Perù in maschera

E’ in corso e proseguira’ sino alla fine di marzo il Carnevale anche in Perù, dove la manifestazione si svolge in tutto il Paese , manifestazione che rappresenta un grande evento collettivo che include celebrazioni uniche in ogni provincia, alternando parate, sfilate ed eventi di ogni genere: da nord a sud, da ogni città si anima di feste e celebrazioni tradizionali, piene di energia, musica e balli.

Nel nord-ovest del Perù uno dei carnevali più popolari del Paese è il Carnevale dei Catacaos, a PiuraMascherer, dove centinaia di persone di tutte le età si riuniscono nella Plaza de Armas, che ospita una sfilata di carri allegorici con bande musicali e ballerini: qui la festa inizia con il tradizionale “manguerazo“, in cui un gruppo di persone travestite da pompieri spruzza getti d’acqua da una piattaforma alle centinaia di locali presenti che ballano al ritmo delle percussioni.

Sempre al Nord, la città di Cajamarca, capitale dell’omonima provincia, è conosciuta come la capitale del Carnevale peruviano: nel periodo del Carneval  la città si anima per due intere settimane delle coloratissime comparsas che si muovono al ritmo di musican e tra queste spicca il personaggio chiamato Rey Momo o Ño Carnavalón, che viene accolto con grandi onori e poi velato e sepolto.

Diablada en la Festividad de la Virgen de la Candelaria.

Il personaggio gigante simboleggial’addio alle energie negative ed è per questo motivo che la gente festeggia la sua scomparsa lanciando borotalco e vernice: si tratta di una delle feste più attese e rappresentative del Perù, a cui partecipano tutti, prendendo parte ad un programma ricco di attività culturali e gare di ogni tipo.

Durante i giorni della festa si svolgono competizioni di coplas (canti tradizionali), balli e sfilate; si assiste alla sfilata allegorica e si tiene un concorso di bellezza per le donne per poi eleggere la Regina del Carnevale.

Nel centro-sud del Paese la città di Cusco, ex-capitale dell’Impero Inca, si anima con il tipico Carnevale celebrato fin dall’epoca coloniale: qui le strade del centro storico e la Plaza de Armas si riempiono di visitatori nazionali e da tutto il mondo per festeggiare al ritmo della musica folcloristica eseguita da varie bande e orchestre.

Le popolari yunzas sono una delle tradizioni più longeve a Cusco: si tratta di alberi decorati con doni e sorprese che gli abitanti del luogo piantano al centro della festa per poi distribuire i regali. La sera, le persone si riuniscono in eventi gastronomici per degustare i piatti tradizionali della zona, come il Cuy chactado, il Puchero e la Frutillada, una bevanda ancestrale della regione.

Diablada Puneña en la festividad de la Virgen de la Candelaria.

Sempre a febbraio e per due intere settimane, le sponde del Lago Titicaca, a Puno, nel sud est del Perù, sono teatro di una delle feste più vivaci e allegre che attrae ogni anno turisti da tutto il mondo: la Festa della Vergine della Candelaria è infatti la fusione tra tradizione religiosa dell’epoca coloniale e usanze dell’adorazione della Vergine.

È la più grande celebrazione del Paese, e coinvolge circa trentamila ballerini e ottomila musicisti per La Diablada, una delle danze più affascinanti e rappresentative di questa festa, che esprime con enfasi tutta la devozione attraverso colorati e preziosi costumi: il 1° febbraio, giorno d’inizio, prima che sorga il sole, l’alferado (il responsabile dell’organizzazione), sale in cima alla collina della città accompagnato da un gruppo di persone e guida il rito pregando in onore della Vergine.

Nel pomeriggio, la gente si riunisce fuori dalla chiesa di San Juan Bautista in attesa della tradizionale processione della Vergine: durante il percorso, che attraversa le strade e i viali principali, molte famiglie consegnano foglietti con preghiere al loro santo patrono; uno dei momenti più importanti della festa si svolge allo stadio, dove prendono il via due importanti gare di ballo trasmesse in televisione.

La celebrazione continua poi con una sfilata tradizionale in cui si sfidano circa 150 gruppi folcloristici composti da membri delle etnie quechua e aymara provenienti da tutta la regione: questa festa per via della sua importanza è stata riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

E infine Arequipa, la città bianca nel sud del Paese, accoglie ogni anno tra febbraio e marzo centinaia di persone per celebrare il suo carnevale tradizionale: la festa inizia nella Plaza de Armas con l’apparizione del personaggio principale, il Ño Carnavalón, che rappresenta il sarcasmo e l’ironia, e viene poi sepolto tra musica e danze tradizionali.

Altre attività che fanno parte della giornata sono il Conservatorio del Carnaval, in cui esperti antropologi condividono ricordi e cronache sulla storia di Arequipa, la premiazione del concorso di maschere e l’elezione della “Regina del Carnevale”.

Uno dei riti più longevi è la misteriosa tradizione della Yunza, che consiste nel decorare un albero con frutta, coperte e vari oggetti utili, mentre i partecipanti danzano intorno ad esso. Questa singolare celebrazione, che si è protratta nel tempo, ha come scopo principale quello di mostrare l’abbondanza e rafforzare i legami familiari in un gesto simbolico che trascende le generazioni.