I Maya in “America Latina”

Le rovine di Tikal, in Guatemala

Mentre in Europa, Asia e Africa sorgevano e crollavano Imperi e culture, in quella che oggi viene chiamata America Latina si sviluppava un mondo parallelo, sconosciuto al resto del mondo, costituito da genti che prosperarono per secoli e diedero vita a fiorenti civiltà.
Tra queste culture “precolombiane” (cioè esistenti già prima dell’arrivo di Colombo), la più enigmatica è sicuramente quella dei Maya, una popolazione giunta da Nord intorno al 2000 a.C  che  si sviluppò in una zona che comprende l’odierno sudest messicano, il Guatemala e il Belize, oltre a porzioni occidentali dell’Honduras e di El Salvador.

Piramide “La Danta”, Guatemala

E oggi, questi Paesi sono la destinazione perfetta per un tuffo nel passato alla scoperta degli antichi siti Maya e della straordinaria cultura di questa popolazione.
Una vacanza in America Centrale è quindi l’ideale per godere, del sole e delle sue bellissime spiagge, oltre che per immergersi nella natura più autentica, ma anche per visitare città e Paesi leggendari e assaporare una deliziosa cucina dalle mille commistioni.
A rendere però il Centro America un territorio unico in tutto il mondo è la possibilità di scoprire la vibrante cultura Maya, che insieme a quella di Incas e Aztechi, rappresenta una delle più affascinanti mai esistite.

Sito di Caracol, in Belize

Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras e gli stati messicani di Yucatan, Campeche, Tabasco, Quintana Roo e Chiapas, sono oggi la “casa” di quasi sei milioni di discendenti degli antichi Maya: proprio per questo l’America Centrale è una destinazione ideale per conoscere in prima persona questa sorprendente cultura: piramidi, imponenti templi e incredibili siti sono il segno evidente di una ricchezza culturale e unica che parla da sola.

La “piazza centrale” di Tikal, in Guatemala

Iniziamo così il nostro breve viaggio tra i più bei siti delle popolazioni Maya, iniziando dal Guatemala, dove scoprire nel sito di Tikal, “La Danta”, la piramide più grande del mondo antico.
Con oltre 3000 rovine Maya tra le più spettacolari al mondo, il sito è immerso tra le foreste pluviali della parte più settentrionale del Paese: ogni visitatore può meravigliarsi esplorando siti e parchi archeologici come El Mirador – con La Danta – il Rio Azul, Uaxactun, Yaxha-Nahum-Naranjo, Quirigua, Tak’alik AbÁj, Iximche in Chimaltenango, Zaculeu in Huehuetenango.

Sito di Quirigua, ion Guatemala

Secondo gli ultimi studi, il sito di El Mirador, dove si trova La Danta, potrebbe essere stato abitato a partire dal 1800 a.C., ma il periodo classico della città fu raggiunto intorno al 300 a.C. e durò per 2 secoli fino al 100 a.C. In questo periodo la civiltà dei Maya aveva già raggiunto traguardi importante, per esempio nel campo della complessa scrittura.
Recenti scavi hanno dimostrato che il sito di El Mirador fu abbandonato intorno al 100 d.C. per motivi ignoti, e fu poi rioccupato nel 700 d.C, per essere poi definitivamente abbandonato nel 900 d.C.

Ancora la Danta, la più grande piramide del mondo antico

Tornando a La Danta, la piramide è alta ben 72 metri (supera il tempio del serpente bicéfalo di Tikal), ed è pertanto la più alta piramide antica del Nuovo Mondo. Anche il volume totale della struttura non è da poco: ben 2.800.000 metri cubi ovvero 200.000 in più della grande piramide di Cheope a Giza in Egitto.
La piramide fu costruita probabilmente in tempi sucessivi a partire da un grande basamento rettangolare di ben 320×600 metri: attualmente sono in corso studi approfonditi per conoscere se la piramide era utilizzata per scopi cerimoniali e rituali o anche per altre funzioni.

Honduras, le rovine di Copan

Le Rovine di Copán, nell’Honduras occidentale, al confine con il Guatemala, costituiscono una delle più importanti fonti di informazione sull’antica civiltà e sono ad oggi il sito Maya più studiato dell’America Centrale.

Stele nel sito di Copan

A sud di quella che è conosciuta come la Rotta Maya, il sito ha raggiunto il suo splendore tra il V e il IX secolo ed è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità nel 1980.
All’interno del Parco Archeologico delle Rovine di Copán spicca, oltre a grandiose piramidi, alcune tra le stele più celebri di tutto il repertorio Maya e la Escalinata de Jeroglíficos, che con i suoi oltre 2000 glifi contiene il testo scritto più esteso del mondo in lingua Maya.
ll Sito di Copan è molto esteso e non ancora del tutto indagato: i vari ritrovamenti hanno indotto gli archeologi a stimare che nel periodo di massimo sviluppo (verso la fine dell’VIII secolo d.C), la valle di Copan fosse abitata da circa 28.000 persone.

Micaracol, Belize

Quando si parla dei Maya, il Belize è sicuramente al primo posto sia per la quantità dei siti che ospita, sia per la loro notevole conservazione: il Paese infatti ospita più di 600 luoghi dove hanno vissuto i Maya, tra i quali si trovano Xunantunich, Caracol, Lamanai, Cahel Pech, Altun Ha e Lubaantun.
E’ nel sito di Caracol, nel distretto di Cayo, talmente esteso da ospitare un’intera città, oggi si può visitare l’imponente piramide Cana di 43 metri di altezza e la pietra d’altare, dove venivano incise le vittorie dei grandi guerrieri Maya.

El Salvador, Joya de Ceren

E chiudiamo questo nostro breve viaggio tra i Maya dell’America Centrale, con una tappa in El Salvador, che permette di visitare, in una sola volta, moltissimi siti: tra questi, Joya de Ceren, considerata la Pompei d’America perché sepolto dalla cenere vulcanica proprio come l’antica città ai piedi del Vesuvio che ha permesso agli studiosi di scoprire la vita agricola dei Maya.

L’Acropoli di San Andres, in El Salvador

Il sito di Tazumal, a circa 60 km a ovest della capitale San Salvador, a Chalchuapa, è tra le rovine meglio conservate di El Salvador.
Anche San Andrés, nella valle di Zapotitán, è uno tra i più importanti della civiltà pre-ispanica: anche le sue rovine furono parzialmente sepolte dall’eruzione vulcanica del 1658, ma grazie agli scavi oggi è possibile ammirarne le bellezze, come quella del complesso dell’Acropoli.