Notaresco, in val Vomano

Siamo in Val Vomano, una vasta valle fluviale nella parte settentrionale dell’Abruzzo, tra le province di L’Aquila e Teramo, attraversata una volta dall’antica Via Caecilia: è una vallata particolarmente ricca di  abbazie, centri religiosi di grande interesse storico, architettonico e artistico collegati da strade strette che si snodano tra uliveti e dolci colline, nella spettacolare campagna abruzzese.
Ma è una valle ricca anche di piccoli centri abitati di un’umanità meravigliosa, palazzi storici, archeologia e sapori, tra i quali spicca in primo piano la cittadina di Notaresco, poco più di seimila abitanti, un piccolo, ma straordinario borgo arroccato su una collina a circa 25 chilometri da Teramo e a pochi minuti di auto dal mare Adriatico, dove il medioevo risplende in ogni sua strada, in ogni vicolo, sulle quali si affacciano vecchie case dalle mura spesse e dalle finestre strette,

Tra Roseto degli Abruzzi e Teramo, a pochi chilometri dal mare, Notaresco è il luogo ideale in cui trascorrere un fine settimana fuoriporta dedicato alla cultura e alla cucina e al buon vino.
Tante le cose da vedere nel borgo, ad iniziare dalla chiesa di San Clemente al Vomano, un edificio religioso di arte romanica dalle semplici caratteristiche architettoniche, noto per il ricco portale della facciata, al cui interno custodisce lo stupendo ciborio considerato tra i più antichi e monumentali d‘Abruzzo. La chiesa, che fu di proprietà dei monaci benedettini, appartenne al complesso abbaziale omonimo fondato nel IX secolo presumibilmente per volere di Ermengarda, madre dell’imperatore Ludovico III.

Ma la chiesa di San Clemente non è l’unico edificio religioso del borgo da non perdere nel corso di una visita: ecco infatti la Chiesa e convento di Sant’Antonio Abate dei secoli IX-X, al confine con il comune di Morro d’Oro. Della chiesa è rimasta però solamente la facciata che è visibile all’interno della piccola cappella attuale. Il convento (attualmente abitato) è stato recuperato grazie all’intervento privato.
Nel centro storico dell’abitato, un’altra chiesa, quella dedicata ai Santi Pietro e Andrea, dove, dopo recenti lavori post-terremoto sono apparse tracce della prima chiesa romanica visibili nei paramenti esterni di facciata, quasi certamente dei secoli IX -X. Come tutte le chiese del territorio fu distrutta più volte dai barbari, saraceni e pirati illirici.

Un settore del Museo Giuseppe Romualdi

Ancora due chiese da visitare, quella dedicata a San Rocco, dall’impianto molto antico, accanto alla quale un tempo era situata la porta di ingresso a nord alla città e la Chiesa del Carmine, struttura romanica, con interno del secolo XVI, abbellita da un controsoffitto dipinto del secolo XVII.
Particolarmente importante è poi il museo archeologico “Giuseppe Romualdi”, dove è possibile ammirare tra gli altri, reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Notaresco e risalenti alla preistoria,  al periodo neolitico, all’età del bronzo, del ferro, sino a risalire al periodo italico e poi romano.
Degne di particolare nota sono le sezioni dedicate ai vetri, la sala con la ricostruzione di una cucina di epoca romana e una bella esposizione di lampade a olio.

Affreschi della Chiesa del Carmine

Ciò che alimenta il museo archeologico è il sito di Grasciano scoperto nel 1992 e i cui lavori di scavo hanno rivelato numerosi pezzi murari classificati come parte di una villa di epoca romana.
Le indagini effettuate nello scavo, hanno evidenziato delle strutture rettangolari di diversa dimensione che sono state identificate come una piscina e una cisterna; ovviamente non mancano altri ambienti differenti e di diverso utilizzo, basti pensare che il sito archeologico è di circa 4000 metri quadri.
In particolare proprio la piscina e la cisterna svuotate hanno rivelato la presenza di numerosi frammenti di diverso materiale che sistemati sono diventati dei veri e propri pezzi da museo osservabili nelle sale del “Romualdi”.
Particolarmente interessante è l’edificio della famiglia Mazzarosa Devincenzi, costruito in più fasi, dove nacque Giuseppe Devincenzi, senatore e ministro dell’Italia ottocentesca.

Le scrippelle mbusse

Grande studioso, fu il precursore dell’aratura meccanica dei terreni, impiantò i primi vigneti specializzati, brevettò anche diversi sistemi per la lavorazione delle uve, la diraspatrice, il montacarichi a contrappesi, visibili nell’antica cantina di Roseto degli Abruzzi, lato nord, presso la villa omonima che divenne anche una stazione ferroviaria della linea e potete non assaggiare alcuni piatti locali, tra i quali ricordiamo il timballo Teramano, lc scrippelle, una sorta di crespelle fatte con uova e farina e poi cosparse con abbondante pecorino e arrotolate su se stesse come un sigaro, possono essere ‘mbusse”, cioè bagnate con un buon brodo di gallina o anche, nella stagione invernale, con brodo di ossa di maiale leggermente salate e poi “gli arrosticini, spiedini di circa 25-30 cm di carne di ovino (castrato o pecora), tagliata in piccoli cubetti di 1 cm per lato, che nascono dalla tradizione pastorizia della regione.  E infine, la pizza dolce.
Dal 2008 Notaresco è gemellato con la cittadina polacca di Płońsk (Voivodato della Masovia).