Surfare alle Maldive

Forse non molti sono a conoscenza che anche le Maldive sono un vero e proprio paradiso per gli amanti, oltre che del mare cristallino e della sabbia fine e bianca, anche per chi sogna di surfare: tra le isole di questo arcipelago straordinario, è possibile fare surf praticamente per tutto l’anno, ma il periodo migliore va da aprile ad ottobre, quando i monsoni soffiano da sud-est.

Qui le onde dell’Oceano Indiano, che possono arrivare anche oltre i tre metri d’altezza, si prestano perfettamente per la pratica di questa spettacolare disciplina, offrendo ai principianti alla ricerca di un po’ di adrenalina e agli agonisti e professionisti la possibilità di farne esperienza diretta in diversi atolli e tra le diverse location  più o meno conosciute.

Ancora meno poi, quanti sono a conoscenza che il popolo maldiviano manifesta un antichissimo legame con il surf che, culturalmente, fa addirittura parte della storia locale da sempre e  questo a causa di una leggenda (?)  che risale addirittura ad oltre 800 anni fa.

La storia racconta che il fratello minore del sultano Wadi Kalaminja (che governò le Maldive tra il 1213 e il 1232, nel calendario Hijri), un giorno si innamorò profondamente di una giovane schiava, giunta sull’isola insieme a una nave di mercanti. Questa giovane ragazza era così bella che i mercanti erano stati costretti a chiuderla in una gabbia di vetro, per evitare che venisse rapita.  Una volta approdata la nave sull’isola, Hudai (il fratello del sultano) e la ragazza si innamorarono, e lui decise, per salvarla, di rapirla e tenerla nascosta.

Quando i mercanti si accorsero della scomparsa della ragazza, accusarono subito Hudai ma, non avendone le prove, dovettero abbandonare l’isola senza la ragazza. Una volta ripartiti i mercanti, il giovane fratello del sultano andò a liberare la giovane schiava, della quale purtroppo anche il sultano Wadi non aveva potuto fare a meno di innamorarsi follemente.

Per porre fine al dissidio con il fratello, il sultano decise a quel punto di richiudere la ragazza nella gabbia di vetro e di gettarla in mare: il fratello, ancora follemente innamorato della ragazza, si gettò a sua volta nell’Oceano  e i due amanti annegarono insieme.
Le acque però manifestarono la propria rabbia per l’accaduto e l’oceano iniziò a creare onde sempre più alte, che ancora oggi non si sono placate.

Negli ultimi anni la popolarità delle Maldive come meta ideale per gli appassionati del surf, è cresciuta per moltissimi motivi: oltre alla sua natura adrenalinica, questa disciplina riesce a mettere chi la pratica in contatto profondo con il mare e la sua essenza, il suo grande fascino ed il suo ancestrale richiamo, tutti elementi principi delle isole maldiviane.
Per questioni climatiche (monsoni e venti in molte zone rendono, per una buona parte dell’anno, le onde troppo alte e quindi eccessivamente pericolose), i punti migliori si trovano nell’atollo Male Nord e Male Sud.

Per chi è alle prime armi, luoghi come Ninjas, Sultans o Honkys sono sicuramente i più indicati: presentano onde non troppo alte alte e questo facilita notevolmente chi intende prendere la sua prima lezione o chi sista cimentando in autonomia per le prime volte.

Se invece, si trattasse di persone con esperienza, alla ricerca dell’onda perfetta per una magica cavalcata, sicuramente si potrà optare per luoghi come Chickens e Cokes.
Infine, in caso di agonisti e surfisti esperti, Lohis e Jailbreaks sono location adatte a chi vuole sperimentare onde alte e vivere un’esperienza piena di adrenalina circondati dalla barriera corallina.

Ma non solo, al largo di Thulusdhoo, isola situata nell’atollo di Malè Nord,  è possibile cavalcare un’onda chiamata Cokes: qui ha sede un’antica fabbrica della Coca-Cola da cui appunto prende il nome l’onda tipica che si forma a largo delle sue baie: Cokes è perfetta per chi surfa ad un livello particolarmente avanzato.

Altra location interessante è Kani, detta anche “Isola giardino”per la varietà di piante e uccelli variopinti che la abitano. Oltre ad offrire tramonti spettacolari – ma alle Maldive i tramonti sono spettacolari più o meno da qualunque isola li si viva – si può noleggiare una tavola da surf e iniziare a cavalcare le onde tipiche di questo luogo, chiamate Ninjas: si tratta di onde basse che vanno esaurendosi lentamente, ribattezzate così dai surfisti in riferimento alle spie giapponesi, i ninja.

E poi c’è Thumuroodhoo, un’isola deserta dove le sue baie sono il perfetto connubio tra natura e divertimento, un luogo indicato per praticare sport acquatici con vista sulla barriera corallina: nelle sue baie i surfisti amano cavalcare Sultan, un’onda di difficoltà medio-bassa indicata per i principianti, caratterizzata dal fatto di non chiudersi mai su se stessa.

Senza dimenticare che anche sull’atollo della capitale Malè, è possibile trovare un’altra location molto amata dai surfisti, chiamato Varunulaa Raalhugandu ed è proprio dietro questa spiaggia che è nata la leggenza del sultano e dei due amanti.

Il surf è una disciplina che unisce chi la pratica in una grande comunità mondiale, che ha come valori fondanti il rispetto dell’elemento naturale e dell’ambiente circostante: è noto, infatti, che surfisti e appassionati di surf da sempre si battono per questioni di sostenibilità ed ecologia, con il  surf che diventa così anche una nuova occasione per i visitatori di questo straordinario arcipelago per conoscere più a fondo la cultura del posto e di unirsi ai locali nel rispetto e nella passione per l’oceano.
Info:
visitmaldives.com/it
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