduce in Val Camonica, proseguendo fino a Monaco di Baviera. Il nuovo parco attrezzato Moroni permette di ricaricare le e-bike e da lì si può partire per esplorare le Terre del Vescovado e i dintorni, spingendosi fino ai Colli di Bergamo e alla bassa Val Seriana o pedalando tra i colli della Valcalepio e lungo il fiume Serio, arrivando ad avvistare i castelli del famoso condottiero Bartolomeo Colleoni.

In quest’ottica, il progetto “Trame Nascoste” propone tracciati cicloturistici ben documentati e facili da seguire che attraversano un paesaggio culturale da riscoprire e assaporare grazie anche ad un’eccellente offerta enogastronomica. Dai borghi, dalle vigne e dai colli del Serio, riuniti sotto l’egida delle Terre del Vescovado, fino all’area di Bergamo e del Lago d’Iseo: si parte da Gorlago e vi si fa ritorno, usufruendo di un’area di parcheggio comoda e facilmente accessibile.

Da non mancare, all’andata o al ritorno, dopo aver fatto una ricognizione del centro, una sosta nella storica pasticceria Giò e Marzia, che offre un’ottima selezione di proposte dolci e salate, o da Divino InVino, enoteca con cucina ospitata in un palazzo storico di cui si può ammirare ancora l’enorme camino. Gli spazi sono caldi, i soffitti ritmati da volte dal candido intonaco o con i mattoni a vista, gli scaffali traboccano di bottiglie italiane e del mondo, con una varietà davvero notevole, e di delizie che possono essere anche acquistate prima di andare a casa: aceti pregiati, dolci, composte e marmellate, sottoli… Ogni cosa è di alta qualità e scelta con cura, così come sono ottimi i piatti e i taglieri. Menzione speciale per il servizio e la scelta di vini al calice che contempla anche bottiglie importanti. Insomma, se si pedala non solo per scoprire, ma anche per concedersi di godere un po’ i piaceri del palato, Gorlago è il luogo giusto da mettere in agenda anche per questo motivo!

Con grande intelligenza, la varietà dei tracciati (attualmente sei, ma destinati a crescere) consente di dare una soddisfazione ciclistica alle famiglie con bambini piccoli che si avvicinano ai pedali, a chi desidera fare giri di media lunghezza non particolarmente impegnativi e a chi ama affrontare terreni tecnici e con dislivelli importanti.

Merita una menzione speciale l’accuratezza delle tracce, elaborate utilizzando l’app Komoot, intuitiva e di facile uso, che, oltre a lunghezza e dislivello, offre informazioni dettagliate sul tipo di fondo e sull’estensione dei pezzi asfaltati, sterrati e misti. Particolareggiati e precisi i suggerimenti su come avanzare lungo i differenti tracciati anche se non si dispone di navigatori o della app.

Molto ricche anche le informazioni sui maggiori punti d’interesse. Tutte le tracce possono essere seguite in modo totalmente indipendente, ma nel corso dell’anno le attività legate a “Trame nascoste” prevedono anche l’organizzazione di uscite accompagnate da guide professionali e con la possibilità di noleggiare le e-bike adatte.

Vediamo gli itinerari
Trame nascoste: arte, natura e pedali – Percorso di 5 chilometri e senza particolari dislivelli Itinerario che esplora il centro storico di Gorlago e tutti i suoi punti di interesse, lambendo anche il Parco del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli. Punti di interesse: La Cascina degli Alpini, i parchi, le chiese e le ville del borgo antico di Gorlago.

Il Romanico della bassa Val Cavallina – Facile percorso di circa 19 chilometri con 200 metri di dislivello, prevalentemente asfaltato
Itinerario ad anello che conduce alla scoperta delle architetture romaniche della bassa val Cavallina, ripercorrendo il Bicitour del Romanico ideato da inValcavallina e Terre del Vescovado.
Punti di interesse: la chiesa di Sant’Andrea e il borgo antico di Gorlago, le chiese romaniche di Trescore Balneario, il Castello lupi di Cenate Sotto e le chiese romaniche di San Paolo d’Argon.

