Amore.
Corrispondenze dall’India.

Lui le sorride e lei avvicina la mano.

Si guardano negli occhi e stanno lì, senza dire nulla. Perché rovinare un momento di perfezione?

Le parole spesso non servono. È già tutto scritto, tutto chiaro, tutto disegnato.

La vita stupisce.

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Li osservo quei due, con un po’ di invidia in realtà.

Mi vien facile comprendere cosa stiano provando.

La metropolitana che mi porta a Delhi è uno specchio. Ne intravedo spicchi di società. Spicchi di Paese. Di questo mondo che altrimenti rischierei solo di sfiorare, senza capirne nulla. Senza immergermi.

Le stazioni dei treni, la metropolitana, gli autobus, sono scrigni di vita. L’ho sempre pensato nel mio viaggiare e continuo a farlo anche ora. Nel mio vivere.

I due ragazzi che si amano, seduti qui, di fronte a me, sono identici a due innamorati ovunque. Amarsi è universale. Un moto dell’anima che non ha bandiera, non ha logica, non ha barriere. Non può averne, non deve averne.

Amarsi è amarsi.

Non conta altro.

Ma in India l’amore non segue quasi mai le logiche illogiche del cuore. Delle palpitazioni. Del mistero.

In India l’amore è pianificato. L’amore è studiato a tavolino. L’amore, in un matrimonio, è solo un’eventualità.

Osservo questa coppia innamorata e ripenso alle parole di Sandeep.

-L’amore è solo un’eventualità…..-.

Nel settanta per cento dei casi l’amore, in India, non ha speranza. Nei villaggi questa anacronistica tradizione si fa feroce. Non perdona chi alza la testa e rivendica il suo no. Nei villaggi chi non accetta matrimoni combinati, brucia. Chi dice no rischia la propria vita. Chi dice no viene perseguitato. Diviene una vergogna da cui liberarsi.

In India si muore per amore, ogni giorno. Ogni maledetto giorno. Nelle grandi città tutto risulta apparentemente mitigato ma non per questo meno feroce, meno spietato, meno doloroso, meno ingiusto, meno inaccettabile.

Anshul non piange, mi chiede un bicchiere d’acqua, io mi commuovo. Mi mostra lo scatto della sua festa di fidanzamento. Ha il volto scuro Anshul. Un volto triste. Un volto senza amore.  Un volto rassegnato e stanco.

Queste sono storie di amori senza amore.

Amori vuoti come sacchi di plastica divorati da vacche disperate. Amori senza amore. Gurgaon, matrimonio

Ma gli amori senza amore che amori sono? Dove ci portano? E senza amore cosa resta alla vita? Cosa ci muove? Cosa ci nutre?

L’amor che move il sole e l’altre stelle”.

L’amor che move il sole e l’altre stelle”.

L’amore che tutto muove. Perché è così. Chi l’ha provato lo sa bene. L’amore ci muove. Ci fa sognare. Ci tiene vivi. Ci rende invincibili, persino la morte fa meno paura quando si ama.

Ci possiamo gettare nel fuoco vivo per amore. Corriamo rischi indescrivibili, percorriamo sentieri inesplorati,  e possiamo toccare il cielo con un dito.

L’ Amore ci fa sfiorare Dio. Il divino, l’essenza stessa della vita. La sostanza, unica.

La realtà indiana è altro ed io non posso accettarla. Non riesco proprio. Mi sento altrove, distante, arrabbiata, sola. Mi sento smarrita, confusa, voglio fuggire lontano da qui.

Con questa tempesta dentro mi siedo e piango . Una tempesta.

E lo ripeto. Lo ripeto. Lo ripeto e tengo alta la testa.

In India è difficile sradicare tradizioni millenarie, i passi da fare sono molteplici. E la voce dei giovani troppo flebile.

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