Lodi: l’etica in fotografia

Sarà il prossimo 26 settembre il giorno dell’inaugurazione della undicesima edizione del “Festival della Fotografia Etica di Lodi”, manifestazione che quest’anno si annuncia particolarmente diversa dalle passate edizioni, in quanto, come hanno tenuto a precisare gli organizzatori, “Non sarà il solito Festival”.
Tutto questo in un anno, il 2020, in cui molto è cambiato e sta cambiando a livello globale, come raramente è capitato nei tempi moderni.

Sguardi sul nuovo mondo, sottotitolo della manifestazione,
è infatti, e non a caso, la lente attraverso la quale pensare a questa nuova edizione e il cui linguaggio, attraverso cui conoscere i fatti e le dinamiche del nuovo mondo sarà, come sempre, quello universale della fotografia.
Si tratterà poi di un’edizione particolarmente importante, con un programma internazionale di assoluto valore.
Cuore del Festival, il World Report Award: sei le sezioni che lo comporranno, con i relativi vincitori scelti dalla Giuria composta da Alberto Prina e Aldo Mendichi – Festival della Fotografia Etica; Sarah Leen- Ex Photo Editor del National Geographic e Peter Bitzer – Direttore dell’agenzia Laif.

“Madre Terra”,
sarà anche il nome del nuovo spazio che racchiude tre reportage sul tema: Pablo Ernesto Piovano, con l’intensa The awakening of ancient voices, in cui storia racconta la lotta per la propria sopravvivenza della comunità Mapuche in Sudamerica; il pluripremiato fotografo canadese Aaron Vincent Elkaim con A State of Erosion: 2016-2019, che racconta le difficoltà delle comunità dei nativi nella provincia di Manitoba, in Canada, a seguito della crisi del settore idroelettrico e infine l’olandese Jasper Doest con Flamingo Bob, bellissima storia di un fenicottero rosso divenuto testimonial ufficiale FDOC.
Queste mostre saranno all’aperto, negli spazi pubblici della città: la fotografia esce quindi dai palazzi e dalle sedi espositive per incontrare il pubblico nelle strade e nei parchi.

Grande attenzione sarà per la sezione Uno Sguardo sul Mondo, sottotitolo della manifestazione, che propone quattro percorsi: due sono proposti da AFP che attraverso lo sguardo di diversi fotografi andrà a raccontare il Covid nel mondo e le recentissime proteste ad Hong Kong; il britannico Andrew Testa, invece, con la sua A nation divided racconterà, tra il 2015 e il 2020, l’Inghilterra al tempo della Brexit; l’australiano Matthew Abbott ci porta nella Black Summer, ossia la stagione degli incendi che ogni anno devasta violentemente l’entroterra della sua isola.

Uno spazio del tutto nuovo sarà Storie di Coraggio, che ospiterà due mostre di grande impatto: la fotografa americana Maggie Stebber, che ha documentato il primo trapianto facciale negli Stati Uniti ad una paziente molto giovane e il neozelandese Robin Hammond con un importante lavoro sulle questioni di genere.
Il mondo delle organizzazioni umanitarie sarà piuttosto articolato: a partire dalla mostra del fotografo Alessio Romenzi che ha seguito Medici Senza Frontiere in azione proprio nel Lodigiano durante l’emergenza Covid.

Sono previsti altri spazi per ONG che utilizzano la fotografia come strumento di comunicazione.
Immancabile l’appuntamento con il Premio Voglino che quest’anno è stato assegnato al torinese Giorgio Negro e al suo Pathos, che racconta la dualità Bene e Male, che è sempre affilata durante il tempo di guerra che il fotografo ha sperimentato in prima persona.
Altra importante novità di quest’anno, il coinvolgimento e il sostegno del Comune di Codogno, prima città della zona rossa. Attraverso la collaborazione con Roma Fotografia e il magazine Il Fotografo sarà raccontato l’impatto del virus che ha cambiato il pianeta attraverso storie che offriranno una visione globale e una locale del periodo storico che stiamo vivendo.
Ricordiamo che la manifestazione si concluderà il 25 ottobre.

Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città.
Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica.
Per rispettare le norme sull’assembramento, si suggerisce il più possibile l’uso della biglietteria online con prenotazione per evitare code e situazioni di disagio.
Nel servizio, alcune immagini delle edizioni degli anni scorsi.
Info:
www.festivaldellafotografiaetica.it