I colli di Bergamo e del Moscato – Percorso di media difficoltà di circa 58 chilometri con 540 metri di dislivello prevalentemente asfaltato
Itinerario ad anello che permette di scoprire i colli dove nasce il prezioso Moscato di Scanzo spingendosi fino alle mura venete, nel cuore della città di Bergamo, lungo uno dei quattro percorsi che compongono il Quadrifoglio cicloturistico delle Terre del Vescovado.
Punti di interesse: il borgo antico di Gorlago, i colli del Moscato di Scanzo, la Città Alta e le Mura Venete di Bergamo, la Città Bassa, il Parco Regionale del Serio.

I castelli di Bartolomeo Colleoni – Percorso di media difficoltà di circa 60 chilometri con 230 metri di dislivello che alterna tratti asfaltati a lunghi tratti su ciclabile sterrata
Itinerario ad anello che segue il fiume Serio fino ai Castelli della bassa pianura bergamasca, dove visse il celebre condottiero Bartolomeo Colleoni, e che si sviluppa lungo uno dei quattro percorsi che compongono il Quadrifoglio cicloturistico delle Terre del Vescovado.
Punti di interesse: il borgo antico di Gorlago e il suo castello, il Parco regionale del Fiume Serio, i castelli di Malpaga e Cavernago, il castello Camozzi Vertova.

Il monte Misma e i colli d’Argon – Percorso impegnativo di circa 46 chilometri con 770 metri di dislivello che alterna tratti asfaltati a lunghi tratti su ciclabile sterrata
Itinerario ad anello, lungo uno dei quattro percorsi che compongono il Quadrifoglio cicloturistico delle Terre del Vescovado, che conduce dalle pendici del Monte Misma fino alla vetta del colle d’Argon, da cui si domina un panorama mozzafiato. Il percorso presenta tratti in salita e discesa che richiedono discrete capacità tecniche e l’uso di una mountain bike o di una gravel bike adeguate. Punti di interesse: il borgo antico di Gorlago, chiese e santuari sui colli d’Argon e sul Monte Misma, il panorama e la vista sulla Pianura Padana.

Il lago d’Iseo – Percorso particolarmente impegnativo di circa 71 chilometri con 1250 metri di dislivello che alterna tratti asfaltati a lunghi tratti tecnici su ciclabile e sentieri sterrati
L’itinerario ad anello si spinge fino al Lago di Iseo, lungo uno dei quattro percorsi che compongono il Quadrifoglio cicloturistico delle Terre del Vescovado. Il percorso presenta tratti in salita e discesa che richiedono discrete capacità tecniche e l’uso di una mountain bike o di una gravel bike adeguate.
Punti di interesse: il borgo antico di Gorlago, i colli d’Argon, il Lago d’Iseo, le pendici meridionali del Monte Misma.

Un elemento di grande importanza e che ha orientato le scelte legate alla rivalorizzazione del borgo di Gorlago è stata fin dall’inizio l’accessibilità: vie, piazze e aree di interesse saranno attrezzate con una segnaletica informativa fisica, collegata a contenuti multimediali e studiata per garantire il più alto grado possibile di accessibilità anche a persone con disabilità secondo i modelli del Design for all: mappe visivo-tattili, contenuti sottotitolati o tradotti nella Lingua Internazionale dei Segni saranno gli standard per la condivisione dei contenuti. Particolare attenzione è stata posta, inoltre, nella progettazione del portale web, primo punto di accesso e di incontro per la maggior parte dei visitatori. Lo sviluppo è stato affidato a Progetto Yeah!, cooperativa sociale specializzata in accessibilità, soprattutto in ambito digitale. Il portale, progettato e sviluppato per garantire alti standard di leggibilità e fruizione dei contenuti, sarà navigabile anche da persone non-vedenti attraverso l’uso di screen reader e sintetizzatori vocali e offrirà informazioni sui servizi legati all’accoglienza di chiunque intenda raggiungere e conoscere Gorlago.

Gorlago può essere facilmente raggiunto con i mezzi pubblici, utilizzando le Ferrovie Nord, dalle alle stazioni di Bergamo e Brescia. La fermata utile è Montello Gorlago.

Info
www.tramenascoste.it